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Pasinato-Monti, seconda puntata
Il sindaco di Cassola fornisce “ulteriori precisazioni” sul balletto della candidatura alle elezioni politiche da Monti al Pdl. “Non ho mai cambiato idea e il mio caso non è l'unico di questo genere avvenuto in Italia”
Pubblicato il 14-01-2013
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E' diventata, nel giro di 24 ore, un caso politico. Il sindaco di Cassola Silvia Pasinato, inserita “a sua insaputa” nella lista “Scelta Civica - Con Monti per l'Italia” per la circoscrizione elettorale Veneto 1 e subito affrancatasi dalla stessa in quanto potenziale candidata del Pdl, interviene nuovamente sulla vicenda.
E lo fa con un comunicato di “ulteriori chiarimenti” - affidato al suo ufficio stampa e trasmesso nel pomeriggio in redazione - che pubblichiamo integralmente di seguito:
Silvia Pasinato: "Visto come sono andate le cose posso solo sorridere" (foto: archivio Bassanonet)
COMUNICATO
ULTERIORI PRECISAZIONI SINDACO PASINATO
Dopo i numerosi articoli apparsi nelle ultime ore sulla stampa nazionale e locale, il sindaco, Silvia Pasinato, tiene a precisare quanto segue in merito alla vicenda che ha visto per alcune ore il suo nome, inserito a sua insaputa, nelle liste elettorali a sostegno dell’ex Premier Monti:
“Intendo chiarire, fin da subito, che la mia disponibilità ad essere inserita nelle liste elettorali per l’ormai prossimo rinnovo del Parlamento è stata data esclusivamente al Popolo della Libertà. Pertanto, posso assicurare fin d’ora che se dovesse arrivare per me un posto nella lista del Pdl, in una posizione eleggibile, lavorerò ancora di più per il territorio bassanese e per far sì che le nostre comunità abbiano benefici. Se, invece, questo non dovesse avvenire, sarò al fianco di chi sarà scelto per portare quel consenso che permetterà al Pdl di migliorare il nostro Paese e in particolare il nostro territorio.
Detto questo, ritengo di dover chiarire ancora una volta quando accaduto nelle ore scorse.
Personalmente non ho mai avuto contatti diretti con quanti oggi fanno capo all’ex Premier Monti. Non ho mai avuto contatti con i montiani né tanto meno con chi ha stilato le liste.
E’ pur vero che nei mesi scorsi, nel mio caso come in quello di tanti altri amministratori del Veneto, c’è stato un avvicinamento da parte del mondo moderato, vi sono stati esponenti del Pdl stesso che hanno avvicinato sindaci, amministratori, parti sociali per ragionare assieme sul possibile sviluppo socio politico del nostro territorio. Nulla di più. n questo ambito, come semplice uditrice, ho preso parte ad un paio di incontri pubblici, in entrambi i casi invitata come esponente dell’associazione “Veneti per le Libertà”, che assieme ad altri ho fondato nell’ottobre del 2010. Un’associazione che, come fa intendere il nome stesso, si fonda sui principi ispiratori del Pdl. E già questo potrebbe bastare per fugare i dubbi sulla mia appartenenza politica.
Sulla questione del tante volte citato curriculum vitae, giunto al Coordinamento elettorale del Veneto di “Scelta Civica”, da parte mia posso solo precisare di aver inviato il mio curriculum esclusivamente ad alcuni esponenti veneti del Pdl, su loro espressa richiesta.
Pertanto, torno ad evidenziare come di vera ci sia stata solo la richiesta da parte di alcuni esponenti locali, a candidarmi per la Lista Monti. Da parte mia, però, non vi è mai stata la disponibilità a farlo e mai ho confermato la volontà di vedere il mio nome all’interno delle liste di “Scelta Civica”. Insomma, non ho mai cambiato idea ma ho mantenuto sempre la mia posizione, che è appunto quella del Popolo delle Libertà.
Peraltro, va detto che il mio caso non è l’unico di questo genere avvenuto in Italia. Il pressapochismo con cui sono state costruite le liste che fanno capo all’ex Premier è evidente anche nel caso di Giorgio Santini, segretario aggiunto della Cisl, dato per certo al fianco di Monti ma che di ritorno da un viaggio all’estero ha confermato, invece, la sua presenza nelle liste del Pd. Anche in Abruzzo, vi sono stati altri 2 casi: si tratta di Berardo Rabbuffo, capogruppo Fli in Consiglio regionale e Maurizio Teodoro, dirigente regionale di Futuro e Libertà, che hanno diffidato la lista Monti ad usare i loro nomi, sostenendo che siano stati usati “arbitrariamente e inseriti in un elenco mai concordato e comunicato agli interessati”. Esattamente come accaduto anche nel mio caso.
Per questo, visto come sono andate le cose posso solo sorridere: non mi aspettavo certo, sabato mattina, di trovarmi al quinto posto della Lista Monti. Pertanto, a chi pensa che io stia solo cercando un posto per il quale correre, rispondo che ho lasciato il certo per l’incerto: ho detto di no a Monti che mi dava certa al quinto posto per il Pdl, che è il mio partito e al quale sono fedele da tantissimi anni, che non mi ha assicurato assolutamente nulla. Quindi, ripeto: sono qui per lavorare, come amministratore svolgo un servizio pubblico e desidero continuare a farlo nel migliore dei modi. Se mi sarà consentito lo farò lavorando ancora di più per il territorio, altrimenti lavorerò per il mio partito, per far sì che chi ci rappresenterà a Roma, possa portare al nostro territorio il maggior numero di risultati possibili.
Di certo, infine, mi resta l’amarezza di aver constatato che in un momento in cui si auspica che la politica possa cambiare e diventare migliore, l’arrivare a formare le liste in questa maniera non va certo in questa direzione.”
Silvia Pasinato
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