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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il pasticciaccio

Duro affondo di “B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento” sulle ultime vicende riguardanti il Ponte. "Considerato il calo di credibilità dell'attuale Amministrazione, concordiamo con l’ipotesi di commissariamento della gestione del restauro"

Pubblicato il 27-02-2016
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Un “pasticciaccio”. E' così che il gruppo civico “B.d.G - GenerAzione per il cambiamento” definisce quanto accaduto negli ultimi due mesi relativamente alla gara per l'affidamento dei lavori per il restauro del Ponte di Bassano.
In un comunicato stampa trasmesso in redazione dal portavoce Nicola Jacopo Maria Canilli, viene lanciato un duro e circostanziato affondo su quelle che, secondo l'analisi di B.d.G., sarebbero state le manchevolezze e le “carenze di trasparenza” dell'Amministrazione comunale nella gestione dell'affidamento dell'importante cantiere.
Comunicato che riportiamo integralmente di seguito:

Foto Alessandro Tich


COMUNICATO

B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento, in riferimento alle ultime vicende riguardanti i lavori del Ponte Vecchio, ritiene vi siano evidenti responsabilità gestionali da parte dell'attuale Amministrazione Poletto.
Infatti, come da noi già esposto in precedenza, con la scelta di ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione di bando, è stato il Comune, a propria discrezione, ad assumersi la responsabilità di scegliere quali ditte potessero partecipare all'assegnazione dei lavori, senza peraltro fornire chiarimento alcuno sui criteri di scelta. Una carenza di trasparenza inaccettabile, considerato che stiamo parlando di un monumento storico che è il simbolo e l'anima della città.
L’unica motivazione espressa dall’Assessore Campagnolo è stata: “la procedura d’urgenza ci ha permesso di procedere a invito e abbiamo cercato di non allontanarci troppo da Bassano, in modo da facilitare anche alcuni aspetti logistici”. Queste affermazioni furono fatte dopo l'apertura delle buste di gara, quindi Campagnolo già sapeva che la Nico Vardanega per poter partecipare aveva dovuto stringere un contratto di avvalimento col Consorzio Al.Ma di Aversa, nel casertano. Ne consegue che il criterio di scelta meramente geografico, l’unico fornito dall’Assessore, era pretestuoso e inconsistente.
In merito invece all’“eccesso di prudenza”, come Campagnolo definisce la contemporanea verifica dei requisiti della seconda ditta in graduatoria, ebbene ciò è previsto dalla legge e va avviato entro dieci giorni dalla conclusione delle operazioni di gara, quindi l’Amministrazione ha semmai delle responsabilità nell’aver perso due mesi per prendere una decisione.

Riallacciandoci ora ad una questione da noi già sollevata nel Comunicato Stampa dell’8 gennaio, durante l’affidamento dei lavori, questa inusuale procedura ad inviti senza pubblicazione di bando è potuta avvenire perché esiste una relazione dell’Area Lavori Pubblici che richiede “interventi urgenti… onde evitare pericoli di crolli che potrebbero comportare pericolo per l’incolumità pubblica”.
Tale documento smentiva quindi Sindaco e Vicesindaco che, appena una settimana prima, dichiaravano “da due mesi a questa parte il cedimento si è arrestato e in alcuni punti si è registrato addirittura un innalzamento”.
Codesta relazione sull’allarmante stato di salute del Ponte veniva firmata dal Responsabile Unico del Procedimento: un geometra con laurea in Scienze Politiche indirizzo Relazioni Internazionali, cioè un titolo che l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici definisce non commisurato alla tipologia di interventi da effettuare nel caso di opere particolarmente complesse.
Inoltre, a voler guardar bene la legge, risulta che per poter avviare la procedura negoziata senza previa indizione di gara, l’estrema urgenza deve derivare da eventi imprevedibili per il Comune e le circostanze invocate a giustificazione di ciò non devono essere imputabili al Comune stesso.
L’Amministrazione dovrebbe quindi chiarire quali improvvise motivazioni non abbiano permesso di rispettare i tempi di svolgimento di un normale bando, specie quando vengono pure smentite le entusiastiche dichiarazioni del Sindaco e del Vicesindaco. Tutto ciò è doveroso ancor più adesso che il Consiglio Comunale ha votato per informare la cittadinanza a cadenza settimanale sullo stato dei lavori del ponte. Insomma, se alla data del 26 novembre gli interventi erano così impellenti al fine di evitare pericolo di crolli nonostante i lavori di somma urgenza appena eseguiti, è doveroso chiedersi perché ora Sindaco e Vicesindaco non solo non siano preoccupati del ritardo nell’avvio del cantiere, ma addirittura affermino d’esser soddisfatti della tempistica d’assegnazione dell’appalto.
Questo allora fa pensare che i tempi consentissero un normale bando di gara, evitando il pasticciaccio di questi ultimi due mesi, e pone ulteriori interrogativi anche sulla relazione dell’Area Lavori Pubblici che ne ha invece impedito il regolare svolgimento.

Con l’occasione, infine focalizziamo l’attenzione pure sul costo dei lavori di somma urgenza finora svolti: risultano maggiori spese, sul ribasso d’asta, per ben 44.504,67€ +IVA. I lavori sono quindi lievitati del 27%, mentre nel progetto esecutivo gli imprevisti erano computati appena per lo 0,23%.
Con tali premesse, dato che l’affidamento del restauro è avvenuto solo in base all’offerta del prezzo più basso, è conseguentemente facile pronosticare ampi sforamenti dei costi finali. Già ora comunque la sommatoria dell’importo dei lavori è sotto di appena 24.430€ rispetto alla soglia fissata dalla normativa comunitaria.
Se il Comune l’avesse superata nel computo dei lavori da porre a gara, loro stessi avrebbero dovuto sottostare alla più restringente disciplina europea nell’aggiudicazione degli appalti.

Che questa Amministrazione non ammetta la propria incapacità è un dato appurato, come pure l’assenza di riflessione sulle critiche che durante tutto il periodo le sono giunte da una sempre più ampia parte di cittadinanza.
Bassano ed il suo Ponte non possono permettersi d’attendere le prossime elezioni amministrative e pertanto la gestione di determinate opere andrebbe tolta al più presto dalle mani della Giunta e di taluni Uffici, come l’Area Lavori Pubblici. B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento quindi, considerato il calo di credibilità dell'attuale Amministrazione, è concorde con l’ipotesi di commissariamento della gestione del restauro del Ponte.

B.d.G. - GenerAzione per il cambiamento

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