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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

AmarCovid

Ritorna dopo tre anni il Carnevale a Bassano. Ecco perché la sfilata dei carri, in programma domenica, sarà per me legata per sempre al ricordo dell’inizio della pandemia

Pubblicato il 16-02-2023
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Rinascimento in bianco e nero

Ci sono date destinate a restare nei libri di storia. Oppure, se non in quelli, comunque nell’olimpo delle giornate memorabili, nel bene o - come in questo caso - nel male.
Una di queste è il 22 febbraio 2020. Era un sabato.
Attenzione alle coincidenze: è la data in cui è stata diffusa la notizia del decesso all’ospedale di Schiavonia (Padova) della prima vittima di Coronavirus in Italia, il 78enne di Vo’ Euganeo Adriano Trevisan. E anche della seconda vittima italiana accertata, una donna 75enne di Casalpusterlengo in Provincia di Lodi.

Immagine di archivio di un Carnevale di Bassano degli anni pre pandemia (foto Alessandro Tich)

In mattinata, in Comune a Bassano, era stata convocata d’urgenza la riunione di un tavolo tecnico presieduto dal sindaco Elena Pavan coi referenti dell’Ulss 7 e delle associazioni del coordinamento Bassano Emergenze.
Eravamo in pieno Carnevale e il giorno dopo, domenica 23 febbraio, era in programma il tradizionale evento clou della sfilata dei carri allegorici. Presente al tavolo dell’“unità di crisi” convocata in municipio anche Renzo Stevan, allora presidente della Pro Bassano, organizzatrice del Carnevale in città.
Erano giorni in cui la situazione si evolveva non di ora in ora, ma di minuto in minuto.
Fino a qualche giorno prima il Coronavirus era percepito come un’emergenza sanitaria relegata alla Cina, con le immagini dalla città di Wuhan bombardate tutte le sere dai telegiornali.
Il 22 febbraio ci eravamo resi conto che non era più così: oltre alle prime vittime italiane del virus, si aggiungevano la quarantina di casi che in quella data facevano dell’Italia il primo Paese in Europa per numero di contagi. Avremmo poi confermato questo triste primato, sulla nostra pelle, ancora per i mesi a venire.
Ma torniamo a quel tavolo tecnico in municipio a Bassano.
“Lo scopo dell'incontro - avevo scritto nell’articolo dedicato alla riunione - è stato quello della comunicazione dell'avvenuta attivazione di tutti i protocolli di prevenzione dell'emergenza Coronavirus e di fare il punto della situazione, in vista di un coordinamento da costituire in un eventuale, e poco augurabile, caso di necessità nel nostro territorio.”
Leggere oggi queste parole fa capire quanto in quel momento non eravamo ancora consapevoli dello tsunami che si sarebbe abbattuto, di lì a pochi giorni di distanza (il lockdown sarebbe iniziato il 9 marzo), sulle nostre vite.
E che la situazione fosse ancora in divenire lo confermano anche le dichiarazioni rese in quella occasione.
“La Prefettura di Vicenza non si è ancora riunita e quindi per il momento non ci sono misure urgenti”, aveva affermato il sindaco Pavan. Avrebbe avuto poi modo di ricredersi in serata, di rientro assieme agli altri sindaci dell’Ulss 7 da una riunione in Prefettura a Vicenza convocata sempre d’urgenza.
Dalla Regione Veneto era arrivata inoltre l’indicazione di “non sospendere le manifestazioni”. Pertanto - così come stavano le cose quella mattina - la sfilata dei carri di Carnevale del giorno dopo, come pure l’anteprima in viale delle Fosse nella serata del giorno stesso, si sarebbero svolte regolarmente.
In quelle ore la Regione Veneto aveva emesso nuove indicazioni e prescrizioni urgenti in materia di sorveglianza attiva nei Comuni dove si erano verificati i contagi, tuttavia nulla faceva presagire ciò che sarebbe successo.
Non lo sapevamo ancora, ma eravamo all’inizio della fine. Della vita normale.

Restiamo a quel 22 febbraio 2020, ma arriviamo a sera.
Nel pomeriggio era pervenuta la notizia della convocazione urgente di un vertice in Prefettura con i sindaci, al quale avrebbe preso parte anche il sindaco Pavan.
L’ho contattata su WhatsApp per conoscere gli esiti della riunione e alle 20.19 il sindaco mi ha risposto con un messaggio vocale clamoroso: “Il Carnevale di Bassano è stato sospeso per misura precauzionale”.
“Ho appena finito la riunione in Prefettura - specificava Elena Pavan nel suo vocale - e sostanzialmente il prefetto non aveva gli strumenti per emettere un provvedimento che fosse uniforme su tutta la Provincia. Allora è stata demandata a noi sindaci la decisione su come procedere. Allora abbiamo valutato di fare così, in maniera prudenziale.”
Un quarto d’ora dopo, alle 20.35, è giunta in redazione la comunicazione ufficiale del Comune di Bassano del Grappa:
“Si è conclusa poco fa la riunione indetta in Prefettura. La decisione dei sindaci dell'Ulss 7 è quella di adottare una condotta prudenziale, sospendendo fino a martedì pomeriggio, momento di nuovo confronto tra i sindaci, tutte le manifestazioni pubbliche. Pertanto la SFILATA dei CARRI ALLEGORICI in programma domani è ANNULLATA.”
Ho dato quella clamorosa notizia in anteprima, scrivendo come un fulmine: non mi ricordo quando la mia tastiera sia stata così bollente.
Poco prima delle 20.30 - prima ancora quindi che arrivasse il comunicato stampa del Comune - pubblicavo il primo lancio dell’articolo, poi successivamente integrato, intitolato senza tanti giochi di parole “Coronavirus, sospeso il Carnevale di Bassano”.
Notizia bomba: oltre 15.000 letture in poche ore.
Occhio sempre agli orari: alle 21 di quella sera di sabato 22 febbraio 2020 era in programma l’anteprima serale della sfilata dei carri, regolarmente in svolgimento perché non raggiunta dall’annullamento del sindaco.
Mi sono quindi affrettato verso la postazione della Pro Bassano in viale delle Fosse per raccogliere i primi commenti sull’annullamento della sfilata del giorno successivo.
Tanta gente ai due lati del viale, musica dagli altoparlanti, coriandoli sparsi ovunque, il rombo dei carri in avvicinamento che preannunciava la festa serale.
Senza esserne consci, stavamo partecipando tutti all’ultimo assembramento a Bassano prima dei Dpcm, a pochi giorni dall’epocale passaggio dalle maschere alle mascherine.
Quella della sospensione della sfilata del giorno dopo era una notizia bomba quanto vogliamo, ma il presentatore della kermesse Claudio Prospero e alcuni componenti della Pro Loco ne erano totalmente ignari. E l’hanno appresa direttamente da me, pensando in un primo momento che si trattasse di uno scherzo e per di più di cattivo gusto.
Per la serie: a Carnevale ogni scherzo vale, ma non esageriamo.
Non mi dimenticherò mai i loro volti sbigottiti, ancora inconsapevoli come tutti che non stava cambiando il programma di una festa, ma stava cambiando il mondo.

Il presidente della Pro Bassano Renzo Stevan era invece già informato della sospensione della sfilata di domenica. Verso le 20.30 glielo aveva riferito uno dei carristi che aveva appena letto il primo lancio del mio articolo su Bassanonet.
Ma non ci credeva ancora. Non poteva crederci, in quel preciso momento per lui era una cosa assurda. Alle 21.45 sono ritornato sul posto e l’ho incontrato, sempre incredulo della sospensione nonostante la notizia fosse ufficiale e ormai pubblicata anche sulla pagina Facebook del Comune di Bassano.
Stevan aveva ricevuto il comunicato del Comune sul telefonino da parte di altre persone, ma non ancora da parte dell’amministrazione comunale, chiedendomi ancora una volta se si trattasse “di una fake news”.
No, purtroppo non era una fake news. Era, come avremmo poi capito nostro malgrado, l’inizio ufficiale di quella che sarebbe stata chiamata pandemia da SARS-CoV-2.
L’inizio di tutto quello che è seguito, che ci ha travolto, che ci siamo trascinati per più di due anni e di cui ci portiamo dietro ancora le conseguenze.
Per questo la sfilata dei carri del Carnevale di Bassano del Grappa rappresenta il mio AmarCovid: l’evento legato per sempre all’Amarcord dell’inizio dell’Era del Virus.
Accadeva tre anni fa, nell’anno del Signore 2020.
Adesso, dopo tre anni di stop continuato, il Carnevale di Bassano ritorna finalmente tra noi.
Tutto è pronto per la rediviva sfilata dei carri allegorici di domenica prossima 19 febbraio. Inizio alle 14.30 dall’immutabile punto di partenza di via Velo, poi consueto percorso lungo viale Venezia, viale delle Fosse, via Remondini, via Museo, le due piazze e via Verci fino alla conclusione in piazzale Cadorna. Saranno protagonisti dodici carri, in lizza per il premio Nason d’Oro, con le coreografie dei rispettivi gruppi mascherati.
L’atteso evento risentirà comunque dell’infinita onda lunga del Covid.
È stato messo a punto un piano di sicurezza su indicazione di Prefettura e Questura, secondo i nuovi adempimenti di legge per le grandi manifestazioni, coi principali accessi presidiati dalle forze dell’ordine e da volontari autorizzati per evitare ammassamenti di persone.
Fino alle ore 15 sarà consentito l'accesso nelle due piazze principali del centro storico.
Per motivi di sicurezza è stata fissata una capienza massima di 1000 persone in piazza Garibaldi e 1500 persone in piazza Libertà. Dopo le 15 sarà invece consentita la sola uscita dalle stesse piazze.
Inoltre, sia per domenica prossima che per Martedì Grasso quando è in programma il concorso “Bautina d’Argento” in piazza Libertà, un’ordinanza del sindaco impone il divieto di somministrazione e asporto di bevande alcoliche e di bevande in contenitori di vetro, oltre al divieto di vendita e detenzione di bombolette spray e contenitori di sostanze imbrattanti o urticanti di qualsiasi tipo.
Ma ad ogni modo, si annuncia come sempre una grande festa, bel tempo permettendo.
Per certi versi sarà come assistere al Carnevale di Bassano per la prima volta, dopo un’era che ci ha proiettati in un’altra dimensione, azzerando il nostro modo di vivere precedente.
Perché è vero che da quel 22 febbraio 2020 sono passati tre anni, ma sembra trascorsa un’eternità.

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