Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 03-01-2016
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Omicidio colposo: è l'ipotesi di accusa con la quale cinque persone - quattro medici e un'infermiera professionale - sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Marta Lazzarin, la donna 34enne, al settimo mese di gravidanza, deceduta martedì 29 dicembre al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Bassano del Grappa.
La Procura della Repubblica di Vicenza ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti del primario di Ostetricia e Ginecologia Yoram Jacob Meir; dei due medici del reparto Paola Lanza e Maria Concetta Mangano; del medico anestesista Vittorio Bernardi e dell'ostetrica Lucia Sasso.
L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, a garanzia degli stessi professionisti coinvolti nell'inchiesta: il procedimento consentirà infatti agli accusati di nominare un proprio consulente in vista dell'esame autoptico sul corpo della giovane donna morta in sala parto, in programma martedì. L'autopsia sarà eseguita dal medico legale Paolo Fais dell'Università di Verona, alla presenza dei consulenti, rispettivamente, della famiglia della vittima e degli indagati.
Marta Lazzarin, in una delle tante foto scattate nei suoi viaggi
L'inchiesta è scattata a seguito della denuncia presentata dal legale della famiglia di Marta Lazzarin, l'avvocato Francesca Ottoni del foro di Treviso.
Dall'autopsia e dagli ulteriori riscontri che potranno emergere dalle cartelle cliniche poste sotto sequestro, l'indagine intende fare luce sulle eventuali responsabilità del percorso ospedaliero a cui la partoriente è stata sottoposta: dalla visita al pronto soccorso - dove già era stata accolta con febbre alta e forti dolori - e dalla diagnosi di morte del feto che portava in grembo, fino al ricovero in Ostetricia e al tragico epilogo, con l'arresto cardiaco e gli inutili tentativi di rianimazione. Da accertare, tra le altre cose, se nelle otto ore trascorse dal ricovero della donna al San Bassiano al suo decesso i medici abbiano agito conformemente alla gravità delle sue condizioni.
Intanto, dopo le cinque morti in ospedale di donne in gravidanza avvenute in Italia tra Natale e Capodanno, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - dopo aver già mandato gli ispettori all'Ospedale di Torino, dove a Santo Stefano era morta, assieme alla bimba che stava per nascere, la 39enne Angela Nesta - ha disposto l'invio della task force ministeriale anche all'Ospedale di Bassano del Grappa, per la morte di Marta Lazzarin e agli Ospedali di San Bonifacio (Vr) e di Brescia, teatro di altre due analoghe tragedie: i decessi del medico di Sarego Anna Massignan e della bresciana Giovanna Lazzari, morta all'ottavo mese di gravidanza assieme al feto che aveva in grembo.
A Bassano, come negli altri nosocomi, gli ispettori del ministero dovranno accertare se siano state rispettate tutte le procedure previste dai protocolli di intervento sanitario a garanzia della sicurezza e della qualità delle cure e se tra le cause del decesso ci siano stati anche eventuali difetti organizzativi.
Della task force fanno parte, oltre ai dirigenti del ministero, i carabinieri del NAS, un rappresentante della Regione ed i professionisti di Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Con l’invio degli ispettori negli ospedali il ministro Lorenzin intende avviare anche una verifica sull’efficacia delle linee guida sulle donne in gravidanza.
Ironia della sorte, solo una settimana prima di Natale, e cioè lo scorso 18 dicembre, l'Ospedale di Bassano del Grappa era stato premiato come “Ospedale a misura di donna”, con tre “bollini rosa” assegnati dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da). A contribuire all'ottenimento del riconoscimento era stato anche l'apprezzamento dei valutatori dell'Osservatorio per i servizi erogati dalla Struttura Complessa di Ostetricia e Ginecologia.