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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La Tempesta Perfetta

Incredibile situazione al Consorzio di Bonifica Brenta: eletto ieri sera il nuovo CdA, composto da rappresentanti delle liste Coldiretti e Mezzalira. La lista di Paolo Bordignon lascia l’assemblea e presidenza e vicepresidenza restano vacanti

Pubblicato il 04-03-2025
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Una Tempesta Perfetta si è abbattuta ieri sera all’assemblea del Consorzio di Bonifica Brenta, finalmente riunitasi per provvedere all’elezione dei nuovi organi del Consorzio dopo che la prima convocazione dello scorso 3 febbraio era andata deserta visto che nessuno degli schieramenti aveva da solo i numeri per poter insediare il nuovo direttivo.
Per rendere valida la votazione è infatti necessario il raggiungimento del quorum della metà più uno dei 20 membri eletti alle elezioni consorziali dello scorso 15 dicembre.
Ma come è già noto, il rapporto numerico tra i componenti eletti della lista più votata, la n. 1 “L’Acqua è Vita - Bordignon Presidente” di Paolo Bordignon, e la somma dei componenti eletti delle altre due liste, la n. 2 “Coldiretti - Cia - Confagricoltura” (di fatto ridotta a “lista Coldiretti”) e la n. 3 “Acqua Agricoltura Ambiente” di Giustino Mezzalira, è di perfetta parità: 10 a 10, ovvero 10 a 7 + 3.

Il rappresentante legale pro tempore del Consorzio di Bonifica Brenta Enzo Sonza e il non più candidato presidente Paolo Bordignon (archivio Bassanonet)

Ho cominciato con i numeri, e continuerò ancora nelle prossime righe, perché per capire bene quello che è successo i numeri sono importanti e bisogna dedicare loro un po’ di concentrazione ed attenzione.
A me gli occhi, please.
Dunque: ieri sera erano presenti tutti i 27 membri dell’assemblea del Consorzio di Bonifica.
Vale a dire i già citati 20 membri eletti, più i 7 nominati in rappresentanza dei Comuni (3), delle tre Province (3) e della Regione Veneto (1).
Essendo stato raggiunto il quorum necessario, si è passati quindi all’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio, che è composto da 4 membri eletti e da 1 membro nominato dalla Regione.
Ed è qui che si è verificato il clamoroso risultato: l’esito delle elezioni ha visto infatti prevalere per un voto (14 a 13) la compagine Coldiretti + Mezzalira.
È stato così eletto il nuovo CdA del Consorzio, composto da Martino Cerantola, Luciano Baldisseri e Valerio Bonato in quota Coldiretti e da Giustino Mezzalira.
Fuori dai giochi, dunque, la lista n. 1 “Bordignon Presidente”.
Al successivo punto all’ordine del giorno l’assemblea avrebbe dovuto eleggere, tra i membri eletti del CdA, il nuovo presidente e vicepresidente dell’ente, con Martino Cerantola di Coldiretti, il più votato alle elezioni di dicembre, candidato in pectore alla presidenza.
Ma a questo punto Paolo Bordignon e i suoi sono usciti dall’assemblea facendo venir meno il quorum necessario di 10+1 dei membri eletti e rendendo in questo modo impossibile l’elezione delle due cariche al vertice.
Morale della favola di questa serata dei lunghi coltelli: il Consorzio di Bonifica ha eletto il suo nuovo CdA ma la presidenza e vicepresidenza sono ancora vacanti, costringendo il presidente uscente Enzo Sonza, tra l’altro sponsor di Paolo Bordignon, a svolgere ancora il ruolo di rappresentante legale dell’ente fino a che questa incredibile impasse non troverà soluzione.

Questa mattina è stato trasmesso un comunicato stampa della lista “L’Acqua è Vita - Bordignon Presidente” riguardo alla quale Paolo Bordignon, ormai escluso dalla poltrona più alta del Consorzio di Bonifica, non figura più come portavoce: nell’email è stato comunicato alle redazioni che “per eventuali interventi la lista ha delegato il sig. Sonza Enzo”.
Comunicato che, esordisce la nota, “vuole contribuire a dare una lettura di quanto avvenuto ieri sera in seno all’assemblea di convalida degli eletti e di nomina del CdA del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta” (il vecchio nome dell’ente, NdR).
“La Lista “L’Acqua è Vita” - afferma il testo - si è proposta in maniera compatta con i propri candidati (10 seggi) per la gestione dell’ente, in quanto la più votata dai cittadini, dopo aver invano tentato, nelle settimane scorse, di raggiungere un accordo sul programma con le altre liste, che non hanno mostrato alcuna apertura.”
“L’accordo è stato trovato, invece - prosegue -, tra la lista della Coldiretti (7 seggi) e la lista “Acqua Agricoltura Ambiente” di Giustino Mezzalira (3 seggi), almeno sulle nomine da fare all’interno del CdA, trovando l’appoggio di Province e Regione.”
“Coldiretti, che rappresenta il mondo agricolo, sostenuto dal partito “Fratelli d’Italia”, ha stipulato un patto ferreo con gli ambientalisti del “NO” legati al PD e alla sinistra verde, che sono contrari ad ogni forma di manutenzione e crescita del territorio”, continua il comunicato stampa in quello che è il suo passaggio più politico.
Aggiungendo che “tra i non eletti direttamente, determinanti sono stati i voti dei rappresentanti nominati dalle Province e dalla Regione, mentre i rappresentanti dei sindaci hanno dato netto sostegno alla nostra lista”.
“Una realtà surreale quella che si è venuta a creare ieri sera - incalza la lista di Bordignon che fa emergere due aspetti: quello della politica locale, dei sindaci legati al territorio e ai suoi problemi, rappresentanti diretti dell’interesse dei cittadini, pronti a confrontarsi, ma sempre con il fine di fare qualcosa di propositivo; e quello della politica della Regione Veneto e della Provincia, con nomine e schieramenti che vanno al di sopra del voto dei cittadini, che rispondono a logiche di forza e superiorità, o peggio ancora che mirano a garantire qualche poltrona a qualcuno.”
“Come lista abbiamo più volte ed in varie sedi cercato di aprire un dialogo sui temi e sui programmi, trovando sempre le porte chiuse - conclude il comunicato di Bordignon Presidente -. Ora, nel rispetto delle cariche e dei ruoli assunti, ognuno avrà la propria responsabilità e sarà il tempo dei fatti. Il nostro gruppo di lavoro, espressione della lista “L’Acqua è Vita”, continuerà ad essere compatto e chiaro, come fino ad ora dimostrato all’interno del consiglio del Consorzio di Bonifica, rispettoso del forte mandato affidatoci dagli elettori.”

“Un risultato storico” è invece il primo commento sull’esito dell’assemblea di ieri sera da parte della sede regionale della Coldiretti, visto che “vede un CdA eletto con 4 componenti di cui 3 di espressione Coldiretti”.
“Ciononostante ci saremmo aspettati una assunzione di responsabilità da parte di tutti - commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto -. Prendiamo atto di questo comportamento poco responsabile che non permette al Consorzio di essere operativo all’indomani dell’assemblea, così come destavano qualche perplessità le dichiarazioni rilasciate recentemente da Bordignon sulla stampa.”
“Noi partiamo sempre dallo stesso presupposto: la governance dei Consorzi deve restare in mano a chi il territorio lo conosce e lo manutiene ossia gli agricoltori, che sono rappresentati dalle organizzazioni agricole, in testa Coldiretti - continua il presidente regionale di categoria -. Il comportamento tenuto da alcuni in assemblea è la conferma che Bordignon parlava a proposito quando diceva che: “Ci sono giochi politici fatti sulla testa dei cittadini". Noi aggiungiamo in questo caso sulla testa degli agricoltori.”
“Il Consorzio, dopo questa assemblea, resta monco con un CdA rinnovato e il presidente uscente quale rappresentante legale; uno stallo assurdo e che nessuno di noi può permettersi - conclude Salvan -. Ancora una volta gli agricoltori hanno dimostrato il loro senso civico, ora ci aspettiamo davvero una assunzione di responsabilità da parte di tutti perché il Consorzio deve essere messo quanto prima nelle condizioni di poter operare in serenità per il bene del territorio a cui tutti teniamo.”

Non manca ovviamente il comunicato stampa della lista “Acqua Agricoltura Ambiente” di Giustino Mezzalira, che sottolinea innanzitutto che “il nuovo CdA è in linea con i risultati delle elezioni” poiché “nonostante il numero di eletti sia stato di 10 a 10 (7+3), le liste “Coldiretti” e “Mezzalira” hanno sommato un numero di voti pari al 53% (contro il 47% della lista “Bordignon”) e Martino Cerantola (Coldiretti) è risultato il più votato tra gli eletti, potendo quindi correttamente rivendicare a pieno titolo la presidenza.”
“A causa dell’irresponsabile atteggiamento della lista Bordignon che non ha preso atto della regolare elezione del nuovo CdA - commenta Mezzalira -, ora il Consorzio Brenta è nella impossibilità di prendere qualsiasi decisione, restando di fatto in carica il solo “rappresentante legale” che ancor’oggi è l’ex presidente Enzo Sonza.”
“Ciò arreca danni gravissimi al territorio - prosegue - e ha come effetto collaterale anche l’impossibilità di insediare la nuova assemblea dell’ANBI (Associazione che rappresenta tutti i Consorzi di Bonifica del Veneto) ed a cascata di nominare gli organi del consorzio di secondo grado LEB, essenziale per l’irrigazione di vaste aree del veronese e del padovano.”
Poi parte il fendente:
“La responsabilità dello stallo ed i danni che ne conseguono, ricadono solo su Paolo Bordignon che senza titolo per due mesi e mezzo ha rivendicato una vittoria inesistente e che agendo su imperfezioni presenti all’interno della legge regionale sui Consorzi e sul suo regolamento applicativo ha adottato il principio “muoia Sansone con tutti i Filistei”.”
E ancora:
“La lista Giustino Mezzalira “Acqua Agricoltura Ambiente”, lista civica sostenuta dal basso da una grande rete di cittadini che a scala locale si battono per il buon governo del loro territorio, la vera novità di queste elezioni, sottolinea con forza che è necessaria una svolta radicale entro il Consorzio Brenta, rimettendolo nelle mani dei cittadini e degli agricoltori.”
“Per la prima volta nella storia dei Consorzi - rimarca la nota - una lista civica entra nel CdA di un Consorzio di bonifica, forte di un programma chiaro che nei suoi 10 punti ha delineato un profondo mutamento nel rapporto tra cittadini, territorio e Consorzio, partendo da una chiara opposizione al progetto della diga sul torrente Vanoi, opera disastrosa ed inutile.”
“Il nostro auspicio - conclude Giustino Mezzalira con la sua lista - è che chi ha perso si comporti da responsabile e svolga in modo costruttivo il ruolo di opposizione, permettendo finalmente ai nuovi amministratori di insediarsi e di lavorare a vantaggio del nostro territorio che ha bisogno di urgenti interventi per garantire l’acqua per l’agricoltura, il regolare scolo delle acque e la valorizzazione ambientale dei nostri corsi d’acqua.”

Che dire, in conclusione, prima che io ritorni sulla vicenda con un editoriale dedicato?
È stata davvero una Tempesta Perfetta, ma c’è chi ha preferito abbandonare la nave piuttosto che affidare il timone agli altri.

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