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Si parte dalle responsabilità proprie (che ci sono ed evidenti), prima di scandagliare le colpe altrui (altrettanto marchiane, se non di più), per vivisezionare il raid in extremis del Forte al palazzo, dopo che la capolista si era inabissata sul 5-1 di metà ripresa e sul 6-4 con meno di 4 minuti sul cronometro. Bassano paga tutto in una volta il desiderio di strabiliare, preferisce incantare piuttosto che conservare e congelare, sceglie di toreare la prima della classe invece che votarsi al contenimento e finisce matato. Ma è uno slancio comprensibile per chi ha trascorso una stagione intera di patimenti e digiuni, spesi in sala d'attesa e muore dalla voglia di sbalordire nella notte del gran ballo. Non lo si può condannare per questo. Semmai stupisce perchè gare del genere Giudice una volta le chiudeva a doppia mandata, sacrificandosi in un bunker tattico inattaccabile. Ora, al contrario il copione non riesce più: a Valdagno il largo vantaggio era stato divorato sull'altare di rotazioni inesistenti e di una panchina senza cambi, stavolta i rincalzi c'erano e allora anche il coach ha scontato la smania dei suoi di buttarsi orgogliosamente all'assalto anche quando era consigliabile temporeggiare, attendere e ripartire senza incassare contropiedi assassini. Vittima lui stesso di un eccesso di esuberanza del gruppo che si può pure capire. Come un bimbo chiuso in casa dopo un mese di pioggia che rivede il sole e scende finalmente in cortile.
FISCHIATE DISPARI: Poi, molto del loro ce lo mette il tandem Rotelli e Corponi (decisamente più il primo del secondo, in verità). Le fischiate della strana coppia indirizzano palesemente l'esito del match con la partita girata in corso d'opera come un calzino. Ecco le sequenze sulla lente d'ingrandimento: il rigore creato dal nulla che ha permesso sul 4-0 in avvio di ripresa, a Cancela di bollare e riportare dentro la sfida i suoi. La raffica di falli consecutivi (diversi affrettati) che ha portato presto in bonus il Sind consentendo ad Orlandi di sfruttare la superiorità numerica timbrando il 5-2 della seconda ripartenza toscana. E soprattutto gli errori (o orrori?) conclusivi: sul 6-4 un penalty assolutamente estroso cavato dal cilindro di Rotelli che consente al solito Orlandi di imbucare il 6-5 che di fatto rianima per la terza volta il Forte riportato di peso sulla contesa. Eppure c'è di peggio: sul 6-6 e un minuto da spendere, Ambrosio s'invola verso Stagi, viene abbattuto da dietro da Gil, da regolamento è blu e punizione per il 15. fallo ospite. Rotelli e Corponi ignorano bellamente e sul contropiede che ne consegue (col Bassano in effetti un po' fermo perchè si attendeva la sacrosanta chiamata) Cancela firma la beffa col 6-7 in controtempo. E nei torridi secondi prima della sirena, ancora Ambrosio subisce fallo, segna ugualmente la parità nel momento in cui Rotelli fischia altro annullando il 7-7. Abbastanza perchè Bassano si senta legittimamente scippato e defraudato di un risultato che in quanto a prestazione e qualità aveva certamente acquisito e meritato. L'intero palazzo che ha contestato sonoramente l'uscita dei direttori di gara, al di là del valore indiscusso del Forte, principale candidata al titolo, ha avvertito l'odore acre e sgradevole di una beata presa per i fondelli da parte di chi, al contrario, dovrebbe garantire l'equità e il rispetto delle norme. Stupisce che sia accaduto con due fischietti forse non di primissima fascia, ma sufficientemente affidabili e di esperienza e mai in passato protagonisti di episodi così plateali.
SI RIPARTE DA QUI: Tuttavia volendo far prevalere l'aspetto tecnico su tutto il resto (anche se nell'hockey moderno la discrezionalità arbitrale è spropositata e può indirizzare il duello a dispetto delle forze in pista), Bassano pure se nemmeno stavolta ha rotto l'incantesimo del primo scalpo strappato a una big, ha offerto una prova di cuore e sostanza, brio e brillantezza, come raramente quest'anno. Ora che anche Ambrosio ha riassorbito il guaio alla schiena che l'ha tolto di mezzo nel mese più brutto della stagione giallorossa, bisogna aspettare che sul treno nuovamente lanciato del Sind salga anche il Dottore Miguel Nicolas, ieri volenteroso ma in chiaro e giustificato ritardo di condizione. Con tutti gli effettivi a regime (e magari con un Gimenez più pimpante e sui livelli dello scorso playoff, quando è stato il carnefice di Bassano, è il momento che lieviti per davvero pure lui), la squadra può finalmente decollare. Persino da sesta, dove è stata confinata ora in classifica. L'anticipo di martedì sera al palazzo col Viareggio (alle 20.45) è l'occasione per non restare sulle gambe dopo il contraccolpo feroce di sabato e riprendere a correre con una grande nel taschino. Perchè il rinnovato affetto di Ca' Dolfin (e una curva sui suoi standard migliori) certificano che la primavera è alle porte e il Sind può svegliarsi dal letargo. Sensazione personalissima: il Bassano a roster compatto faranno a gara per scansarlo ai playoff. Poi ci si può scottare di brutto.

Sind Bassano gagliardo e orgoglioso. Ma il Forte la spunta lo stesso... (Foto Roberto Bosca)
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