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Finals: vince Alcaraz, finisce il sogno di Musetti
Da sempre confinato dietro alle quinte nella scaletta dei derby, alle spalle della sfida per antonomasia col Valdagno, il braccio di ferro con Breganze stavolta si guadagna la copertina non soltanto per mere ragioni di classifica (i rossoneri, quarti, sopravanzano i giallorossi di una lunghezza), ma proprio per effettive questioni di organico. Sì poichè i cugini del Torcolato non sono mai stati così forti dai tempi dello scudetto in bianco e nero degli anni Settanta, hanno approntato uno squadrone che se non agguanta minimo l'accesso in finale è un attentato di lesa maestà e dopo anni di equilibrio con Bassano (in regular season festeggiavano i cinque del Ponte Vecchio, ai playoff passavano loro), stavolta è la ciurma di Marozin a vantare i crediti del pronostico. Il roster è un lungo album di ricordi e rimpianti per il popolo del palazzo, visto che stasera sfileranno Sergione Silva e il brasiliano Cacau, vale a dire due delle colonne portanti dell'utimo scudo celebrato da queste parti. E con loro anche Gaston De Oro, meno acclamato, come no, ma che nello scorso torneo qualche sussulto l'ha anche provocato. Eppoi, gli altri pezzi della comitiva, da Cocco, al portiere Oviedo a Ghirardello, solo il Forte dei Marmi sulla carta è superiore.
COPPA ITALIA: Tralasciando il lungo e doloroso rosario di peccati non ancora debitamente espiati (il ko interno con Giovinazzo in primis e almeno un altro paio di punti mollati in giro), al penultimo giro dell'andata c'è in ballo il piazzamento alla final eight di Coppa Italia determinato dalla graduatoria a metà cammino. D'accordo che il Sind il pass qualificazione l'ha già aritmeticamente nel taschino ma un conto è arrivarci da ottavi (ti becchi sul muso il Forte e nove su dieci sei a casa), un altro da terzi o quarti. Ecco perchè oggi in palio c'è un posto al sole per la Coppa, una camera con vista sulla finale in prima fila, oltrechè naturalmente vagonate di consapevolezza per una formazione ancora in cerca di uno scalpo eccellente, dopo essere andata vicina a fare la pelle a Valdagno e Viareggio. Un exploit buono anche a caricare l'ambiente che non aspetta altro di poter esplodere di felicità dopo mesi a bagnomaria e di credere nuovamente nel suo gruppo. Poi, è chiaro, un punto in queste circostante è sempre grasso che cola (Miguel Nicolas è ancora fuori, mai dimenticarlo un solo attimo), tuttavia per una sera è legittimo inseguire una propria chimera e cominciare a raccogliere pure dove non è previsto per colmare le sventatezze precedenti.
Il ricco bottino prenatalizio (6 punti convincenti in 4 giorni tra Follonica e Matera), autorizza fremiti e slanci plausibili per un quintetto che appare finalmente in fase di decollo. L'ennesimo rinvio congelerebbe tutti a terra. Ma con tante perdite in più. D'autostima innanzitutto.
Il Sind Bassano insegue il definitivo salto di qualità (foto Roberto Bosca)
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