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Hockey

Sind, comincia il ciclo di ferro

I giallorossi si issano al secondo posto, ma adesso ci sono Voltregà, Valdagno e Forte dei Marmi in sequenza per capire che Bassano è.

Pubblicato il 20-11-2013
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La magia di Garcia al suono della sirena con Trissino evita che Bassano finisca spellato vivo dai processi sommari, salvato da una ritrovata dimensione caratteriale e da una tenuta difensiva finalmente in linea coi dettami di Giudice. Sì perchè le ansie sparse di questo scorcio di stagione sono legate a una formazione che non ha ancora il tratto distintivo dei quintetti del coach salernitano, vale a dire straordinaria intensità di retrovia e maniacale organizzazione offensiva. Alcuni movimenti d'attacco, i tagli improvvisi in area o l'assalto in transizione ricordano gli schemi dello skipper campano, ma è la velocità di esecuzione che ancora non convince, mentre talvolta si ha l'impressione che le soluzioni siano più vincolate al talento individuale che a uno spartito d'assieme, come ci ha abituato da sempre il timoniere giallorosso. Poi, è evidente che sul cantiere Sind vi siano tuttora i segnali di lavori in corso, ma il fatto è che al di là del goloso e corposo secondo posto dietro l'illegale Forte dei Marmi, di un'altra galassia rispetto all'A1 attuale, incombono all'orizzonte tutti gli scontri diretti con le big che daranno la misura del valore di Cunegatti e dei suoi amici. Voltregà sabato sera al palazzo, garadue di Coppa Cers, dove serve assolutamente un successo di qualunque tipo per andare avanti in Europa, il derby per antonomasia con Valdagno sempre sulle tavole di ca' Dolfin martedì in posticipo e il viaggio seguente nell'antro del diavolo a Forte dei Marmi sono tapponi dolomitici per un gruppo che a dicembre pescherà anche Viareggio e Breganze a distanza ravvicinata. Tutte sfide da vivere inoltre senza Miguel Nicolas e, nel faccia a faccia con Valdagno, persino senza Gimenez.
TIMORI&TREMORI: Certo, il modo in cui Bassano esce a braccia alzate dal duello col Trissino è esaltante e piacevolmente stordente, in inferiorità e all'ultimo tuffo, tuttavia non si può disconoscere che lo zero alla voce gol subiti sino all'intervallo vada ascritto massimamente a Cunegatti che ha rimediato da fuoriclasse alle reiterate sbavarure difensive dei suoi. Amnesie che sono progressivamente sparite nella ripresa, dove l'emergenza e la necessità di resistere addirittura a una doppia inferiorità ha spinto il Sind a riattivare quel concetto di coesione e mutuo soccorso che ha fatto le fortune giallorosse in retroguardia per trequarti della scorsa stagione. Mentre in attacco, al momento la strada più percorribile, in attesa che vengano affinati gli automatismi corali, rimane l'aggressività dietro in grado di sprigionare le folate in campo aperto tre contro due o due contro uno, il meno possibile comunque ad attaccare la difesa schierata. Poi finchè Garcia recita da capobranco in quel modo, è tutto grasso che cola.
SCOMPIGLIO: Piccola nota a margine. Alla fine della gara col Trissino coach Giudice è venuto a manifestarmi in maniera animata il suo disappunto per alcune mie considerazioni (la lentezza, la prevedibilità e la panchina corta) apparse qui su questo sito, o sul Gdv, o in tv. Pensava erroneamente che fossi prevenuto nei suoi confronti o che fosse in atto da parte del sottoscritto un qualche tentativo di indebolirlo. Ma quando mai? Non faccio la guerra a nessuno, men che meno personalizzata verso un allenatore che sotto il profilo squisitamente tattico è da anni il numero uno in Italia, ciò non toglie che debba per forza zerbinarmi in maniera incondizionata, si farebbe un pessimo servizio nei confronti della comunità. Semmai mi limito a sollevare perplessità se non vedo esprimersi la squadra secondo capacità, perchè per me (e soprattutto per la gente giallorossa) il bene del Bassano è prioritario. Me lo ha comunicato in maniera molto schietta e diretta e ho apprezzato, anche perchè coi 3 punti nel taschino e la pancia piena si ragiona certamente meglio. Poi lo scazzetto è stato felicemente ricomposto da persone civili, strette di mano, reciproche pacche sulle spalle e amiconi come e più di prima. Poi però coach, ripristina al più presto il tuo sistema.

Il Sind ritrova difesa e carattere, ma serve altro (Foto Roberto Bosca)

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