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Tre grossi calibri ancora nella lista indisponibili, ma tutti gli altri a sudare. Orfano del nazionale Federico Ambrosio, dell'argentino Emanuel Garcia, precettato dalla seleccion albiceleste, entrambi convocati per i mondiali di fine settembre in Angola e ovviamente del laureando in Medicina Miguel Nicolas, che rientrerà soltanto a febbraio inoltrato, il Bassano attende anche il nuovo main sponsor annunciato tra un mesetto sulle casacche giallorosse. Nel frattempo sgobba di brutto al campo scuola di atletica a Santa Croce agli ordini del preparatore Mirko Fasini e del coach Massimo Giudice che hanno alternato il lavoro fisico alle sedute tecniche in pista al palazzo nel tardo pomeriggio. In compenso, in pista riecco il figliol prodigo Stefano Campagnolo (più i giovanotti rientrati all'ovile Edo Pilati e Paolo Trento), ma non più il portiere di scorta Paoli: l'SVP Viareggio non ne ha voluto sapere di rinnovare il prestito e dunque qui hanno richiamato come vice Cunegatti il buon Marco Vidale, reduce dalla stagione in A2 a Montecchio e da un noioso e fastidioso infortunio che lo obbligherà a una ripartenza lenta con sessioni differenziate, anche se ad ottobre per l'inizio della stagione ufficiale dovrebbe essere okay. E coi compagni a lavorare c'è pure Alvaro Borjia Gimenez, l'asso spagnolo e la nuova faccia da gol prelevata in estate dal Forte dei Marmi.
"E' da un pezzo che volevo venire a Bassano - confessa il ventiquattrenne iberico che dopo un quinquennio al Forte ha mutuato un particolare slang che mescola cadenza spagnola a un italiano infarcito di aspirate toscane - sono qua apposta per mettermi a disposizione di Giudice per progredire tanto con lui. Secondo me siamo una squadra completa e dopo Forte dei Marmi, Viareggio e lo stesso Valdagno ci siamo noi a inserirci nella lotta con le migliori. Credo che questo gruppo non debba precludersi alcun traguardo". Un concetto rimarcato anche da capitan Giovanni Zen, che dopo l'annata in tono minore (anche a titolo personale) appena archiviata, va a caccia di legittime rivincite. "Penso che quella appena conclusa sia stata una stagione da dimenticare per tutti, non solo per il sottoscritto, dopo il capolavoro della Supercoppa Europea soltanto accarezzata non ha funzionato più nulla - conviene il biondo di Campese - perciò adesso guardiamo avanti. Tutti dobbiamo riscattarci. Potenzialmente abbiamo un attacco fortissimo, mentre dietro dovremo rintracciare rapidamente stabili e solidi equilibri. Ma sono estremamente carico e fiducioso". Quanto a Giudice, lo skipper di Bassano delinea i traguardi e anticipa il modello di squadra che insegue. "Dovremo tornare ad essere la difesa meno perforata del torneo - il diktat dell'head coach - non possiamo pensare che Cunegatti pari sempre tutto ogni volta. Ma sarà una retroguardia diversa dal solito, più dinamica ed elastica con Ambrosio che torna nel suo ruolo originario di perno di retrovia che parteciperà attivamente alla manovra, Zen che voglio riportare ai suoi livelli, quelli visti sino a un paio di anni fa e l'affidabilità e l'entusiasmo di Campagnolo. Sarà una serie A ancora più equilibrata, ma l'idea è provare a irrompere tra le prime quattro e recitare da guastatori, anche se il Forte dei Marmi è naturalmente il grande favorito". Nota a margine per Cunegatti: si avvia per i 43, eppure un fisicone così scolpito non ce l'aveva neanche a vent'anni. Buon segno.
Foto Roberto Bosca
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