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Direttore Responsabile
Bassanonet.it
“No alle antenne sopra Palazzo Pretorio”
La sezione di Bassano di Italia Nostra prende posizione contro l'impianto per telefonia cellulare collocato sopra l'edificio di proprietà del Comune. “Attuare un dialogo tra istituzioni e cittadini basato sul principio di precauzione”
Pubblicato il 02-11-2011
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“No alle antenne sopra Palazzo Pretorio nel centro di Bassano del Grappa”.
E' il monito lanciato oggi dalla sezione bassanese dell'Associazione Italia Nostra sul “caso aperto” dell’antenna radio-base per la telefonia cellulare installata sul tetto dell'edificio, di proprietà comunale, che ospita i locali del Comando della Polizia Locale.
Una vicenda che si trascina già da tempo a colpi di carte bollate, e già oggetto di un ricorso d'urgenza presentato due anni e mezzo fa da un residente di via Vittorelli al Tribunale di Bassano contro il Comune e contro la società Ericsson Telecomunicazioni s.p.a. di Roma per disporre “l’immediata sospensione delle opere d’installazione” e “la disattivazione dello stesso impianto”.
Una delle due antenne della stazione radio-base per telefonia mobile collocata a Palazzo Pretorio
Ricorso che, al momento, è approdato ad un nulla di fatto.
Italia Nostra di Bassano del Grappa, a seguito “di numerose segnalazioni di cittadini preoccupati per le antenne e i ripetitori installati sopra i monumenti storici e architettonici, vicino alle abitazioni e ai fabbricati frequentati da bambini” ha quindi trasmesso una segnalazione al Comune e alla competente Soprintendenza, riferita in particolar modo alla questione dell'impianto di Palazzo Pretorio.
“L’Associazione - informa una nota a firma del presidente di Italia Nostra di Bassano del Grappa Adalgiso Bonin - ha sempre sostenuto in varie sedi ed in vari documenti, la sua contrarietà all’installazione di qualsiasi tipo di “antenne elettromagnetiche” nelle immediate vicinanze di abitazioni, pensiamo poi direttamente in centro storico come è il caso delle due antenne sul Palazzo Pretorio di Bassano del Grappa che, va ricordato, è un bene vincolato.”
“Poco importa - prosegue il comunicato - se le delibere di installare questi apparati siano state assunte da altre giunte o consigli comunali. Oggi le persone che vivono a stretto contatto con queste tecnologie (impianti di telefonia mobile, TV satellitare e radiodiffusione) non condividono affatto queste decisioni.
Italia Nostra ribadisce che i cittadini hanno il diritto non solo di essere informati su scelte che coinvolgono la loro vita quotidiana, per poterle condividere in un confronto democratico, con un dialogo aperto tra istituzioni e cittadini basato soprattutto in ogni caso sul principio di precauzione.”
“L’installazione delle due antenne “appiccicate” sopra Palazzo Pretorio, secondo i più aggiornati studi e ricerche scientifiche - sostiene ancora Italia Nostra - comporta un rischio di danno alla salute degli abitanti di tutto il centro storico e non può essere considerata un'opera di pubblica utilità (Corte di Cass.10.10.83 n.301) in quanto la telefonia cellulare non è assimilabile alla telefonia di base e non ha natura di pubblica utilità essendo solamente un servizio diretto a ristrette categorie di utenti e rientrando, quindi, solamente tra i servizi di interesse economico generale.”
“Nel procedere al rilascio della autorizzazioni amministrative all'installazione - dichiara l'associazione - non si è tenuto in alcun conto del parere dei cittadini residenti del centro storico, né si è svolto alcun accertamento circa la presenza di soggetti sensibili (quali portatori di pace maker, bambini, persone con patologie mediche incompatibili con i campi elettromagnetici). Sono altissime le probabilità che i campi elettromagnetici prodotti dagli impianti in questione siano dannosi per la salute umana, soprattutto in relazione alle esposizioni a lungo termine. Numerosi sono le sentenze della magistratura al riguardo che richiamano i diritti alla salute, alla salubrità dell’ambiente.”
Ma non ci sono solo questi argomenti a sostegno della presa di posizione sulle antenne per telefonia mobile collocate sopra l'edificio comunale.
“Italia Nostra - conclude infatti la nota - dedicava la campagna nazionale 2009 al “Paesaggio Urbano”, considerato nella complessità della sua stratificazione, dai nuclei storici originari all’insediamento delle periferie sempre più dilatate nel territorio, che stentano però a diventare autonoma città moderna quando non si tratta di aree marginalizzate e residuali da abbandonare alla speculazione edilizia.
Gli uomini hanno bisogno di storia e di bellezza (perciò si vive meglio nel nucleo storico delle città, specie se a dimensione umana), ma anche di spazi in cui essere società: nei quali incontrare, scambiare, frequentare il vicino e il simile ma anche il lontano e il diverso, il forestiero. E questo il centro storico, con le sue piazze, le vie ed i suoi monumenti può aiutare tutto questo. Ma la situazione attuale evidenzia un danno al Palazzo Pretorio, e quindi anche ai Beni storici dell’intera città.”
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