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Martini Dry
Caso Tulini: il sindaco di Rossano Morena Martini scrive agli altri sindaci. “Affermazioni fuori luogo sull'operato della mia amministrazione”. Ma è pronta ad annullare la gara “se le verifiche attesteranno l'inconferibilità dell'incarico”
Pubblicato il 05-03-2021
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Martini Dry. È secca, o per meglio dire seccata la reazione del sindaco di Rossano Veneto Morena Martini in merito al polverone politico e mediatico sollevato dalla notizia dell'incarico professionale conferito al consigliere comunale bassanese della Lega Giulia Tulini, titolare della clinica veterinaria “Tre Ponti” di Bassano, vincitrice dell'appalto per le prestazioni veterinarie specialistiche a servizio dei Comuni del Distretto n. 1 dell'Ulss 7 Pedemontana.
Il Comune di Rossano Veneto è direttamente coinvolto nella vicenda perché - come ho già spiegato nel mio precedente articolo “Lega pro Animali” - è proprio il Comune governato dal sindaco Martini l'ente che ha provveduto ad avviare e a concludere la procedura di selezione per individuare un “idoneo operatore economico” al quale affidare il servizio di primo e pronto soccorso veterinario richiesto per l'area del Bassanese e dell'Altopiano di Asiago (il territorio del Distretto n.1, corrispondente all'ex Ulss 3 di Bassano del Grappa).
E il Comune di Rossano lo ha fatto per conto di tutti gli altri Comuni del Distretto e su incarico della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.7, presieduta dal sindaco di Bassano Elena Pavan. Solo che, una volta “venuto alla luce” l'affidamento dell'appalto alla dottoressa nonché consigliere di maggioranza Tulini, è immediatamente scoppiato il caso politico, scatenato dalle minoranze consiliari bassanesi.

Fonte immagine: Facebook / Morena Martini Sindaco
Non so se oggi l'amministrazione di Rossano Veneto abbia trasmesso qualche comunicato stampa di precisazione o di replica in merito alla vicenda emersa ieri: in redazione non abbiamo ricevuto nulla. Quello che è certo è che in data odierna il sindaco Martini ha trasmesso una lettera ai sindaci del Comitato dei Sindaci del Distretto n. 1 “in riferimento alle notizie di stampa di queste ultime ore circa presunte irregolarità della procedura di affidamento del servizio veterinario affidato al Comune di Rossano Veneto con delibera del Comitato dei Sindaci Distretto 1, votata all'unanimità nel maggio del 2020”.
Nella lettera inviata ai colleghi, il primo cittadino rossanese esprime alcune “precisazioni”.
“Dal punto di vista amministrativo - puntualizza il sindaco di Rossano Veneto - la procedura allo stato attuale contempla la sola adozione di delibera di affidamento; non è ancora stata sottoscritta la convenzione con l'affidatario.”
“A seguito delle segnalazioni pervenute, purtroppo a mezzo stampa - prosegue la lettera -, gli uffici comunali di Rossano Veneto provvederanno ad ulteriori verifiche ai fini dell'accertamento di eventuali situazioni di incompatibilità e/o conflitto di interessi, ostative alla instaurazione di un rapporto contrattuale.” “Nelle more di tali verifiche - continua il testo - il servizio veterinario dovrà necessariamente essere assicurato dalla ULSS di riferimento.” “Nell'eventualità che le verifiche attestino condizioni di inconferibilità dell'incarico - specifica la sindaca -, l'amministrazione provvederà all'annullamento della procedura di gara.”
Nella comunicazione agli altri sindaci la Martini sottolinea che la sua amministrazione “ha indetto una vera e propria procedura selettiva per la ricerca dell'affidatario del servizio nel rispetto dei principi tra cui quello di trasparenza ed imparzialità previsti dal Codice degli Appalti.”
A proposito: e dov'è la parte Dry della reazione del sindaco di Rossano? Eccola qua.
“Sono parse assolutamente fuori luogo - dichiara Morena Martini nella missiva - le affermazioni apparse nella stampa sia come dichiarazioni di parte politica sia come stesura del pensiero narrativo da parte dei giornalisti che gettano pesanti ombre sull'operato della mia amministrazione.” “Appare doveroso anticipare a tutti voi - conclude la lettera ai sindaci del Distretto n. 1 - che, nel caso in cui si decida di annullare gli atti di gara, la mia amministrazione rinuncia volentieri a indire ulteriori procedure lasciando l'incombenza ad amministrazioni che sapranno fare bene e meglio.”
La reazione della diretta interessata agli sviluppi di questo caso, e cioè la titolare della clinica veterinaria bassanese e consigliere di maggioranza a Bassano Giulia Tulini, è invece affidata ad un post pubblicato in terza persona sulla pagina Facebook della Lega di Bassano del Grappa.
“Non c'è incompatibilità per quanto riguarda la vincita, da parte della nostra consigliera Tulini, dell'appalto per il servizio di prestazioni specialistiche per i Comuni del territorio del Distretto 1 dell'Ulss 7”, scrive il messaggio social. “Il ruolo del consigliere - prosegue il testo - non è incompatibile e non può essere pregiudiziale all'attività svolta privatamente. Si è trattato di una gara aperta a tutti, in cui sono state raccolte le manifestazioni di interesse e al momento di presentare le offerte l'unica è stata quella della clinica veterinaria Tre Ponti.”
“La procedura è stata svolta in modo regolare ed avendo i requisiti richiesti, l'aggiudicazione è stata perfezionata - conclude il post -. Non assegnare questo servizio significava protrarre o addirittura far decare l'avvio di una attività necessaria e di grande umanità, volita da tempo e da tutta la cittadinanza, volta a salvare molte vite animali vittime di incidenti stradali.”
Ciò che colpisce, nelle dichiarazioni nero su bianco del sindaco di Rossano Veneto e del medico veterinario e consigliera bassanese, è il richiamo alla “regolarità” della procedura ovvero alle precisazioni di replica circa le “presunte irregolarità della procedura di affidamento del servizio veterinario”. Nel pur duro intervento di ieri a mezzo comunicato stampa, le minoranze consiliari di Bassano non hanno infatti mai usato la parola “irregolarità”, benchè si siano riservate “di verificare l’eventuale presenza di incompatibilità legalmente rilevanti”. L'attacco dei gruppi di opposizione si è concentrato invece su quella che hanno definito “una questione di opportunità politica che viene prima di eventuali incompatibilità formali”. Vale a dire l'opportunità che un esponente politico che siede sui banchi di maggioranza del Comune di Bassano svolga privatamente un servizio in appalto, per il quale certamente è dotato dei requisiti professionali necessari, che viene pagato in quota parte dal Comune di Bassano stesso. Tutto qua e scusate se è poco.
Riguardo infine al sindaco Martini, non può passare inosservata la sua dichiarazione agli altri sindaci secondo la quale “sono parse assolutamente fuori luogo le affermazioni apparse nella stampa sia come dichiarazioni di parte politica sia come stesura del pensiero narrativo da parte dei giornalisti che gettano pesanti ombre sull'operato della mia amministrazione”. Sulla parte politica non mi esprimo: quella è una dialettica che va per conto suo.
Mi soffermo invece un attimo sul “pensiero narrativo da parte dei giornalisti” e parlo ovviamente solo per me. Contesto pienamente che lo scopo di rendere conto ai lettori-cittadini di ciò che avviene nella cosa pubblica sia quello di gettare “pesanti ombre” sull'operato del Comune di Rossano Veneto o di qualsiasi altra amministrazione. Al contrario, l'obiettivo del mio mestiere è quello di accendere “pesanti luci”. Ed è quello, e solamente quello, che sto cercando di fare anche in questo caso.
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