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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Sul Carroccio dei vincitori

Tripudio leghista per il titolo di Città veneta della Cultura 2025 conferito dalla Regione Veneto a Bassano del Grappa. Ma alla nomina conquistata dall’amministrazione comunale plaude anche…il PD

Pubblicato il 05-03-2025
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E così, Bassano del Grappa ce l’ha finalmente fatta: come ho già scritto in un precedente articolo, è Città veneta della Cultura 2025.
Il Comune di Bassano aveva già presentato la sua candidatura al bando regionale Città veneta della Cultura nell’anno del Bicentenario di Canova.
Ma i capolavori del sommo scultore e la grande mostra a lui dedicata al Museo Civico nulla avevano potuto fare contro il profumo di Prosecco delle “Terre Alte della Marca Trevigiana”, che quell’anno si erano aggiudicate il titolo col Comune di Pieve di Soligo come capofila.

Il sindaco Finco al punto stampa di questa mattina a Palazzo Balbi a Venezia

Questa volta il governatore leghista Luca Zaia, il sindaco leghista Nicola Finco e la presidente leghista in quota Zaia Presidente della commissione Cultura del consiglio regionale Francesca Scatto hanno potuto posare per i fotografi dietro alla bandiera del Leon a seguito dell’annuncio diffuso questa mattina al punto stampa di Zaia a Palazzo Balbi a Venezia.
Esulta sulla nomina di Bassano, con una nota pervenuta in redazione, anche il consigliere regionale vicentino del gruppo Lega - Liga Veneta Marco Zecchinato.
Tutte cose che confermano quanto siano importanti i Legami in politica.

Come saprete perché l’ho già scritto, Zaia è stato il primo a diffondere un comunicato stampa sulla notizia.
Due ore più tardi è arrivato anche il comunicato di Finco, che di rientro da Venezia dichiara:
“È un riconoscimento che premia l’impegno della nostra città nella valorizzazione del proprio patrimonio culturale e artistico, nella consapevolezza che la cultura non è solo memoria, ma anche motore di crescita e innovazione.”
“Questa nomina - aggiunge - rappresenta un traguardo storico per la nostra comunità e una straordinaria opportunità per continuare a investire in arte, musica, letteratura, spettacolo e cinema, con un programma ricco di eventi e iniziative.”
“Il contributo regionale di 100mila euro - continua Finco - permetterà di dare concretezza ai progetti presentati nel dossier di candidatura, grazie anche al coinvolgimento di oltre 30 realtà culturali cittadine.”
“Bassano è da sempre una città che respira cultura, e questo risultato è il frutto di un lavoro collettivo - prosegue -. Desidero ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della candidatura con passione e competenza, così come tutte le realtà culturali che quotidianamente arricchiscono il nostro territorio.”
“Siamo pronti - conclude il sindaco - a trasformare questa opportunità in un’esperienza unica per tutti, facendo di Bassano del Grappa un punto di riferimento per la cultura veneta e nazionale.”

Fin qui le dichiarazioni post “annuncio trionfale” a Palazzo Balbi a Venezia.
Ma nel pomeriggio è arrivato un altro comunicato di presa d’atto “positiva” della nomina conquistata dall’amministrazione bassanese.
E indovinate da parte di chi?
Da parte del Circolo di Bassano del Grappa del Partito Democratico.
Preparate gli ombrelli, perché domani piove.

“La nomina di Bassano a Città veneta della Cultura è una notizia importante, che accogliamo con apprezzamento - dichiara Maria Di Pino, segretaria dem cittadina -. Come Partito Democratico auspichiamo che ciò costituisca non un punto di arrivo ma di ripartenza, per ridare prestigio alla nostra città che, soprattutto nel suo cuore più antico, da anni vive in sofferenza. Questo prestigioso riconoscimento dovrà essere di impulso per ripensare la città.”
“Se infatti la Pedemontana accelera i tempi di percorrenza, non è certo solo questo a rendere davvero attrattiva una città - prosegue -. Valorizzare e potenziare la proposta culturale, curare il decoro urbano, tutelare il paesaggio e curare i monumenti: questo potrà attrarre un turismo consapevole ed attento.”
“Questo importante riconoscimento richiederà all'attuale amministrazione politiche attente rivolte alle strutture ricettive ma soprattutto capaci di riportare in città anche le piccole attività commerciali e artigianali del territorio - aggiunge Di Pino -. Monitoreremo il lavoro dell’amministrazione Finco, sempre pronti al dialogo costruttivo per il bene della nostra città.”
“Il sindaco parla della città della cultura come volano per la crescita, e non si può che essere d’accordo, ma il lavoro da fare resta tanto - le parole di Paola Tessarolo, consigliera comunale del Partito Democratico -. Per essere una città accogliente bisogna affrontare il problema dello stato di difficoltà in cui versano da anni le realtà e i soggetti che animano il cuore di Bassano, vale a dire i commercianti, gli albergatori e molti abitanti del centro storico, come testimonia la desolante sequenza di negozi vuoti e abbandonati (complice anche l'interminabile sequenza di centri commerciali che opprimono la cintura della città).”
“Ci auguriamo che questa nomina sia un punto di svolta utile a rilanciare l’immagine e l'animazione culturale di Bassano, centro vivo, ricco di storia e arte, centro a misura d’uomo - continua Tessarolo -. Auspichiamo come Partito Democratico che l'amministrazione comunale attuale sappia cogliere questa opportunità e investa energie e mezzi per questo compito, nella speranza che non sia invece l'ennesima occasione perduta, come si é saputo in questi giorni per il progetto DesTEENazione - Desideri in azione, da cui Bassano è rimasta esclusa a causa di un progetto ritenuto insufficiente.”
“Un’opportunità - afferma Chiara Luisetto, consigliera regionale del PD - che può rappresentare una spinta importante per Bassano e per tutta l’area bassanese, da sfruttare mettendo in rete le tante realtà culturali, artistiche, commerciali e turistiche presenti sul territorio.”
Conclude Luisetto:
“È un titolo, quello di Città veneta della Cultura 2025, che attribuisce all’amministrazione comunale una grande responsabilità nel costruire progetti di sviluppo duraturi e di prospettiva, nella speranza che si usino lungimiranza e concretezza.”

Tutti pazzi per il titolo, dunque.
E questi sono i titoli di coda.

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