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"Mentre Cimatti annuncia trionfalmente l'inizio dei lavori per la sistemazione della pista pedonale e dell'alveo del Brenta all'altezza di via Volpato, grazie a 120 mila euro di finanziamento regionale, 200 metri più a sud all'altezza del ponte della Fratellanza il fiume appare in uno stato preoccupante a causa della presenza di ogni tipo di immondizia lungo l'argine”.
E' la nuova accusa lanciata da Nicola Finco, consigliere regionale e comunale della Lega Nord, nella sua veste di presidente della Commissione Ambiente della Regione Veneto.
“Io e il capogruppo leghista in consiglio comunale Luciano Todaro - prosegue Finco - abbiamo segnalato la situazione all'Arpav a metà luglio, e la risposta dell'Azienda regionale non s'è fatta attendere, rilevando (cito testualmente) “la presenza in più punti di rifiuti che meritano di essere rimossi”. Due anni fa avevamo denunciato la situazione alla passata Amministrazione, ed oggi vediamo che non è cambiato nulla, anzi: si è deciso di intervenire a nord lasciando in stato di abbandono l'area del ponte della Fratellanza”.
Il consigliere regionale leghista Nicola Finco
Nell'occasione, il consigliere leghista critica il progetto di riqualificazione della riva destra del Brenta presentato l'altroieri da Comune, Provincia e Genio Civile.
“La presentazione alla stampa in pompa magna dei lavori sulla sponda destra del Brenta all’altezza di via Volpato, organizzata da Cimatti lunedì mattina con l’amico onorevole Luigi D’Agrò - afferma - è decisamente sfortunata oppure semplicemente un po’ miope.
Miope perché punta ad abbellire un’area a sud della quale, a 200 metri di distanza, c’è una discarica a cielo aperto di cemento amianto e materiali plastici, che forse sarebbe il caso che l’amministrazione segnalasse al Genio Civile. Anche perché l’Arpav, scrivendomi in risposta alla mia richiesta, ha inoltrato la notifica dell’inquinamento anche al Comune che non ha ancora preso provvedimenti”.
“Ritengo sicuramente positiva - aggiunge Finco - la scelta di sistemare la pista pedonale, ma è assurdo pensare che 200 metri più a sud si pesca tra l’immondizia in un punto che l’Arpav descrive così: “L’argine del fiume risulta costituito da materiali di risulta (…) quali frammenti di varie pezzature (…), scarti di attività edile di demolizione, ma anche plastica, metallo e frammenti di cemento amianto”. Inoltre sempre Arpav ha riscontrato abbandono di immondizia coperta da vegetazione sotto il ponte della Fratellanza e scarichi maleodoranti in riva al Brenta da ascrivere a fognature troppo piene. Direi che la soluzione di questi problemi ambientali magari frutterebbe a Cimatti meno passerelle mediatiche, ma darebbe sicuramente un segnale importante cessando di ignorare la presenza di cemento amianto ed immondizie in una zona pescosa del Brenta”.
“Se il sindaco di Bassano - conclude l'esponente leghista -, nello scendere in riva al Brenta per farsi fotografare dalla stampa, avesse soltanto percorso alcuni metri verso sud, si sarebbe facilmente accorto della discarica come abbiamo fatto io e Todaro. Ma i problemi si vedono soltanto quando li si vuol vedere, con la volontà di intervenire per sanare anche situazioni spiacevoli come l’amianto in riva al fiume. Personalmente mi sono attivato per la tutela e la salvaguardia del Brenta, e continuerò a farlo invitando anche Cimatti a prendere provvedimenti fattivi”.
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