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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Bizzotto e Finco futuri separati in casa?

Il dubbio delle europee, l'incontro con la Lanzarin, le regionali del 2015. Prove tecniche di incrinatura nel sodalizio politico tra l'europarlamentare e il consigliere regionale della Lega Nord

Pubblicato il 27-03-2014
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Vi dirò la verità: quando questa mattina ho letto l'articolo del “Gazzettino” di Bassano intitolato “Cambia la geografia leghista, pare incrinato l'asse tra Finco e Bizzotto”, non mi sono sorpreso più di tanto.
Perché è da un po' di tempo che le voci di una nascente incrinatura all'interno dell'apparentemente inattaccabile sodalizio politico tra il consigliere regionale e la parlamentare europea della Lega Nord stanno circolando con insistenza.
Fino ad oggi (o, per meglio dire, fino a ieri) i due esponenti leghisti hanno rappresentato - sotto il profilo delle rispettive carriere politiche, dell'appartenenza di corrente e della posizione di potere all'interno del Carroccio locale - una coppia inossidabile. Un'alleanza padana totale.

Fonte immagine: marabizzotto.it

Al punto da condividere anche lo stesso ufficio di rappresentanza: quella “Casa del Cittadino” - all'interno della quale, tuttavia, in questi anni, di cittadini non ne abbiamo mai visti un granché - che ne rappresenta il manifesto elettorale permanente in via Remondini (discesa Brocchi) a Bassano.
Un asse a due voci che ha superato indenne tutti i recenti mutamenti nella storia della Lega: ed entrambi si professano fedeli al nuovo corso del partito-movimento rappresentato da Flavio Tosi in Veneto e da Matteo Salvini, compagno di banco della Bizzotto a Strasburgo, a livello nazionale.
Eppure - come trapelato nell'articolo del quotidiano locale - stanno succedendo alcune cose impensabili fino a poco tempo fa. E interpretando le quali si potrebbe ipotizzare che Nicola Finco stia cominciando a fare il birichino.
Il consigliere regionale, come si infatti legge nel reportage di stampa, “la settimana scorsa è stato visto entrare e fermarsi a lungo in un bar nel centro di Rosà con l'ex sindaco e parlamentare Manuela Lanzarin, assieme ad un gruppo di simpatizzanti leghisti”.
Tutto normale, all'apparenza: un bar è un esercizio pubblico dove può andare chiunque, Finco è un consigliere eletto nel nostro comprensorio e il Comune di Rosà è saldamente in mano alla Lega Nord.
Peccato che nominare Mara Bizzotto e Manuela Lanzarin equivalga a nominare cane e gatto. Le due ladies leghiste notoriamente non si amano (per usare un eufemismo) e si trovano agli opposti emisferi degli equilibri di partito: e proprio la deputata uscente Lanzarin, l'anno scorso, pagò la “colpa” di non essere annoverata tra i ”tosiani” con l'infelice collocazione nella lista della Lega per il Senato che rendeva già difficile in partenza la sua rielezione, poi comunque non avvenuta, in parlamento.
Passare una serata al bar, davanti agli occhi di tutti, con “l'avversaria interna” dell'euro-Mara non è quindi un semplice discorso da osteria. E' un chiaro segnale politico di qualcosa che potrebbe mutare negli equilibri padano-elettorali dell'accoppiata Finco-Bizzotto.
E l'interpretazione più ricorrente nei corridoi di Radio Scarpa sostiene che Finco stia cercando nuove alleanze - a cominciare proprio dalla Lanzarin, data come “molto vicina” al governatore del Veneto Luca Zaia - proprio in vista del 2015: l'anno in cui i veneti saranno chiamati al voto per le elezioni regionali.
E questo perché, sempre secondo i rumors dal Carroccio e dintorni, la Bizzotto - con l'aria che tira e i 5 Stelle alla porta - non sarebbe sicura della sua rielezione a Strasburgo, e starebbe per questo già preparando il terreno per tornare l'anno prossimo in consiglio regionale. Il quale è il medesimo obiettivo di Finco, che aspirerebbe (sempre elettori permettendo) ad essere riconfermato a Venezia.
Da qui l'insorgente e ancora presunta “incrinatura”: e siccome due galli nello stesso pollaio - e cioè nello stesso collegio elettorale - non possono convivere, nella scelta dei candidati leghisti alle regionali dell'anno prossimo uno dei due dovrà per forza soccombere a beneficio dell'altro.
Qualcuno potrà obiettare: no xe posibie. Ma lo sarebbe stato anche scrivere, fino a qualche tempo fa, di qualsiasi iniziativa di Finco fatta in disaccordo con la sua madrina politica.
A meno che la Bizzotto non riesca a tornare in Europa: nel qual caso la “Casa del Cittadino” continuerà a mantenere le due vetrine abbinate. Sempre che il “peccato” dell'incontro con la Lanzarin venga perdonato.

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