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Gassificatore. Il sindaco: “Pronti a formare anche un comitato contro l'impianto”
Il sindaco di Cassola Silvia Pasinato, all'incontro di presentazione in municipio, mette le mani avanti sul progetto di Karizia Tecnology. “Incaricheremo un nostro esperto. Se l'impianto risulterà dannoso per la salute dei cittadini, ci opporremo"
Pubblicato il 15-03-2012
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Sulla vicenda del gassificatore di Cassola la confusione regna ancora sovrana.
Sulla rotatoria di Cassola al confine con Rossano Veneto (zona Frattin Auto) oggi sono apparsi sue striscioni con la scritta: “No all'inceneritore!!”.
E lo stesso sindaco di Cassola Silvia Pasinato, nelle sue affermazioni in pubblico e in un foglio consegnato casa per casa ai cittadini, chiama “inceneritore” l'impianto che in questi giorni è nell'occhio del ciclone.
L'intervento del sindaco Pasinato all'incontro, aperto al pubblico, in sala consiliare a Cassola (foto Alessandro Tich)
Il fatto è che tutto si potrà dire dell'impianto industriale “di recupero di materia da rifiuti non pericolosi e pericolosi” progettato da Karizia Tecnology Srl, ma non che si tratti di un inceneritore: come già spiegato in un precedente articolo (notizie.bassanonet.it/attualita/10578.html) la gassificazione dei rifiuti non avviene per combustione ma per riscaldamento indotto da un campo elettromagnetico.
Tant'è: la terminologia è ancora imprecisa, ma la sostanza non cambia e la situazione risulta assai più interlocutoria di quanto non appaia.
A confermarcelo, l'incontro convocato questo pomeriggio alle 18 in municipio a Cassola per la seconda presentazione del progetto a cura di Karizia Tecnology, dopo il primo incontro di martedì sera nella Biblioteca Comunale di San Giuseppe.
L'incontro odierno era previsto originariamente a porte chiuse ed è stato voluto dal sindaco per permettere alla giunta comunale, lei compresa, e ai consiglieri comunali di Cassola - che in concomitanza con la presentazione di martedì erano impegnati in consiglio comunale - di venire a conoscenza dei dettagli del progetto, con invito allargato anche agli amministratori del confinante Comune di Rossano Veneto.
Questa mattina è sopraggiunta la decisione - che il Comune non è riuscito peraltro a comunicare per tempo - di aprire le porte dell'incontro anche al pubblico.
L'ingresso libero evita l'annunciato sit-in all'esterno del municipio di alcuni cittadini contrari al progetto, che si accomodano pertanto in sala mentre in piazza e all'ingresso dell'edificio comunale permane la discreta ma capillare sorveglianza dei carabinieri.
All'entrata della sala consiliare sono disponibili le copie della comunicazione fatta recapitare dal sindaco Pasinato nelle case dei suoi concittadini, che riporta tale e quale il testo di precisazione già trasmesso ieri dal primo cittadino alle redazioni (notizie.bassanonet.it/attualita/10582.html).
Colpisce tuttavia il titolo del volantino rivolto alla cittadinanza, stampato sotto il logo del Comune di Cassola: “No all'inceneritore e ai danni all'ambiente nel territorio di Cassola”. Un'affermazione che può essere interpretata come una presa di distanza dal progetto dell'impianto, qualora non rispondesse a requisiti di sicurezza per la salute dei cittadini: il sindaco Pasinato la confermerà poco dopo.
Secondo voci di corridoio, raccolte sul posto, il Comune di Cassola starebbe già considerando l'ipotesi di fare un passo indietro: ma oggettivamente è troppo presto per dirlo.
Nella sala gremita sono presenti, ospitati sui posti consiliari, i rappresentanti della giunta comunale di Rossano, col vicesindaco Paola Giaccheri in testa. Ma in mezzo al pubblico notiamo anche i consiglieri di opposizione rossanesi Giuseppe Agostino Guarise e Clemente Peserico.
Prima della relazione dell'ing. Ruggero Rigoni, responsabile del progetto dell'impianto, a cui spetta il compito di replicare le informazioni rese nella serata di martedì alla Biblioteca di San Giuseppe, il sindaco Pasinato - introducendo l'incontro - prende la parola, non senza tensione, per chiarire ulteriormente alcuni aspetti che la riguardano.
Ribadisce quanto già da lei spiegato in merito alla sua non conoscenza del progetto all'atto del suo deposito presso gli uffici comunali, mette i suoi puntini sulle “i” in merito alle concomitanze delle date, motiva e difende la decisione di non aver rinviato il consiglio comunale di martedì scorso “per rispetto a un'Amministrazione comunale che lavora e alle sue scelte nei confronti della comunità.”
Ma il nocciolo della questione arriva subito dopo.
“Sono qui per smentire chi dice che l'Amministrazione comunale è a favore di questo impianto - incalza Silvia Pasinato -. Io non lo conosco, questo tipo di impianto. Non siamo degli ingegneri, affideremo ad un esperto universitario l'incarico di una valutazione tecnica ambientale per acquisire un parere obiettivo. Non ho mai detto sì, e alla ditta proponente chiedo collaborazione con l'Amministrazione comunale e rispetto per la comunità di Cassola.”
“Tutto il gruppo di maggioranza - conclude un sindaco particolarmente determinato - è fermamente convinto che se questo inceneritore è un impianto che danneggia la salute dei cittadini di Cassola, ma anche di Rossano, di Rosà o di Bessica, noi ci opporremo. E siamo pronti a formare anche un comitato contro l'impianto, come abbiamo fatto con la Valsugana.”
La sala applaude: visti i presupposti alla vigilia dell'incontro, non era certamente in preventivo. Ma la questione - al di là della posizione del Comune e delle spiegazioni tecniche dell'azienda proponente - resta comunque ancora molto aperta.
Più di qualche partecipante, vedendoci in sala, ci invita a consultare il sito internet italiano della Pyromex, il gruppo svizzero che detiene il brevetto della tecnologia di gassificazione prescelta dal progetto di Karizia Tecnology, per conoscere la tipologia dei rifiuti trattabili col gassificatore (www.pyromex.it/tipologia_de_rifiuti_riciclabili.htm).
Su tutte, la segnalazione - contenuta in un foglietto diffuso in sala - del consigliere comunale di Rossano Clemente Peserico, che riporta, evidenziando in maiuscolo alcune parole chiave, la seguente informazione tratta dallo stesso sito della Pyromex: “Il Sistema di Gassificazione a Temperatura ultra elevata PYROMEX può trattare tutti i tipi di rifiuti, con l'unica eccezione dei residui nucleari FORTEMENTE contaminati!”.
L'osservazione di Peserico si conclude così: “Domanda: e i residui nucleari POCO contaminati????”.
Già, bella domanda.
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