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Scompiglio Comunale

Clamoroso: comunicazione delle minoranze al prefetto sul comportamento del presidente del consiglio comunale Stefano Facchin. “Segnalata la grave difficoltà di poter svolgere la propria attività democratica all'interno del consiglio comunale”

Pubblicato il 18-02-2021
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“Segnalazione comportamento Presidente del Consiglio Comunale nelle sedute del 22.12.2020 e 4.02.2021”. È l'oggetto della comunicazione trasmessa oggi al prefetto di Vicenza dalle minoranze consiliari in blocco di Bassano del Grappa: Bassano Passione Comune, Partito Democratico, Gruppo Misto, Bassano per Tutti e Movimento 5 Stelle.
E il titolare del “comportamento segnalato” di cui all'oggetto, anche se nel documento non ne viene mai riportato esplicitamente il nome, è il presidente del consiglio comunale in quota Lega Stefano Facchin.
Nella lettera di segnalazione, i consiglieri di opposizione chiedono al prefetto la sua “prudente valutazione” affinché “voglia intraprendere le migliori azioni possibili perché venga ripristinato per il futuro un comportamento consono al ruolo che un presidente del consiglio deve avere nei confronti dell'intero consiglio comunale”.

Un fermo-immagine della videoregistrazione del consiglio comunale a distanza dello scorso 4 febbraio (da YouTube)

La lettera segnala che “già in alcune sedute prima d'ora, in particolare quella del 4 marzo 2020, il presidente del consiglio non aveva garantito il rispetto del ruolo dei consiglieri comunali” e che “in quella occasione si è ritenuto di charirsi per vie brevi nell'auspicio e nella certezza di un ripristino corretto delle relazioni e dei lavori consiliari”, ma aggiunge che “purtroppo non è stato così”.
Con gli allegati dell'estratto del verbale della seduta consiliare del 22 dicembre 2020 e dello spezzone videoregistrato relativo, i firmatari della segnalazione rimarcano che “il presidente del consiglio non ha assicurato l’esercizio delle funzioni attribuite ai consiglieri non permettendo che i consiglieri Cunico e Mazzocchin intervenissero in discussione del Bilancio di Previsione 2021-2023 nonostante avessero chiesto regolarmente la parola”.
Inoltre si segnala al prefetto che “il presidente del consiglio non ha svolto nell’occasione il proprio ruolo ispirandosi ai criteri di imparzialità in quanto, come potrà rilevare dagli allegati, la decisione di chiudere la discussione e di non dare la parola ai consiglieri veniva suggerita da non identificate voci fuori campo da parte di persone non identificate presenti nella sala col presidente”. Infine “il presidente del consiglio non ha assicurato l'osservanza del Regolamento in quanto ha concesso la parola alla signora sindaca in violazione dell'articolo 63 comma 4 del regolamento (“Dichiarata chiusa la discussione e prima delle dichiarazioni di voto, il sindaco ha facoltà di intervenire per la durata massima di cinque minuti”). L'intervento della “signora sindaca” è stato invece concesso “a dichiarazione di voto già aperta”. “Per tutti questi motivi - informa la lettera - i sottoscritti consiglieri comunali si sono astenuti dall'approvazione del verbale della seduta del 22.12.2020.”

Ma la partita in gioco ha anche un secondo tempo. Ed è la seduta del consiglio comunale dello scorso 4 febbraio, di cui vengono pure allegati l'estratto del verbale e il link alla registrazione su YouTube della medesima seduta contestata.
“Nell'occasione - scrive la lettera - lo stesso presidente del consiglio interveniva con una sorta di “censura preventiva” durante l'intervento del consigliere Campagnolo.”
In sede di interrogazione consiliare Campagnolo stava intervenendo ai sensi dell'articolo 50 comma 4 del Regolamento, il quale recita che “le dichiarazioni della giunta su ciascuna interrogazione possono dar luogo a replica dell’interrogante per dichiarare se egli sia o no soddisfatto evidenziandone i motivi”. “In alcun punto di questo articolo - prosegue il testo - si conferisce al Presidente la facoltà di interrompere il consigliere nella sua replica in particolare se lo stesso si stia attenendo al tema oggetto dell’interrogazione.”
“L’aver interrotto il consigliere Campagnolo durante la replica - scrivono i firmatari - lo si ritiene una modalità scorretta, non imparziale e tesa a creare “confusione” per tentare di confondere il consigliere. Questo non è evidentemente accettabile.”
“Inoltre sempre durante l’intervento del consigliere Campagnolo - segnala la comunicazione - il presidente non è intervenuto, come avrebbe dovuto (...), nei confronti del consigliere Zen il quale interrompeva profferendo parole che offendevano l’onorabilità del consigliere Campagnolo.”
Da qui la constatazione di “molte altre situazioni all'interno dei diversi consigli comunali svoltisi nel corso dell'ultimo anno a Bassano del Grappa dove la possibilità per i consiglieri comunali di minoranza di esercitare i propri diritti sanciti e tutelati per legge non è sempre stata possibile a causa della conduzione non sempre adeguata da parte del presidente del consiglio” e la richiesta al prefetto affinché “voglia e possa ripristinare un normale e corretto dibattito all'interno del consiglio comunale dell'ottava città del Veneto”.

“È un passo che non avremmo mai voluto intraprendere e ci risulta essere anche un unicum senza precedenti nella storia della nostra Bassano”, commentano i consiglieri di minoranza in un comunicato stampa trasmesso alle redazioni a corredo della diffusione pubblica della lettera inviata oggi al prefetto, con la quale viene “segnalata la grave difficoltà di poter svolgere la propria attività democratica all'interno del consiglio comunale”.
“Purtroppo gli ultimi due consigli comunali sono stati la plastica rappresentazione di come non vi sia la volontà reale di garantire spazi di discussione e confronto - prosegue il comunicato -. Nel consiglio comunale più importante dell’anno, quello del dicembre 2020 dove si dibatteva del bilancio di previsione, la discussione è stata troncata, smorzata, annullata da una gestione incomprensibile da parte del presidente del consiglio.”
“Vi sono le evidenze a verbale e videoregistrate delle richieste di parola da parte dei consiglieri di minoranza che non sono state accolte - continua la nota -. Comprendiamo le difficoltà di gestione a distanza dei consigli comunali ma proprio per questo non possiamo comprendere come questi motivi di oggettiva difficoltà (connessioni che vanno e vengono, ritardi nelle risposte, etc) non vengano presi in considerazione nella gestione e moderazione dei consigli comunali.” “Come se non bastasse - commentano ancora i consiglieri di opposizione -, nell’ultimo consiglio comunale abbiamo assistito alla “censura preventiva” sugli interventi dei consiglieri. Questa “censura preventiva” era stata già altre volte segnalata ma nulla si è visto in termini di cambiamenti gestionali.”
“È evidente che questo non può proseguire - dichiarano i firmatari -. Ci siamo rivolti al sig. Prefetto come rappresentante dello Stato perché voglia sostenere la possibilità che i consiglieri di minoranza svolgano in libertà, autonomia e nel rispetto delle leggi e dei regolamenti i compiti ai quali sono stati chiamati.” “Non è nostra intenzione accusare nessuno ma solamente levare un grido di grave preoccupazione che finora, nonostante i tentativi di interlocuzione informale già avuti nel passato, non è stato in alcun modo preso in considerazione - conclude il comunicato stampa -. Abbiamo quindi piena fiducia nel sig. Prefetto e nella possibilità concreta che venga al più presto ripreso un clima che permetta di svolgere come sempre i lavori consiliari.”

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