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Convivenza serena, istruzioni per l'uso
Immigrazione: le idee del PD in un incontro pubblico a Bassano. E intanto si fa strada l'ipotesi del voto agli immigrati nei consigli di quartiere
Pubblicato il 18-02-2011
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“La convivenza ai tempi della crisi”. Ovvero come gestire il fenomeno dell'immigrazione in un periodo in cui le priorità, sul piano delle politiche per il sociale, sembrano essere altre.
Se ne è discusso in un incontro pubblico, in Saletta Bellavitis in città, promosso dal circolo bassanese del Partito Democratico, che ha avuto per relatori - moderato da Erica Bertoncello - il consigliere regionale PD Stefano Fracasso, il consulente della Commissione regionale Alberto Bordignon e il presidente dell'associazione “La Pace” Ayaci Tahar, che portava la voce della rete di associazioni bassanesi “Per una città positiva”.
“L'incontro pubblico, grazie all'intervento dei suoi ospiti - afferma un comunicato stampa del PD bassanese - ha delineato la situazione veneta e bassanese: quasi mezzo milione gli stranieri regolari, circa il 10 % della popolazione del Veneto, ma la tendenza all'incremento ha avuto un netto stop. A livello nazionale un quarto dei nati in Italia è costituito da figli di immigrati, un dato con cui bisogna fare seriamente i conti. Sono stranieri un decimo degli occupati (imprese di costruzioni e lavoro domestico soprattutto) e un terzo dei disoccupati. Chi li ha chiamati? Gli industriali veneti, colpiti già dagli anni '80 dal calo della fertilità italiana. E quello abitativo non sembra essere il problema centrale: in realtà pochi sono senza casa, mentre colpisce il dato culturale degli immigrati che, sposando un valore tipicamente italiano, comprano l'appartamento.”
Il tavolo dei relatori all'incontro del PD
“Gli irregolari? Ci sono sempre - prosegue il PD -. Si parla di 50.000 anche se, ovviamente, non può esserci un censimento. Per questo problema la risposta è netta: legalità. Anche se vanno costruite politiche di accoglienza e bisogna lavorare su informazione, formazione, mediazione.”
E, quando si lamenta il difficile ingresso della donna straniera nel mondo del lavoro, occorre considerare che gli immigrati - come ha rilevato Tahar - non hanno qui zii e nonni: se un bimbo si ammala, uno dei due genitori deve stare a casa dal lavoro.
Che fare dunque? Il consigliere regionale Fracasso ha stilato - alla “Fazio-Saviano” - un elenco di suggerimenti: è utile mandare presto i bambini a scuola; non è utile lasciarli a casa se non pagano la mensa; è utile che un ragazzo che ha studiato in Italia a 18 anni diventi cittadino italiano; è utile che le donne straniere lavorino; è utile promuovere convivenza in tutti i luoghi di prossimità’ civica; è utile che tutti abbiano un luogo per pregare; è utile superare la legge sui flussi migratori.
E' inoltre utile, secondo Fracasso, contrastare nettamente la criminalità’; attivare strumenti di cittadinanza sostanziale (pago, vedo,voto) e che ognuno di noi abbia almeno 3 numeri di cellulare di stranieri nel nostro cellulare.
Presenti all'incontro il sindaco di Bassano Stefano Cimatti e l'assessore ai Servizi alla persona e alla famiglia Lorenza Breda, che ha presentato l'iniziativa “Dialogando” - già annunciata peraltro dal sindaco nel suo discorso alla cerimonia di San Bassiano - che l'Amministrazione intende mettere in campo ai primi di giugno: un meeting sui temi dell'immigrazione, suddiviso in più giornate di studio, al quale parteciperanno relatori di alto livello e destinato, nelle intenzioni dell'Amministrazione, a divenire una ricorrenza annuale della cultura bassanese.
Ma in tema di convivenza, altri temi di attualità bussano alla porta.
Nell'occasione, Cimatti ha infatti annunciato l'imminente apertura di un dibattito consiliare e cittadino sul voto agli immigrati nei consigli di quartiere.
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