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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Al Caffè con Andrea Pezzi
Ospite al Caffè dei Libri Andrea Pezzi parla del suo libro e si racconta
Pubblicato il 22-03-2010
Visto 5.465 volte
“Andrea Pezzi è cambiato. Lo ha fatto di nuovo. E in questo libro ci racconta come si possa mutare pelle all’infinito, solo per rimanere se stessi”, sta scritto sulla sovra copertina di “Fuori Programma”. L’impressione di trovarsi di fronte ad una persona perennemente in ricerca, filosoficamente parlando, ci sta tutta ed è comune in chi assistito all’incontro con lui al Caffè dei Libri. Più che di mutazione però forse si potrebbe parlare di un personaggio, o meglio di una persona, difficile da inquadrare se non in un caleidoscopio, dove per "caleidoscopio" si intende una delle figure dell’entrelacement, un tipo di narrazione in cui è presente un continuo intreccio di storie: mentre Andrea parla si sovrappongono a questa impressione le immagini del ragazzo dei programmi di MTV, adorato dalle donne, madri e figlie; appare il volto del giovane inquieto che gira il mondo in cerca del nuovo per il Gambero Rosso Channel; emerge spesso il profilo di una persona innamorata dello studio, china su libri di psicologia e di filosofia; poi d’improvviso appare l’opinionista sagace che ha scritto a lungo di marketing ed economia anche su Il Sole 24 ore; e in uno, non ultimo, scatto, lo si ascolta e si fanno chiare, anche all’orecchio di chi non vuole intendere, le sue doti di grande esperto in comunicazione. Lui rimane indenne in tutte queste “poco simmetriche simmetrie” e non perde un filo di autenticità. Nella lunga chiacchierata coi presenti, l’incontro presentato da Cristina Obber è durato circa due ore e mezza, Pezzi è riuscito a spiegarsi e a raccontare senza perdersi di vista. Anche quando si è trattato di parlare di argomenti spinosi come le polemiche su Ovopedia, per la quale qualcuno aveva mosso delle accuse a lui e agli altri ideatori del progetto (si era insinuato che Ovo fosse stato commissionato per riscrivere la storia su ordine di Berlusconi) e ha dissipato anche certe ombre sulle sue frequentazioni con Dell’Utri e Antonio Meneghetti. - Si tratta in gran parte di calunnie - ha detto - pensate che per OVO (un progetto che sta ripartendo quasi chiuse tutte le pendenze con enorme sforzo e sacrificio delle persone coinvolte) i testi sono tratti da enciclopedie istituzionali come la Treccani e che il tema dell’Olocausto ha ottenuto l’approvazione del Comitato della Comunità ebraica. E’ difficile difendersi ogni volta dal lancio di questi sassi nell’etere che poi, anche se la mano viene ritirata, lasciano una scia e rimangono impressi nella percezione collettiva -. Non piacciono a tutti, le sue idee sulla cosiddetta “vita comune”, che segue gli assiomi studio-lavoro-matrimonio-casa-famiglia-mutuo, soprattutto a chi ci vive dentro; la sua opinione riguardo a che “certe bugie al popolo bisogna anche dirle” viene stemperata dalla spiegazione che ne dà: - Ascolto anch’io Radio Maria e capisco che la Chiesa si rivolge a persone anche semplici alla ricerca del senso della pace e che risponde spesso a questo bisogno.- Parla con affetto di Morgan e di Lorenzo (Jovanotti), degli amici che sono stati o che sono per lui “famiglia”. “La vita è un bellissimo gioco di intelligenza” scrive Pezzi. E come dargli torto.
La domanda di Bassanonet
Andrea Pezzi. Foto di Marta Tariello.
Andrea, tu sei un bravissimo comunicatore, lo raccontano le cose che hai fatto, quello che stai facendo e appare chiaro anche dall’incontro di questa sera. Sei uscito dalla TV, ma conosci bene i linguaggi e il funzionamento dei mezzi di comunicazione: come vedi la TV e l’internet del futuro?
Non sono un futurista, ma si leggono chiari alcuni segnali anche nel presente: la TV sta somigliando sempre più alla rete, a internet, programmi come il Grande Fratello ne sono la prova, e penso che con l’andare del tempo si assomiglieranno sempre di più. In generale nella televisione mancano i programmi, nel senso che mancano quei processi di organizzazione di decisioni e di azioni da intraprendere nel presente allo scopo di raggiungere finalità in tempi futuri. In internet ci sono invece due aspetti inquietanti che sono sotto gli occhi di tutti: il fatto che chiunque possa dire qualunque cosa sotto mentite spoglie, nascosto dal nickname, e che possa strumentalizzare discussioni, distorcere avvenimenti ed essere comunque condizionante per chi legge, e poi, l’altro aspetto, attraverso internet si supera immediatamente il cosiddetto tirocinio, cioè internet consente di puntare il faro e di fare uscire dall’anonimato chiunque, crea dal nulla professionalità e personaggi senza le giuste garanzie che dava il “mestiere”.
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