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Bassano al Pitti Uomo 2015
Tra i grandi della moda a Firenze c’era molta Bassano a parlare di se dei suoi prodotti e della sua capacità di fornire eccellenza.
Pubblicato il 18-01-2015
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Il Pitti a Firenze è un appuntamento che da sempre è sinonimo di Italian Life Style, è il salone leader mondiale della moda. E’ il momento in cui non solo si colgono le tendenze della moda ma se ne percepisce anche lo stato di salute. Quest’anno è stata registrata una presenza di 24.000 compratori, il 15% in più dello scorso anno, in un clima di ottimismo e voglia di rinascita. La parola d’ordine è artigianalità, e l’orgoglio italiano era palpabile. Il “mestiere” messo in primo piano, l’arte di produrre, la manualità, la ricerca delle materie prime, non importa che fossero scarpe, camicie, borse o cravatte, sono arte che l’italiano ha dentro di se e che non è replicabile da nessuno. L’unicità dell’artigianalità italiana è senza dubbio il nostro punto di forza e questo nell’immaginario collettivo internazionale suscita un fascino senza uguali. Il brand “Made in Italy” è forte, fortissimo al di fuori dei nostri confini, forse noi ci crediamo un po’ meno di quanto non ci credano i buyer internazionali.
Quasi per caso, tra gli stand del Pitti Uomo 2015 si incontrano alcune realtà bassanesi, il barbiere Cesare Casoni, punto di riferimento di Proraso nel panorama nazionale, impegnato a diffondere il concetto di barberia vintage tanto di moda oggi. Barbuti modelli si lasciano scolpire dal figaro nostrano e da Desirée Bizzotto anche lei bassanese. Nell’area Fumoir si incontrano la distilleria Bortolo Nardini e il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa con il loro sigaro il Nostrano del Brenta, assieme per parlare di Bassano, della Valbrenta e delle molte storie delle coltivazioni di tabacco nei terrazzamenti. Storie che si intrecciano nel momento in cui si scopre che il primo presidente del Consorzio fu proprio Bortolo Nardini. Un incontro non previsto ma che assume un forte impatto tra i presenti e Bassano diventa subito protagonista. Il pensiero non può che andare alle numerosissime politiche di valorizzazione del territorio che poi in realtà non hanno mai condotto a nulla. Il territorio è in grado di comunicarsi veramente attraverso le proprie eccellenze già presenti che necessitano solo di mettersi in vista e di dialogare tra di loro scambiandosi le proprie storie. Ce ne sono molte da raccontare e tutte molto affascinanti. Passeggiando tra gli stand sono molte le presenze tra le case di moda che parlano bassanese. E’ arrivato il momento di mettersi in mostra. Bassano c’è.

Antonio Nardini, Massimo Zerbo, Cesare Casoni e Desirée Bizzotto
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