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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pericolo Sangiustese. Bassano pronto alla battaglia campale
Beghetto: “Spero si presentino sul campo con l’intento di giocare. La loro tattica difensiva ci può dare noia”. Crocetti: “Senza il Gaucho mai fermi senza palla. Bisogna muovere la difesa per aprire varchi”.
Pubblicato il 09-04-2010
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Il Bassano scende a Monte San Giusto e la mente corre indietro di qualche mese fino alla partita d’andata. Doveva essere quello il periodo della svolta invece il pareggio con il Bellaria, con annesso infortunio a La Grotteria, prima e il noioso, quasi fastidioso, 0 a 0 con la formazione marchigiana fece tornare tutti con i piedi per terra. Da allora poco è cambiato dalle parti di Macerata: la Sangiustese continua a professare il credo del catenaccio puro, con quattro difensori e cinque centrocampisti impegnati quasi solamente ad impedire il gioco altrui piuttosto che proporne di proprio. Massimo Beghetto allarga le braccia e annuisce: “E’ proprio così, l’ho visionata molto bene, è una squadra molto compatta, i suoi giocatori sono molto determinati, si aiutano moltissimo e non rischiano niente. Cercano di sfruttare al meglio le ripartenze e le palle inattive e se per caso passano in vantaggio si chiudono ancora di più. Mister Giudici ha dato alla sua squadra una certa fisionomia e una tranquillità di classifica che, teoricamente, può consentirgli di giocare le partite da qui alla fine con maggior propensione ad offendere, magari per provare ad inseguire i playoff. In tal caso sarebbe senz’altro meglio anche per noi che troveremmo maggiori spazi. Se invece si accontenteranno allora sarà una gara molto complicata perché noi soffiammo le squadre che si blindano in retrovia”. La tattica “catenacciara” della Sangiustese è un’arma a doppio taglio. Se da un lato consente pericolose ripartenze, dall’altro una volta andata in svantaggio fatica moltissimo a recuperare il risultato se è vero, come è vero, che è la squadra che ha ottenuto il minor numero di pareggi. Risulterà dunque fondamentale cercare di sbloccare il match. In tal senso sarà determinate il lavoro degli esterni finalizzato più alla ricerca del cross che della percussione centrale: “Abbiamo preparato la sfida cercando di lavorare sul possesso palla, magari tenendo la sfera, anche per lunghi tratti. L’importante è farla girare con velocità: a quel punto diventa essenziale vincere i duelli uno contro uno sugli esterni e metterla nel mezzo senza temporeggiare nel guardarsi troppo attorno o prepararsi bene il pallone. Così facendo si può rubare il tempo agli avversari impedendo loro di posizionarsi con cura. Proprio per le loro caratteristiche è necessario tentare queste soluzioni per spezzare l’equilibrio”. Beghetto si sofferma in seguito sull’importanza si avere un uomo di fantasia (Baido) alle spalle del centravanti Crocetti, piuttosto che schierare contemporaneamente due punte pure, nel caso dell’impiego di Guariniello. Leggi e ascolta il contributo di Beghetto nel box a destra.
Spezzare la strenua resistenza dei padroni di casa e giocare di rimessa potrebbe risultare ancor più decisivo che in altre circostanze. Il bomber principe della formazione di Bassano del Grappa è, dal momento del suo arrivo nel mercato di gennaio, Lorenzo Crocetti. L’attaccante detta le regole fondamentali per scardinare la retroguardia marchigiana, vista anche l’assenza di La Grotteria: “Beh l’assenza del Gaucho ci costringe a trovare nuove soluzioni ed affinare diverse intese. Per quanto mi riguarda la sua presenza mi sgrava di determinati compiti e riuscivo ad inserirmi negli spazi come mi si addice ma mi sembra che solo con il rientro di Fabiano la squadra non abbia perso in competitività. Inoltre con la buona volontà e, soprattutto, il movimento senza palla, seppur con un gioco diverso, più incentrato sulla palla a terra, siamo in grado di far male a chiunque. Con la Sangiustese dovremmo essere bravi proprio a non star fermi, a continuare a girare, a scambiarci le posizioni: in questo modo si può spostare la linea difensiva avversaria ed aprire una falla nel lato opposto. A parole è facile ma sappiamo benissimo che in campo, con dieci-undici giocatori sotto la linea della palla, sarà una battaglia. Altra cosa fondamentale sarà lo spirito: se riusciamo a mettere il 110% di cuore, testa e gambe possiamo superare qualsiasi ostacolo”. Leggi e ascolta il contributo di Crocetti nel box a destra. Una soluzione vincente per sfruttare le sue caratteristiche aree potrebbe essere la ricerca spasmodica ed in velocità di traversoni tagliati in mezzo all’area: “Questo dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori che avrò alle spalle. Certo se intasiamo gli spazi in mezzo poi diventa più complicato battere a rete. Però non è l’unica soluzione, possiamo creare grossi pericoli anche con il fraseggio stretto di cui sono maestri gente come Fabiano e Baido. L’importante è farlo in velocità”.
Fabiano accerchiato dai giocatori della Sangiustese. La stessa sceneggiatura andrà in onda domenica a Monte San Giusto (foto Andrea Martinello)
L’argomento del giorno è anche la questione turnover. Con tutta la rosa a disposizione il valore tecnico del Bassano schizza in alto e la posiziona tra le pretendenti più pericolose per l’obiettivo playoff. Questo potrebbe rappresentare il vero jolly nelle mani del tecnico giallorosso per far fronte a qualsiasi difficoltà. A livello tecnico la rosa del Soccer Team è superiore alle altre concorrenti anche se finora è riuscito a dimostrarlo solo in parte. Alla distanza, però, dove condizioni climatiche ed energie spese durante il campionato peseranno, il potenziale e la ricchezza dell’organico messo a disposizione da Braghin (tenendo conto degli innesti di gennaio e dalla non meno importante maturazione di alcuni giovani, Iocolano su tutti) gioca a favore dei giallorossi. Una squadra che porta risultati è assai difficile da modificare ma ragionando a largo raggio e valutando le ottime risposte dei giocatori meno utilizzati, quando chiamati in causa (vedi Beccia a Nocera e Bellaria) qualche ballottaggio sarebbe lecito e corretto aspettarselo: “Io credo che se saremo bravi a continuare come fatto finora a mettere da parte i personalismi potremmo fare ottime cose – argomenta Beghetto –. I ragazzi che in questo periodo stanno trovando meno spazio sanno perfettamente che importanza possono rivestire quando chiamati in causa in caso di infortunio, squalifica o situazioni tattiche che si vengono a creare durante le partite. Le risposte che ho avuto, in termini di allenamento e di situazioni complicate come Beccia a Nocera o Vecchio quando è subentrato a Bellaria, sono state eccellenti. Poi è chiaro che andare a toccare determinati equilibri in questo momento non avrebbe senso. Ma ripeto: in questo momento. Magari fra una o due partite potrei accorgermi che qualcuno è in calo e allora lì subentreranno le forze fresche”. E che forze fresche.
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