Ultimora
Geopolitica
22-12-2025
L’India beneficia della guerra in Ucraina acquistando petrolio russo a prezzi scontati
22 Dec 2025 16:46
Arena di Verona, 50 serate per il 103/o Opera Festival
22 Dec 2025 16:23
Milano Cortina: A.Fontana, anche per le risorse siamo tranquilli
22 Dec 2025 15:11
Ex assessore Venezia patteggia 4 anni e 8 mesi ed esce dal processo
22 Dec 2025 15:05
Sull'Altopiano di Asiago arriva il 'Bintar Gospel Festival'
23 Dec 2025 00:37
Trump: 'Le trattative proseguono, ma c'è odio fra Mosca e Kiev'
22 Dec 2025 22:51
Salta la stretta sui lavoratori, la manovra verso il sì fra le polemiche
22 Dec 2025 22:11
Decidono due perle di Neres, la Supercoppa é del Napoli
22 Dec 2025 21:55
Il Napoli vince la Supercoppa, Bologna battuto 2-0. Doppietta di Neres
22 Dec 2025 21:55
Dalla manovra salta la norma su lavoratori sottopagati
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Siamo a cavallo
Decreto “fase 2”, nel Vicentino si ribellano commercianti, artigiani e piccoli imprenditori: “Lasciateci lavorare”. E la Lega cavalca la protesta
Pubblicato il 29-04-2020
Visto 2.599 volte
Dunque, dove eravamo rimasti? Ah, sì: alla cosiddetta “fase 2” dell’emergenza, che dal 4 maggio in poi ci consentirà di ritornare alla cosiddetta vita normale, in convivenza con il virus, che prevede una ripresa delle varie attività per step progressivi e dalla quale usciremo quindi, per così dire, “scaglionati”. Anche se qualche spiritoso sul web ha scritto che in questa parola hanno probabilmente sbagliato una vocale.
L’ultimo DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 26 aprile, che regola la “prima fase” della “fase 2”, ha già scatenato una guerra fra poveri dichiarata dai vari figli di un Dio minore delle diverse categorie economiche che si sentono penalizzati dall’impossibilità, dopo questo lungo periodo di chiusura, di riaprire subito bottega.
Della rabbia dei ristoratori - costretti a riaprire i loro locali, unitamente ai bar, appena il 1 giugno - abbiamo già scritto nella nostra assai cliccata intervista al presidente del Gruppo Ristoratori Bassanesi Sergio Dussin. Ma quello della ristorazione è solo un lato del problema. C’è tutto un mondo di piccoli imprenditori che scalpita per riaprire prima possibile le saracinesche dei loro laboratori. Ma prima di entrare nel merito delle contestazioni, vediamo in estrema sintesi cosa prevede il tanto contestato Decreto del premier Conte in materia di riapertura delle attività economiche.
Uno striscione di protesta nel Vicentino
Su tutto il territorio nazionale restano sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, escluso comunque un lungo elenco (consistente in ben 99 voci) di categorie di attività permesse con le opportune misure di prevenzione e sicurezza. Ripartono pertanto le attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export e i cantieri per scuole, carceri, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Dal 4 maggio ripartono inoltre i cantieri privati e sarà consentito, tra le altre cose, andare a comprare cibo da asporto, da consumare a casa o in ufficio.
Il 18 maggio riparte quindi il commercio al dettaglio, a condizione di garantire le protezioni individuali e il solito distanziamento tra le persone. Il 1 giugno infine è prevista la riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e affini.
Non si può dire dunque che una parte d’Italia non riparta: ma c’è tutta un’altra parte che rimane e che si sente esclusa da questo “privilegio” o che considera le riaperture delle attività di commercio e artigianato troppo tardive.
Il malumore degli esclusi si fa sentire particolarmente in provincia di Vicenza, dove nelle ultime ore commercianti ed artigiani stanno ponendo in essere varie iniziative per protestare contro le ultime misure imposte dal presidente del Consiglio. In alcuni paesi i piccoli imprenditori dei due settori hanno simbolicamente consegnato ai sindaci le chiavi dei loro negozi e laboratori. “Ci rialzeremo se lo vorrete, lasciateci lavorare”, ammoniscono alcuni striscioni appesi ai cancelli e alle finestre.
Sembra ormai sparire dalla circolazione lo slogan-tormentone degli ultimi due mesi e mezzo, #andràtuttobene, di fronte a una prospettiva secondo la quale #andràtuttoinmona. Ed è solo l’avvisaglia di un malessere sociale che sta montando sempre di più e che potrebbe già sfociare in manifestazioni di protesta in giro per l’Italia in occasione del 1 maggio, “festa del lavoro che non c’è più”, benché gli assembramenti pubblici siano ancora vietati. Il problema è serio e l’emergenza economica è urgente.
Ma, come se non bastasse, lo sdegno dei piccoli imprenditori si trova già addosso il fiato della politica, pronta a montare in sella per cavalcare la protesta.
Proprio oggi è stato trasmesso alle redazioni un comunicato stampa della Lega provinciale di Vicenza, intitolato: “Coronavirus, Lega: nel Vicentino protesta commercianti e artigiani. Al loro fianco, contro improvvisazione governo”.
La nota stampa riporta le dichiarazioni dei quattro parlamentari vicentini della Lega Erika Stefani, Silvia Covolo, Germano Racchella ed Erik Pretto.
“Siamo al loro fianco - dichiarano i quattro eletti riferendosi ai piccoli imprenditori - e porteremo l’appello di tanti imprenditori, titolari di attività, lavoratori all’attenzione del governo.” “L'ultimo decreto del Presidente del Consiglio - prosegue il comunicato - è il segno palese e preoccupante della mancanza di strategia di questo Esecutivo e la gente se ne è accorta. I 600 euro sono un'elemosina che suona come un affronto a chi sta perdendo tutto. E buona parte dei fondi promessi ancora non sono arrivati.”
Ma per fortuna, qui nel Veneto, abbiamo chi sta pensando a noi.
“Assistiamo a un'improvvisazione preoccupante da parte dello Stato - concludono infatti i quattro parlamentari leghisti -, mentre il presidente Luca Zaia, da ottimo conoscitore del territorio, sta dando fiducia ai Veneti e sta mostrando capacità, impegno e coraggio affinché il superamento del rischio virus non porti con sé il rischio di una catastrofe economica. Siamo al suo fianco in questa battaglia.”
Un autorevole contributo alla corrente di pensiero “Zaia Santo Subito”, anche se le elezioni regionali sono state rinviate al prossimo autunno.
Il 23 dicembre
- 23-12-2024Fincle Bells
- 23-12-2023In Zen che non si dica
- 23-12-2023Curili: la guerra infinita tra Giappone e Russia
- 23-12-2022Fratelli di teglia
- 23-12-2022Merry Hub
- 23-12-2021Merry Sindaco
- 23-12-2020Banco del Mutuo Soccorso
- 23-12-2020Un goccio di Grappa
- 23-12-2019Autonomia Pedemontana
- 23-12-2019Stille Nacht
- 23-12-2018Due scosse di terremoto con epicentro a Bassano
- 23-12-2016Mahatma Zaia
- 23-12-2016Impugno per Bassano
- 23-12-2015La botte porta consiglio
- 23-12-2015L’anno che verrà
- 23-12-2015Bassano: da oggi in vigore ordinanza contro polveri sottili
- 23-12-2014E il bebè...va all'Anagrafe
- 23-12-2014Turismo, flessione e riflessione
- 23-12-2013Un fiume di solidarietà
- 23-12-2013Gli auguri natalizi del borgomastro di Mühlacker
- 23-12-2013“Non lasciamo che le difficoltà ci tolgano la speranza”
- 23-12-2013Sanità veneta, direttori generali “sotto esame”
- 23-12-2011Buon Natale a tutti da Bassanonet
- 23-12-2011Aperto il “saliscendi” di via Santa Caterina
- 23-12-2011Gli auguri dei sindaci di Bassano e Mühlacker
- 23-12-2011Bonus Natale
- 23-12-2010Zaia: “Il Paese si aspetta grandi segnali da noi”
- 23-12-2010Cimatti punta forte sul 2011
- 23-12-2010Evasione: frodati al fisco 10 milioni
- 23-12-2008Parte il bilancio "federalista" del Comune di Romano
- 23-12-2008Il calendario sexy delle pallavoliste del Volley Bassano
- 23-12-2008A Pianezze Natale senza luci
Più visti
Geopolitica
15-12-2025
La Siria del post Assad tenta di recuperare terreno in ambito internazionale
Visto 9.359 volte



