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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

L'altra faccia della Luna

Il volto meno noto e più sorprendente dell'immigrazione: quello degli scrittori stranieri, arrivati in Italia, che scrivono in lingua italiana. Parte a Bassano la 7° edizione della rassegna “Scrittori migranti in città”, tutta al femminile

Pubblicato il 29-04-2015
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Sono donne, sono migranti e sono scrittrici. Ma evitiamo le etichette, please. Perché i loro libri non fanno parte di una scrittura di genere, sessuale o etnico che sia, ma di una produzione letteraria - quella delle opere scritte direttamente in italiano dagli stranieri residenti nel nostro Paese - che ha raggiunto ormai numeri considerevoli, richiamando anche l'attenzione delle maggiori case editrici, Einaudi e Laterza comprese.
Come rileva un sondaggio de “L'Espresso” sono quasi 1500, infatti, i titoli di volumi pubblicati in Italia, scritti in italiano da autori non italiani, di ben 93 nazionalità. Ed erano appena 8 fino al 1989. Mentre la Banca Dati Scrittori Immigrati in Lingua Italiana (Basili) - istituita nel 1997 da Armando Gnisci, docente di Letteratura Comparata all'Università La Sapienza di Roma - ha censito, a tutt'oggi, 481 scrittori, poeti e narratori approdati nel nostro Paese dal Sud o dall'Est del mondo. Con un particolare non secondario: la maggioranza sono donne. 270, pari al 56% del totale.
E saranno proprio quattro donne le protagoniste della 7° edizione della rassegna “Scrittori migranti in città”, organizzata dall'Associazione “Il Quarto Ponte - Centro Interculturale” di Bassano del Grappa, in collaborazione con la Biblioteca Civica, col patrocinio del Comune di Bassano e col sostegno della Libreria La Bassanese.

La conferenza stampa di presentazione della rassegna in Biblioteca Civica (foto Alessandro Tich)

Quattro appuntamenti in Biblioteca nei giovedì del mese di maggio - il 7, il 14, il 21 e il 28, sempre con inizio alle 20.45 - con altrettante protagoniste dei racconti al femminile, presentati in conferenza stampa dagli assessori comunali Giovanna Ciccotti e Oscar Mazzocchin, dalla presidente de “Il Quarto Ponte” Adriana Tito e dagli altri esponenti dell'Associazione e dal direttore della Biblioteca Civica Stefano Pagliantini.
Una manifestazione che - in tempi di barconi e di naufragi - affronta il nervo scoperto della nostra società ponendo l'accento sul contributo culturale di quella maggioranza silenziosa di migranti che non si nasconde e non delinque, ma che lavora e si integra nel popolo accogliente. Arrivando persino ad assimilarne la lingua, e con questa a raccontare la propria esperienza di esseri umani capitati altrove.
Si tratta, se vogliamo, dell'altra faccia della Luna. La faccia oscura, nel senso di “a noi non conosciuta”, di quell'universo che la parola extracomunitari racchiude e definisce con accezione negativa. E persino errata: dal momento che i flussi migratori provengono anche da Paesi dell'Unione Europea.
Un rovescio della medaglia che nella rassegna bassanese, il cui sottotitolo è “Un mondo di donne - Racconti al femminile”, presenterà il suo lato rosa.
“Sono donne che vengono in Italia col loro bagaglio culturale e che hanno scelto di comunicare - afferma l'assessore alla Cultura Giovanna Ciccotti -. Per integrarsi è importante comunicare, la conoscenza è alla base della tolleranza. La Città di Bassano e la Biblioteca si occupano di integrazione anche attraverso questo progetto. Ma anche con una serie di interventi culturali e scolastici per formare l'accoglienza, nel senso di inclusione, e il rispetto della cultura reciproca.”
“E' attraverso le migrazioni che i popoli sono cresciuti - aggiunge l'assessore -. In questa fase siamo frastornati dalla grande quantità di migranti, tuttavia dobbiamo fare uno sforzo di conoscenza. Ben venga dunque questa proposta letteraria che aiuta noi, popolo di accoglienza, a prevenire l'intolleranza generata dalla paura dell'altro. Incontreremo autrici che vogliono comunicare nella lingua del popolo che le sta accogliendo e che forse le sta anche rifiutando. Non nascondiamo che sul tema dell'integrazione ci sono ancora grandi difficoltà.”
Si comincia dunque giovedì 7 maggio con la serata “Romania”: interverrà la scrittrice Irina Turcanu, autrice di diverse opere narrative e curatrice anche di un'antologia degli scrittori romeni italofoni, che presenterà il suo libro “Rigor Artis”.
Giovedì 14 è il turno della “Serbia” con l'autrice Rada Raijc Ristic, veneta di adozione, che oltre ad avere all'attivo 11 libri di poesia insegna l'italiano ai bambini stranieri nelle scuole pubbliche di Padova. Presenterà il suo libro “Sul sentiero del lupo”.
Giovedì 21 riflettori sulla “Grecia” con l'intervento di Helene Paraskeva, poetessa e narratrice di Atene che vive a Roma, dove insegna inglese nelle scuole superiori. Autodefinitasi “un'autrice smarrita nel crocevia dell'identità migrante”, presenterà il suo libro “L'odor del gelsomino egeo”.
Infine Lilia Bicec - giornalista, scrittrice e fondatrice a Brescia dell'associazione italo-moldava di promozione sociale Moldbrixia - giovedì 28 presenterà il suo libro “Miei cari figli, vi scrivo” nella serata dedicata alla “Moldavia”.
Tutte e quattro le serate in Biblioteca si concluderanno con un piccolo momento conviviale, nel solco della tradizione della rassegna, “per favorire l'ulteriore conoscenza reciproca”.
“In questo momento problematico per la situazione degli immigrati - rileva Moisès Vargas Otero, componente del direttivo de “Il Quarto Ponte” - esistono persone arrivate qua che hanno cominciato a progredire nella società e a imparare la lingua e anche la cultura del posto. L'integrazione non va vista come multi-culturalità ma come inter-culturalità, con l'obiettivo comune di far progredire la nostra società.”
E gli incontri con gli scrittori, in questo senso, danno una mano. “Lo abbiamo sperimentato in tutti questi anni - conferma Marinka Sirotnjak, pure del direttivo de “Il Quarto Ponte” -. Ogni serata è un “Vaso di Pandora” che si apre e da dove escono cose interessantissime.”

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