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Superbonus, ira dei Comuni terremotati poi il Mef salva la misura
Asta ha fuori tre carichi da undici e spara una formazione così discinta che non si era mai vista: Iocolano, un estroso, con sulle spalla il numero 4 di Furino, accanto a lui Proietti, eppoi solo attaccanti, con mediano un esterno offensivo, Ioco appunto. Un po' come presentarsi in San Pietro in perizoma e pretendere di entrare. Alla fine è già cara grazia non averne presi quattro dal Real Vicenza che peraltro tre al Novara li aveva già belli che fiocinati. A leggere l'undici di partenza si ha un doppio e triplo sobbalzo tutto in una volta. In pratica Bassano allinea un 4-1-5, tutti all'assalto. Sì, con - dall'altra parte - Bruno il capocannoniere, Bardelloni, Dalla Bona, Lavagnoli e via cantando. Si accettano scommesse, la più gettonata è Proietti, unico incontrista, con la mascherina dell'ossigeno entro il 40'. Infatti succede che la palla ce l'hanno sempre gli altri perchè il centrocampo virtussino di fatto è un'astrazione, i giallorossi non possono che votarsi a un gioco di rimessa confidando che sbaglino gli altri, poichè strappare sfera è idea fantasiosa e chimerica e l'unico copione è palla lunga per il capoccione e le spizzate di Maistrello, tanto il palleggio a metà strada sarebbe impraticabile. Le conseguenze sono che Bassano si muove al rallentatore, Iocolano pur applicandosi con giudizio da bravo capitano, vagola per il campo in un ruolo non suo, che così indietro a tamponare le sfuriate nemiche non ci era finito neanche da piccolo quando lo mettevano in castigo.
Eppure segna per primo Bassano al minuto 18: apertura di Nolè per Cattaneo, diagonale in porta sporcato da Piccinni nel sacco per l'1-0. Ora si che si potrebbe giocare e distendersi in controtempo e fare danni. Invece Sasà Bruno fa immediatamente quello che quest'anno gli riesce in continuazione, con scadenze da esattoria svizzera: pareggiare all'istante il vantaggio avversario. In questo torneo gli è riuscito sempre, pare una gag: gli altri segnano e questo nel giro di un paio di minuti a farla lunga impatta. Punto a capo. Rossi al minuto 41 indovina un doppio intervento lunare su Bruno prima e stoppando la craniata ravvicinata di Bardelloni poi, Maistrello spara alle stelle da buonissima posizione, mentre all'alba della ripresa la zuccata di Priola sembra teoricamente vincente ma sembra e basta. Nel frattempo il titubante arbitro romano Valerio Marini (come la soubrette) che in partenza aveva ignorato un fallo di mano in area di Bardelloni, si dimentica di cacciare il recidivo Dalla Bona a un quarto d'ora dal termine e al 92' chiude entrambi gli occhi su un secondo scomposto fallo di mano (aperta) sulla riga dell'area di Piccinni avvelenando l'intero stadio. Morale: il Real palleggia e fraseggia più di Bassano, il pari è la logica conseguenza, ma la valutazione dei singoli episodi penalizza enormemente Bassano defraudato come minimo di un penalty e di una legittima superiorità numerica. E in classifica Pavia scavalca di uno e Bassano scalpita alle spalle con una gara in meno e dunque nominalmente pari o magari ancora più su. Ma il calendario propone intrecci e incroci pericolosi già al prossimo giro ed ergo gambe in spalla perchè già sabato a Meda con la bestia nera Renate sarebbe anche il caso di far capire ai prodi brianzoli che con la Virtus mica è sempre domenica. Sabato ad esempio.
Il Real frena il Bassano nel derby. Giallorossi secondi ma con una gara in meno (FOTO BOSCA)
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