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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Voglia di Esagono

La clamorosa proposta del presidente dei Ristoratori Bassanesi Sergio Dussin: rilanciare il progetto di promozione turistica congiunta delle sei città d'arte dell'area vasta pedemontana. “Bassano ha bisogno di aggregarsi ad altre realtà”

Pubblicato il 19-12-2017
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Rinascimento in bianco e nero

C'era una volta l'Esagono.
Non il poligono di cui a scuola dovevamo - ahinoi - calcolare l'area alle lezioni di geometria, ma una figura geometrica disegnata una quindicina di anni fa dall'indimenticata Bruna Facchinello, vulcanico presidente mandamentale di quella che all'epoca si chiamava Umce ovvero l'odierna Confcommercio Bassano, e allargata ai territori circostanti. Sei lati corrispondenti alle sei città “gioiello” del Veneto pedemontano e dintorni. E cioè, in ordine alfabetico: Asolo, Bassano del Grappa, Castelfranco Veneto, Cittadella, Marostica e Possagno. “Sei città, un solo incanto”, era lo slogan che contraddistingueva lo spirito del progetto.
Era la prima volta in cui il Veneto dei campanili abbatteva incredibilmente le barriere storiche e mentali della suddivisione in province per dare vita a un'azione di promozione turistica congiunta delle sei città, e dei rispettivi comprensori, appartenenti amministrativamente ai territori di Vicenza, Treviso e Padova.

Sergio Dussin, assieme alla moglie Manuela, con la storica guida turistica dell'Esagono (foto Alessandro Tich)

Perché questo era l'Esagono: un'iniziativa nata su impulso delle Amministrazioni comunali interessate (a titolo di esempio: www.comune.cittadella.pd.it/progetto-esagono), e fatta propria dai rispettivi operatori del commercio e del turismo, con la quale i sei luoghi eccelsi della “periferia veneta”, turisticamente parlando, avevano messo in atto una concreta strategia e sinergia di promozione esterna come un'unica area geografica da scoprire e da visitare.
Ne scaturì, nel 2004, la guida turistica dell'Esagono: un vademecum di oltre 260 pagine, in italiano e in inglese, che rappresenta la più significativa eredità morale di Bruna Facchinello, che ne curò in particolare la realizzazione. A sfogliare ancora oggi quella guida, ci si rende conto in quale “area vasta” meravigliosa abbiamo la fortuna di abitare.
Le sei città d'arte, presentate con i loro musei, chiese, monumenti, itinerari nel circondario, luoghi dove dormire, dove mangiare e dove fare shopping.
Poi l'arte e l'artigianato: i grandi maestri (Jacopo Bassano, Giorgione, Andrea Mantegna, Antonio Canova), le ville di Andrea Palladio, le arti e i mestieri (i Remondini, la ceramica, la tessitura, il mobile d'arte, la treccia di paglia, l'arte orafa).
E ancora gli itinerari naturalistici: pianura e colline dei sei territori, il Canal di Brenta con i suoi luoghi di interesse, il Monte Grappa.
Spazio anche, nella guida, per le tradizioni: con le rievocazioni storiche proposte dentro il perimetro dell'Esagono nel corso dell'anno. Quindi la lista dei numerosi alberghi e ristoranti aderenti al progetto. E non manca anche il calendario degli eventi, che per sua natura doveva obbligatoriamente aggiornarsi ogni anno.
Ma in un “sistema” come il nostro, fatto di posizioni conquistate e inamovibili, un progetto del genere era in realtà destinato ad avere vita breve.
A mettere i bastoni tra le ruote dello sviluppo dell'Esagono, segandone progressivamente i lati, sono stati gli enti ufficiali di promozione turistica delle città capoluogo, Vicenza in primis, che mai avevano visto di buon occhio la nascita di questa iniziativa autonoma e parallela nel loro stesso campo di azione.
Ci ha messo del suo anche la politica, regionale e nazionale, a cui all'epoca il contemporaneo e poi pure abortito progetto della Provincia di Bassano, in qualche modo collegabile alle spinte “esagonali”, faceva saltare la mosca al naso.
Risultato finale: complice anche la prematura scomparsa nel 2007 della presidente Facchinello, punto di riferimento assoluto degli operatori coinvolti, l'Esagono si è disciolto come neve al sole. Di quella esperienza rimane appunto quell'unica edizione della guida turistica, che fatta eccezione per alcune informazioni ormai datate è ancora oggi un validissimo strumento di conoscenza del territorio, e la versione “big” della stessa guida, per la consultazione nei locali pubblici e alle reception degli hotel, con copertina in metallo e fogli mobili preforati.
Due pubblicazioni che non sono tuttavia finite nel dimenticatoio.
A mantenerne viva la memoria è infatti Sergio Dussin, presidente del Gruppo Ristoratori Bassanesi di Confcommercio, che nei suoi ristoranti ne conserva ancora numerose copie. Arrivando persino a lanciare, intervistato da Bassanonet, una clamorosa proposta: quella di ridare vita all'Esagono, riveduto e corretto rispetto ai tempi attuali, ma con lo stesso spirito del progetto originale.
“Mi piace ripensare all'Esagono - dichiara Dussin - perché a suo tempo Bruna Facchinello, sia come presidente che prima come vicepresidente di Adriano Loss, a livello di promozione turistica ha sempre avuto una marcia in più, senza nulla togliere alle altre persone. Da Bruna Facchinello e da Adriano Loss, assieme a Gianni Menegon, ho avuto molto dal punto di vista associativo. Erano tempi molto diversi e c'erano anche meno tensioni, e il bello di avere messo insieme le cinque città murate più Possagno è quello di aver condiviso con tutti gli operatori del settore il progetto di unire le sinergie per essere vincenti.”
“Si tratta di un territorio importante - prosegue -. Ricordo le riunioni in città, c'era un grande interesse per una lettura non politica del progetto ma promozionale del territorio. Era un progetto di professionisti che portano gli ospiti a visitare il comprensorio esteso delle sei città. Questo ci portava a incrementare i flussi turistici attraverso la promozione della gastronomia, della cultura, dei prodotti tipici. Il turismo non conosce confini di province, ma la sinergia di operatori dove c'è tanto “noi” e poco “io”. Gli ostacoli e le controversie interne, che ci sono state, sono state superate alla grande perché alla fine ha prevalso la validità del progetto turistico.”
“È molto importante - aggiunge il presidente dei Ristoratori - continuare a promuovere il territorio, per dare lavoro alle nostre aziende non solo della ristorazione ma anche dell'agricoltura e dell'artigianato. Più soldi restano qua e più c'è garanzia di posti di lavoro.” “Oggi abbiamo ancora sinergie con i ristoratori dell'Esagono - sottolinea Dussin -. Sarebbe importante ritrovare una figura di riferimento che rimetta in piedi questo progetto turistico, dove non c'è differenza tra bianco o nero o tra trevigiano o vicentino, riprendendo uno strumento molto valido per il dialogo con l'esterno e con l'estero.”
“Il fatto di poter dialogare con gli operatori turistici è un vantaggio - puntualizza il rappresentante di categoria -. Sarebbe anche una strategia per ripopolare il Monte Grappa, rimettendo in piedi un progetto di risalita del Massiccio con iniziative collegate allo sport (bicicletta, volo libero), alla storia, all'escursionismo, alla gastronomia. Anche i locali sul Grappa danno l'immagine del territorio ma quasi la metà sono chiusi e la strategia deve invece essere quella di anticipare i momenti di difficoltà con un'operazione di rilancio turistico, collegata a dei pacchetti che consentano ai frequentatori del Grappa di visitare anche le sei città.”
Qual è dunque la proposta di Sergio Dussin?
“La proposta - risponde - è quella di rilanciare una sinergia e riaprire il dialogo con tutte le attività interessate, per portare avanti il progetto messo in piedi vent'anni fa e cominciare a ripromuovere nelle varie città il nostro territorio. Il punto di riferimento per rilanciare l'Esagono potrebbe essere in una qualsiasi delle sei città e rispetto al passato potrebbe anche avvalersi del supporto delle nuove tecnologie di comunicazione. Abbiamo tutti in mano un telefonino, perché non allargare la visione per promuovere il territorio con una App e con gli altri sistemi nuovi?”
“In questo momento - ribadisce - abbiamo bisogno non di giudicare, ma di sinergie tra operatori che garantiscano posti di lavoro.”
Rispunta quindi all'improvviso la voglia di Esagono. Ma in quanto alla ricerca di sinergie tra operatori, per sviluppare l'attrattività turistica del territorio, c'è già chi nel comprensorio sta facendo lo stesso “mestiere”: e cioè il Tavolo di Marketing Territoriale per il Marchio d'Area “Territori del Brenta”. E allora come la mettiamo?
“Se io fossi a questo Tavolo - commenta il presidente dei Ristoratori - mi porterei dentro Castelfranco, Asolo, Possagno. Non vogliamo giudicare quello che è in essere, ma vogliamo essere propositivi per quello che può essere un ampliamento del territorio nell'area più vasta. Noi non siamo politici, siamo imprenditori.”
“Con l'Esagono - rimarca il noto ristoratore - avevamo inventato gli esagoni bassanesi e li avevamo abbinati al baccalà alla vicentina, un piatto che rappresentava le eccellenze del territorio. Sono iniziative che si possono ripetere. Erano tempi diversi, c'era forse più entusiasmo e più tempo libero. Adesso personalmente io ne ho meno, con i miei impegni in Vaticano che fanno comunque conoscere la nostra cucina locale a livello mondiale. Però, come rappresentante dei ristoratori, io non posso non guardare al beneficio di tutta la categoria.”
Un beneficio che, secondo il nostro interlocutore, deve guardare con interesse anche ad un possibile revival del progetto Esagono.
“Bassano - conclude Sergio Dussin - ha bisogno di aggregarsi ad altre realtà.”

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