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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Se ci sei batti un colpo
Bassano del Grappa: “V” come “virus” e “V” come “vuoto”
Pubblicato il 09-03-2020
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“V” come “virus” e “V” come “vuoto”. La foto che vede pubblicata qui sopra l'ho scattata poco prima delle 19 in via Roma a Bassano. Il deserto dei Tartari. La città dei fantasmi. Bassano, se ci sei batti un colpo. Va certamente ricordato, come premessa, che oggi è lunedì. Alcuni negozi sono chiusi e questo, solitamente, è il giorno di minore frequentazione del centro. Ma una cosa è la minore frequentazione, un'altra è la sensazione di città evacuata, con ben poche persone che ardiscono di farsi un giro tra le piazze e le vie contermini. Eppure siamo comunque nel centro storico dell'ottava città del Veneto.
Ad animare un pochino la vita urbana ci sono solo gli asfissianti ragazzi del banchetto dell'Unicef all'angolo tra via Roma e piazza Libertà, quelli che per venirti incontro e chiederti un'offerta infrangono il limite del metro di distanza imposto dal governo, che però hanno scelto una giornata in cui non c'è quasi nessuno da asfissiare.
Ecco a voi Bassano del Grappa nell'Era del Vàirus. Quella che ci fa uscire di casa solo se strettamente necessario. Siamo circondati dalla zona proibita: i confini delle province di Treviso e di Padova sono qui a una manciata di chilometri.
Foto Alessandro Tich
In questi momenti si sta inoltre diffondendo urbi et orbi la notizia, da noi pubblicata nell'articolo precedente, del primo contagiato di Bassano del Grappa.
Lo stavamo aspettando, sapevamo che era solo questione di giorni, in questo collettivo e irrazionale conto alla rovescia sulla comparsa del virus davanti a casa nostra.
Il sindaco Pavan, nel comunicarlo, ha fatto un copia-incolla di quello che sono tenuti a dire anche tutti gli altri sindaci in casi del genere e cioè che bisogna mantenere “l’osservanza scrupolosa di tutte le disposizioni e raccomandazioni stabilite dai Decreti del Governo attualmente in vigore”, che dobbiamo “porre fiducia nelle istituzioni”, che “tutti insieme riusciremo a superare questo periodo” e che va mantenuto “un atteggiamento responsabile e scrupoloso, senza alimentare inutili allarmismi”.
Ma quei “cari bassanesi” con cui inizia la comunicazione del sindaco di Bassano contiene un emozionante mix di messaggio alla nazione, da una parte e, dall'altra, di bollettino della Croce Rossa che ispira inevitabilmente un senso di gravità della situazione.
Anche in questo caso è inutile ricordare che il primo bassanese contagiato da Covid-19, come da informazioni dell'Ulss, è in condizioni tali da non destare preoccupazione, al punto da essere tenuto in osservazione nella sua abitazione. Non serve a niente.
Una notizia del genere, con la psicosi montata da tre settimane a questa parte sull'emergenza, rompe le acque: le acque della fobia di “incrociare” il virus in qualsiasi angolo della città del Grappa. Prepariamoci dunque a nuovi giorni di incubazione della paura, di misure ristrette ancora più restrittive e di aumento vertiginoso della diffidenza sociale. Continueremo per chi sa quanto a trascorrere una vita rubata per cause di forza maggiore, può forse solo consolarci il fatto che i fantasmi, ovvero ciò che siamo adesso, sono immuni dalle malattie.
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