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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Cronaca

Ricatto alla Diesel

Clamorosa tentata estorsione di un 48enne di Marostica ai danni di Renzo Rosso. Per il tramite di un complice avrebbe chiesto soldi in cambio del silenzio su informazioni “che avrebbero potuto creare danno all'immagine dell'azienda”

Pubblicato il 29-09-2014
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Tentata estorsione nei confronti del patron dell'impero Diesel Renzo Rosso.
E' l'ipotesi di reato con la quale un 48enne di Marostica, M.G. le sue iniziali, risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Vicenza.
L'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero di Vicenza Paolo Pecori, è scattata dopo una denuncia presentata dallo stesso Rosso al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bassano del Grappa. Le indagini, negli ultimi giorni, hanno stretto il cerchio sul presunto autore del tentativo di estorsione: venerdì scorso i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Vicenza, su disposizione del magistrato, hanno perquisito le abitazioni del marosticense - che risulta essere, al momento, l'unico indagato - e di una seconda persona, S.B. di Bassano del Grappa.

Renzo Rosso (foto: archivio Bassanonet)

Secondo quanto riportato dal decreto di perquisizione, il 48enne di Marostica avrebbe avvicinato nel marzo scorso un collaboratore di Rosso e con la mediazione di quest'ultimo avrebbe tentato di estorcere all'industriale del casual una somma di denaro per aprire una società in Svizzera, di cui M.G. sarebbe stato socio. Una vera e propria richiesta con ricatto: l'estorsore avrebbe infatti sostenuto di essere a conoscenza di non meglio specificate operazioni finanziarie, da lui definite “illecite”, che avrebbero potuto creare danno all'immagine dell'azienda.
Ma non è stata la sola minaccia alla base della tentata estorsione:
il marosticense avrebbe avanzato la sua richiesta di soldi, per il tramite indiretto del suo complice, anche in cambio del silenzio su presunti e anche in questo caso non meglio specificati rapporti che Rosso - sempre secondo informazioni di cui il ricattatore ha sostenuto di essere a conoscenza - avrebbe avuto negli anni con “elementi poco raccomandabili” e vicini o appartenenti alla cosiddetta Mala del Brenta.
Sembra inoltre che l'estorsore, vantando ovvero millantando anche delle conoscenze tra le alte sfere delle forze dell'ordine vicentine, abbia anche richiesto - ma inutilmente - di poter incontrare Rosso di persona.
Un ricatto che non è andato a buon fine: nei confronti di M.G. è partita la denuncia e ora l'aspirante investitore in Svizzera, invece che gestire una società finanziata con fondi estorti, dovrà fare i conti con le pesanti accuse a suo carico.
La Guardia di Finanza, a seguito delle perquisizioni domiciliari, ha sequestrato e fatto acquisire agli atti computer, chiavette usb e altro materiale informatico per i riscontri inerenti l'oggetto dell'estorsione e per indagare sulle disponibilità economiche del ricattatore, che non corrisponderebbero agli scarsi redditi dal medesimo dichiarati negli ultimi anni.
La clamorosa notizia, che va ovviamente trattata con l'opportuna dose di prudenza, è stata lanciata ieri in esclusiva dal sito internet “Notte Criminale”.
Le indagini in corso - vista la delicatezza del caso e la notorietà del personaggio suo malgrado coinvolto - molto probabilmente dovevano restare riservate.
Ma i segugi del “primo webmagazine sul crimine” - come si autodefinisce nottecriminale.it - hanno annusato lo scoop, scovando la fonte giusta, e reso pubblica la notizia in questione, ripresa oggi in rapida diffusione sulla Rete e sulle testate online.
Per tutta la giornata i centralini della Diesel sono stati tempestati di telefonate di cronisti per richiedere una dichiarazione di Renzo Rosso sulla scomoda vicenda. Lo abbiamo fatto, naturalmente, anche noi: ma dall'ufficio stampa nazionale della Diesel a Milano ci hanno rinviato al quartier generale dell'azienda a Breganze, dove a sua volta, dopo qualche ora, ci è stato detto di rivolgerci “alla addetta alla comunicazione personale del signor Rosso” a un numero telefonico di Parigi. Abbiamo dunque telefonato in Francia, ma all'altro capo del telefono ha risposto il segnale di un fax. In serata, finalmente, è giunta alle redazioni una nota ufficiale di Diesel.
“Nei mesi scorsi - dichiara il comunicato - c'è stato un tentativo di presa di contatto a fini estorsivi nei confronti di Renzo Rosso da parte di ignoti. Renzo Rosso ha prontamente e senza indugio informato dei fatti l'Autorità Giudiziaria competente, e si dichiara sereno e fiducioso dell'operato degli organi inquirenti.”

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