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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Milk and Coffee

Mai dire Gay atto II: Stuart Milk, attivista per i diritti Lgbt, presidente della Harvey Milk Foundation e consigliere del presidente Obama, protagonista al “convegno delle polemiche” contro la discriminazione delle diversità a Bassano

Pubblicato il 08-03-2015
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Rinascimento in bianco e nero

Se a Padova c'è il famoso “caffè senza porte”, a Bassano del Grappa c'è il “convegno senza indicazioni”. Porta principale dell'istituto chiusa sprangata, bidelli o informatori del tutto assenti, nessun manifesto o segnalazione all'entrata dell'avveniristico edificio della scuola media Bellavitis 2.0 in via Mons. Rodolfi a Santa Croce.
Per trovare la sede dell'incontro - e cioè l'aula magna della scuola - bisogna armarsi d'intuito, fino a trovarne finalmente l'ingresso, procedendo a tentoni, sul retro dello stabile. La sala è comunque piena di bene informati, che hanno raggiunto il luogo del convegno senza problemi: studenti, rappresentanti di associazioni del territorio, più un nutritissimo parterre di componenti della giunta e della maggioranza comunale di Bassano.
I “volti noti” dell'uditorio sono tutti dell'area di centrosinistra. Ma tra il pubblico siede anche Massimo Gianesin, presidente dell'associazione di centrodestra Polites che in mattinata aveva organizzato l'incontro sul terrorismo islamico con Magdi Cristiano Allam.

Stuart Milk, nipote di Harvey Milk e consigliere per i Diritti Civili di Barack Obama, nella sede del convegno alla scuola Vittorelli 2.0 a Bassano (foto Alessandro Tich)

Il titolo della conferenza sembra uno slogan della Diesel: “Be Authentic” (sottotitolo: “Non ti nascondere”). Ma qui non si parla di jeans o di casual, bensì di buone pratiche già sperimentate o da mettere in atto sul territorio per il superamento delle discriminazioni nel mondo della scuola, del lavoro e dello sport.
La tavola rotonda è organizzata dall'Arcigay e dalla Agedo (Associazione genitori di omosessuali) di Vicenza, col patrocinio del Comune di Bassano.
In programma gli interventi dei relatori chiamati a raccontare la loro testimonianza e esperienza nel campo del superamento delle discriminazioni di ogni genere nel nostro comprensorio: il presidente di Arcigay Vicenza Mattia Stella; i due assessori del Comune di Marostica Sergio Fantin e Antonio Capuzzo; la presidente dell'associazione di promozione sociale Ri.GeneraAzione Lucia Basso; la fotografa Selene Pozzer e la scrittrice Cristina Obber; l'ideatore del progetto contro la violenza, il bullismo e l'omofobia “Basta il colore” Ivan Venezian, assieme a una rappresentanza della squadra del Basket Bassano e ad alcuni studenti bassanesi coinvolti nell'iniziativa.

“Il problema è l'ignoranza, la differenza la fanno le persone”

Al convegno c'è anche e soprattutto l'ospite più atteso: Stuart Milk, americano, omosessuale, attivista per i diritti Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) di fama mondiale, nonché consigliere politico per i Diritti Civili del presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Stuart Milk è il co-fondatore e presidente della Harvey Milk Foundation, organizzazione di volontariato dedita alla diffusione dell'educazione sui diritti di inclusione sociale della popolazione Lgbt e intitolata alla memoria di suo zio Harvey, il primo politico USA dichiaratamente gay, ucciso nel 1978 per le sue idee e battaglie contro l'omofobia e la discriminazione sessuale.
Una vicenda emersa all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale grazie al film “Milk”, con Sean Penn nel ruolo di protagonista, vincitore di due premi Oscar nel 2009.
Gran cerimoniere dell'appuntamento bassanese è il consigliere comunale delegato alle Pari Opportunità Mattia Bindella. Che dopo aver fatto proiettare all'inizio dell'incontro un video di introduzione all'argomento girato a Bassano (centro storico, Torre Civica, Ponte Vecchio) e incentrato sulla figura di un ragazzo “diverso” oggetto della derisione dei suoi coetanei, spiega che si tratta di “un messaggio alla città”, dove “i luoghi di discriminazione devono diventare simboli di accoglienza e accettazione”. “Le polemiche di questi giorni, alcune delle quali espresse con argomentazioni talmente indegne che non sono neppure meritorie di risposta - aggiunge Bindella -, ci dimostrano che di convegni come questo ci sia fortemente bisogno.”
L'incontro pubblico alla Bellavitis 2.0 è stato infatti preceduto dalle accese polemiche lanciate dal fronte del centrodestra cittadino.
Della serie: “Mai dire Gay”, come già intitolammo un nostro editoriale in occasione dell'acceso dibattito sul “bacio di San Valentino” sul Ponte di Bassano, iniziativa a cui aveva aderito anche il circolo Lgbt Tondelli di Bassano del Grappa. Le polemiche sull'evento ospitato nella scuola di Santa Croce sono state alimentate in particolar modo dalla consigliera comunale ed ex candidato sindaco Federica Finco. La quale ha contestato la “modalità poco democratica” con cui il Comune ha concesso il patrocinio all'iniziativa senza passaggio in commissione, rimarcando soprattutto l'inopportunità di utilizzare i locali di una scuola per un evento riguardante tematiche gay e lesbo.
Ancora Bindella, in risposta agli attacchi della controparte politica, legge un messaggio del sindaco di Rossano Veneto e vicepresidente della Provincia Morena Martini, esponente di centrodestra, che augura “buon lavoro” ai promotori dell'incontro di Bassano, di cui condivide le finalità.
“Al di là delle nostre differenze politiche, su queste tematiche con il sindaco Martini c'è consonanza di idee - rimarca il consigliere comunale delegato -. Questo dimostra che il problema è l'ignoranza, e la differenza la fanno le persone.”
Si aggiunge al coro il sindaco Riccardo Poletto, che poi dovrà assentarsi per altri impegni, e che prende il microfono alla partenza del convegno sempre “per una puntualizzazione sulle polemiche di questi giorni”.
“Tutti noi - afferma Poletto - desideriamo per noi stessi poter essere autentici e non subire discriminazioni, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, siano esse per il colore della pelle, per le diverse abilità, per l'identità di genere o per l'orientamento sessuale. Ed è importante che se ne parli con i ragazzi delle scuole, per la loro capacità di relazionarsi positivamente gli uni con gli altri.”
Concorda il presidente vicentino di Arcigay Mattia Stella: “Arrivando con Stuart Milk da Vicenza a Bassano, passando per Marostica, ci siamo resi conto quanto sia bella la nostra provincia. Ma è una provincia che deve essere bella anche nel modo di intessere le relazioni umanamente. L'autenticità dell'individuo sta al suo interno e dobbiamo valorizzare le differenze.”

My name is Milk

“Lascia che il proiettile che trapasserà il mio cervello possa aprire tutte le porte.”
E' una frase del messaggio registrato da Harvey Milk alcuni giorni prima di essere assassinato. Il politico americano difensore dei diritti dei gay era consapevole del suo destino, avendo ricevuto più volte avvertimenti e minacce. Ed è la frase che ha spinto il nipote Stuart a portare avanti la battaglia di suo zio istituendo la Fondazione che porta il suo nome e promuovendo le tematiche dell'inclusione della diversità in incontri in giro per il mondo.
“Mio zio - riferisce Stuart Milk al convegno bassanese - invitava tutte le persone a togliere la maschera dal loro viso ed essere autentici. Lo faceva quando negli Stati Uniti essere omosessuali era illegale, l'omosessualità era considerata una malattia psichiatrica e nella società americana la popolazione dichiaratamente Lgbt toccava appena l'1%. Il suo era un messaggio di visibilità: raccomandava che le persone facessero un passo avanti e si dichiarassero. Un altro elemento introdotto da mio zio era la collaborazione tra tutti i gruppi di persone discriminate, non solo Lgbt, convinto che tutte le minoranze assieme sarebbero diventate una maggioranza.”
“Quando io avevo 12 anni e non avevo detto a mio zio che ero gay - rivela ancora il nipote - mi ha regalato un libro. Sul libro mi ha scritto una dedica: “Tu e le tue differenze sono la medicina che curerà il mondo, anche se il mondo non le riconoscerà”. E' un atto finale di autenticità e di smascheramento per tutti.”
“Oggi - aggiunge - ci sono molti monumenti che ricordano mio zio e il 22 maggio, anniversario della sua nascita, lo si ricorda anche con una festa in California. E' un giorno nel quale, per legge, gli studenti della California compiono studi su di lui e parlano di lui. Ai politici che hanno polemizzato per questo incontro dico che l'esperienza di quegli studenti è molto utile e positiva. Ma al di là dei 17 libri, delle 5 opere teatrali e dei 2 Oscar del film su Harvey Milk, il vero monumento per mio zio è quello di vivere in modo visibile la propria affettività.”
“Dobbiamo opporci alla non-inclusione e sostenere i giovani che a casa hanno difficoltà a dichiarare quello che sono - afferma ancora il consigliere di Obama -. Sono le conversazioni a tavola, a scuola, nelle istituzioni pubbliche quelle che cambiano il mondo. E' un messaggio globale che questa Fondazione porta avanti da cinque anni: noi non saremo persone libere finché qualcuno è discriminato, e saremo sempre tutti limitati se chiunque di noi non viene accettato. Non dobbiamo “tollerare”, ma celebrare e accettare chiunque.”
“Se ogni persona Lgbt potesse colorarsi di rosa - prosegue l'atteso relatore -, il colore rosa apparirebbe dappertutto: nelle istituzioni, nelle scuole, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro. Ma non possiamo colorarci di rosa: dobbiamo quindi essere autentici, liberi e senza maschera. Questa visibilità dipende dal nostro impegno e il presidente Obama la considera, nel campo dei diritti civili, la questione cruciale dei nostri tempi.”
“I giovani di tutto il mondo sono meravigliosi - conclude Stuart Milk -. Sono pronti a recepire la battaglia per i diritti e ascoltano con attenzione, come ieri a Vicenza e oggi qui a Bassano. Questo accade in tutti i nostri incontri con le scuole nei cinque continenti. Mi dispiace per i politici che non l'hanno ancora capito.”
Chissà se Obama, alla Casa Bianca, sarà informato dal suo consigliere delle discussioni che hanno preceduto, nella città del Grappa, il convegno senza indicazioni. Sarebbe curioso immaginare il presidente degli USA che interroga Google Maps per scoprire dove si trova questa piccola città, nel nordest dell'Italia, che ha fatto tanto rumore sull'argomento.
Ma questa è solo una fantasia giornalistica: la realtà cronistica ci impone di prendere atto di un appuntamento pubblico che ha inteso sdoganare, anche istituzionalmente, un argomento che per una parte di cittadinanza resta ancora e comunque uno scomodo tabù. E il messaggio generale che, in definitiva, emerge dall'incontro di Bassano è quello non del contrasto alla discriminazione per il solo orientamento sessuale, ma della pari dignità per tutti: donna e uomo, omo e etero, abile e disabile, giovane e anziano, bianco e nero, Milk and Coffee.

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