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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Disastro alla vicentina

Magistrati sotto organico, cause civili rinviate fino al 2020, cause urgenti di lavoro al 2016, penale allo sbando. L'allarme degli avvocati bassanesi: con l'accorpamento del Tribunale di Bassano a quello di Vicenza la giustizia è “implosa”

Pubblicato il 06-11-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ai funzionari del ministero della Giustizia stanno cercando di farglielo capire in tutti i modi. Con continue trasferte nella capitale, compresa una in programma domani, per porre all'attenzione delle verifiche ministeriali i dati oggettivi di quello che, nei tempi e anche nei costi, si sta rivelando un vero e proprio disastro.
Tutto il contrario delle tanto sbandierate politiche di taglio delle spese che in nome della razionalizzazione dei costi dello Stato hanno partorito il decreto e quindi la legge di riforma della geografia giudiziaria. “Dove sta la spending review?”, chiede senza mezzi termini l'avv. Roberto Pozzobon, rappresentante bassanese dell'Organismo unitario dell'avvocatura, all'affollata conferenza stampa convocata in Sala dell'Armamento.
Nell'occasione, gli avvocati del Foro cittadino lanciano l'allarme sulla “drammatica situazione” che si è venuta a creare con l'accorpamento del Tribunale di Bassano del Grappa a quello di Vicenza, che a soli due mesi dall'entrata in vigore della contestata riforma ha già causato “l'implosione della giustizia”.

La conferenza stampa sull'"implosione" della giustizia con l'accorpamento al Tribunale di Vicenza (foto Alessandro Tich)

“L'inefficienza di questo accorpamento dimostra che questa è stata una partita giocata da dei bari, e il mazzo di carte era truccato” - sbotta l'avv. Nereo Merlo, front-man del Comitato a sostegno del Tribunale e della Procura di Bassano.
Che sottolinea la “grandiosa bufala” dell'informazione diffusasi nei mesi scorsi, secondo la quale “l'immobile del nuovo Tribunale di Vicenza a Borgo Berga è sufficiente a contenere i Tribunali di Vicenza, Bassano e Schio”.
Non è stata un'affermazione sostenuta dal primo che passa, ma dal presidente dell'Ordine degli Avvocati di Vicenza e dalla competente “Commissione di manutenzione” della sede giudiziaria del capoluogo. Salvo poi essere smentiti dalla famosa lettera del sindaco di Vicenza Achille Variati, che lo scorso 6 settembre lamentava che “a Vicenza non c'è posto per la sezione civile del Tribunale di Bassano, né a Borgo Berga né a Santa Corona”.
“I verbali dell'ex assessore di Vicenza Tosetto - prosegue l'avv. Merlo - confermano che Borgo Berga è stato pensato e progettato per i soli uffici di Vicenza. Adesso si sono accorti che Bassano e Schio non ci stanno dentro e stanno valutando di prendere in affitto a spese del Comune, quindi con ulteriori costi, i locali adiacenti al Tribunale di Borgo Berga. La spending review è una grande bufala. Senza contare il problema della sede vecchia del Tribunale di Santa Corona, che necessita di rilevanti interventi per garantire la sicurezza e la funzionalità dei locali, che non sono stati fatti negli ultimi anni proprio in vista del trasloco nella nuova sede di Borgo Berga.”
Ma il problema diventa ancora più evidente quando vengono affrontati i dati concreti del forzato accorpamento.
A partire dalla sezione civile: “La prima udienza lavoro, che ha la procedura d'urgenza perché riguarda la tutela dei lavoratori, è stata rinviata al 2016 - spiega l'avv. Paolo La Placa -. Sempre nel civile, una causa già fissata a gennaio 2014 è stata rinviata a giugno 2015. Abbiamo rinvii per udienze istruttorie al 2016. Ancora più lunghi i tempi per le udienze di precisazione delle conclusioni prima della sentenza, alcune delle quali sono previste tra il 2017 e il 2020.”
A ciò si aggiunge il balletto dei magistrati: “Un magistrato di Schio, appena arrivato a Vicenza - riferisce ancora l'avv. La Placa - si è trasferito a Bruxelles. Le sue cause sono ora congelate. Dei nove magistrati in organico a Bassano, a Vicenza se ne sono trasferiti tre che presto diventeranno due, portando al sottodimensionamento di un Tribunale già sottodimensionato.”
Prima dell'accorpamento, nel Civile a Vicenza, ogni singolo magistrato seguiva 1400 fascicoli, portando a tempi di risoluzione delle cause a dir poco biblici. Ora in riva al Bacchiglione si sono già aggiunti 3000 fascicoli in più.
“La situazione è drammatica, è paralizzato tutto”, avvertono le toghe bassanesi.
Con numerosi rinvii di cause civili già disposti per gli anni 2016, 2018 e 2019 e “a data da destinarsi” per le cause di lavoro.
Ma se il Civile piange, il Penale non ride. Anzi, singhiozza.
“E' sorprendente che qualcuno di sorprenda - esordisce l'avv. Fausto Taras, presidente della Camera Penale bassanese -. Nella situazione pregressa Bassano era al passo con le esigenze di giustizia dei cittadini e degli operatori del settore. La Procura funzionava e il Tribunale non aveva sofferenze. A Vicenza invece il pregresso registrava già la sottodimensione dei magistrati e qualche migliaio di fascicoli penali pendenti. Può solo sorprendersi chi non ha valutato i dati di partenza. Il vero problema è quello del “dopo”, con la ridistribuzione a Vicenza dei fascicoli nuovi.”
E anche per il Penale la situazione è resa ancora più problematica dal valzer dei magistrati. “Con l'accorpamento - rileva l'avv. Taras - non arriveranno i 5 magistrati che Vicenza aveva già chiesto in passato, ma avranno da Schio un magistrato monocratico e da Bassano due Gip e un magistrato monocratico. Ma a Vicenza i due Gip arrivati da Bassano non faranno i Giudici per le Indagini Preliminari: uno è stato destinato alla sezione Fallimenti del Civile, l'altro farà il magistrato monocratico, ma in sostituzione di un altro magistrato che da Vicenza si è trasferito a Brescia.”
Insomma: tappa un buco e aprine un altro. E mentre a Bassano il Tribunale era ampiamente “in attivo” in quanto a soldi incamerati a favore dello Stato, il recupero delle somme nel solo Penale a Vicenza “è fermo al 2007”. Sempre della serie: viva la spending review.
Nel frattempo pende anche la spada di Damocle della vecchia sede del Tribunale di Santa Corona, dove alcuni uffici del Civile di Bassano sono stati trasferiti obtorto collo e dove diversi spazi sono inagibili e non a norma.
Per non parlare delle barriere architettoniche, che nelle procedure per l'amministratore di tutela o di sostegno costringono le persone anziane in carrozzina - dopo il disagio del viaggio da Bassano a Vicenza, con “costi superiori per la collettività da 500 e 700 euro a trasferta” - a partecipare all'udienza in corridoio.
Sono solo alcuni aspetti del disastro alla vicentina che si è già materializzato ai primi vagiti della riforma voluta dal governo e approvata dal parlamento.
Una situazione a dir poco caotica: gli avvocati bassanesi, dal canto loro, sono in stato di agitazione e in assemblea permanente dallo scorso 13 settembre.
C'è poi la variabile indipendente del ricorso al Tar che impugna “i provvedimenti organizzativi del presidente del Tribunale di Vicenza dr. Carbone” e “il decreto ministeriale 13/9/2013” che concede ancora due anni di vita al Tribunale di Bassano per il solo smaltimento dell'arretrato civile.
La sospensiva sulla prima questione, come noto, è già stata accolta dal Tar.
“Questo significa - spiegano le toghe bassanesi - che l'andirivieni di fascicoli delle cause pendenti non rimaste a Bassano non può più essere fatto.”
La seconda questione andrà invece in udienza di sospensiva “il 4 o 5 dicembre”. Dovesse essere anche questa accolta dal Tar, il risultato sarà che “il Civile nuovo e quello pendente al 13 settembre rimarranno a Bassano per cinque anni”.
Mi fermo qui: non voglio costringervi ad andare in farmacia a comprare le pastiglie per il mal di testa. Ma non posso, in conclusione, non sottolineare lo strepitoso understatement dell'avv. Nereo Merlo, che ricordando che al ministero della Giustizia sta lavorando un'apposita commissione per valutare i possibili correttivi alla riforma, invita pubblicamente il ministro Anna Maria Cancellieri a venire a Vicenza e a Bassano per verificare di persona gli enormi problemi scaturiti a seguito dell'accorpamento.
“Anche se il ministro - punzecchia Merlo, con aplomb anglosassone - ha molti impegni.”

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