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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Voto a rendere
Due o tre cose che ci sentiamo di dire prima di andare a votare
Pubblicato il 23-02-2013
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E allora ci siamo. Domani, domenica 24 febbraio (dalle 8 alle 22) e dopodomani, lunedì 25 febbraio (dalle 7 alle 15) andiamo a votare.
Siamo sopravvissuti a una brutta e stranissima campagna elettorale. Sicuramente la più strana - e questa è un'annotazione prettamente personale - che chi vi scrive ricorda. Con una proliferazione di liste che ha partorito la sovraesposizione mediatica di tre soli volti. Più un quarto volto, che lo spazio sui media, che pure rifugge, lo ha conquistato riempiendo le piazze. Con i programmi elettorali che, nei loro princìpi generali, dicono più o meno le stesse cose. Coi candidati dei vari schieramenti che, rincorrendosi l'un l'altro, invocano tutti il cambiamento. E coi manifesti elettorali ridotti ormai di fatto a carta straccia: segno inequivocabile del fatto che per conquistare il consenso non bastano più uno slogan riuscito e una faccia sorridente.
Soprattutto, mai come questa volta - e in conseguenza a quanto sopra osservato - regna un senso di assoluta indecisione. E “non so ancora per chi votare” è stata la frase più sentita in queste settimane sempre da chi vi scrive, nel suo quotidiano incontro con la gente della nostra città.

Siamo smarriti, eppure ben coscienti che col nostro voto dovremo dare la scossa a questo nostro grande Paese in stato di anestesia.
Che sia un voto di testa oppure un voto di pancia, non importa: l'importante è andare a votare. Disertare le urne sarebbe un errore madornale: vorrebbe dire delegare a lor signori, ovvero ai prossimi parlamentari della Repubblica, il nostro disimpegno. E a proposito di delegare: è finita l'era della fiducia in bianco ai nostri rappresentanti in Parlamento. “Porcellum” o non “porcellum”.
Chi sarà eletto, a cominciare dai nostri parlamentari locali, dovrà sentire il fiato dei cittadini sul collo. Dovrà maturare la consapevolezza di sentirsi costantemente sotto esame. Dovrà svegliarsi la mattina con la paura di leggere su Bassanonet un articolo che lo sgammi, che lo colga in castagna, che segnali qualsiasi suo atto, anche minimo, che rappresenti in qualche modo un tradimento degli impegni presi, e promessi ai cittadini. E se invece avrà lavorato bene, e avrà portato risultati tangibili alla nostra comunità, saremo i primi a scriverlo e a sottolinearlo. “Onorevole”, oramai, è un appellativo da meritare.
Prima di concludere, un invito a tutti i nostri utenti e lettori: se per caso volete inserire un commento a questo articolo, cercate cortesemente di evitare considerazioni e orientamenti di partito o, peggio ancora, più o meno esplicite indicazioni di voto. Cerchiamo di rispettare questo sacro momento di silenzio elettorale: l'ultima pausa di riflessione - e mai, come questa volta, c'è bisogno di riflettere - prima di recarci al seggio. Sospendiamo per il momento il giudizio: da lunedì pomeriggio, potremo tornare a scatenarci.
Dunque, buon voto a tutti. Sinceramente e indistintamente. Speriamo davvero che l'urna elettorale sia l'urna con le ceneri di un'Italia che vuole rinascere e ripartire, a cominciare da noi.
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