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Arrivati nel Veneto i primi profughi dall’Ucraina, coi primi casi di positività al Covid. La Regione allerta le Ulss: “Punti tampone e Hub vaccinali primo contatto per i profughi che necessitano di assistenza”
Pubblicato il 01-03-2022
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Stanno arrivando nel Veneto i primi profughi dall’Ucraina. Con le prime situazioni da gestire: tre famiglie in fuga dal loro Paese, per un totale di 13 persone, sono giunte a Conegliano e al tampone di controllo anti Covid tre bambini, anche se asintomatici, sono risultati positivi. Bimbi e famiglie sono stati quindi inviati all’ex ospedale di Valdobbiadene dove si trovano in isolamento e, come informa la Regione Veneto, “stanno ricevendo tutte le attenzioni del caso”. Una storia che, con l’aumento progressivo dell’arrivo dei rifugiati ucraini in Italia, è destinata a replicarsi.
Le due emergenze, quella sanitaria e quella umanitaria, cominciano dunque ad incrociarsi già nelle prime ore di organizzazione della rete di accoglienza attivata allo scopo.
Per questo motivo la Regione ha trasmesso oggi a tutte le Aziende Ulss del Veneto, compresa quindi anche l’Ulss 7 Pedemontana, due circolari contenenti “indicazioni operative per l’assistenza sanitaria e le misure di sanità pubblica per le persone provenienti dall’Ucraina”.
Fonte immagine: salute.gov.it
Nelle due comunicazioni si evidenzia “la necessità di attuare misure tempestive ed efficaci, considerando le necessità di salute della singola persona, i rischi individuali e la situazione epidemiologica internazionale, con particolare riferimento alla pandemia da Covid 19” e si invitano le Aziende Sanitarie “a collaborare al massimo con gli Enti e le Associazioni operanti sul proprio territorio”. “Considerato che le prime persone provenienti dall’Ucraina sono già presenti sul territorio, ospiti di amici, famigliari, conoscenti - reca la nota inviata alle Ulss dalla Regione - va prevista la possibilità per queste persone di presentarsi spontaneamente per la presa in carico e per le misure di sanità pubblica necessarie.”
Operativamente, si è deciso di individuare i Punti tampone e gli Hub vaccinali come punto di riferimento per la presa in carico del soggetto che si presenta spontaneamente. Qui riceverà l’offerta tempestiva delle prime misure anti Covid (per esempio tampone ed eventuale vaccinazione) ma anche la programmazione delle successive prestazioni di sanità pubblica e l’informazione per l’accesso ai percorsi di assistenza in caso di necessità sanitarie urgenti, come ad esempio una gravidanza o una malattia acuta.
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