Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 26-04-2017
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Il 4 a 0 dell’andata lasciò strascichi decisivi tra ammutinamenti, cambiamenti di fascia, giocatori fuori rosa e inizio di una fase horribilis per quanto riguarda gli infortuni. Quel capitolo è stato chiuso solo di recente, nemmeno il cambio di guida tecnica ha avuto effetti, ma ora la pagina è stata definitivamente voltata e il futuro è tutto da scrivere. Innanzitutto con una convinzione esplosiva e con il recupero di alcuni giocatori il che ha portato a due vittorie consecutive. La marcia giusta è stata innestata e l’unico modo per inseguire un finale di stagione da protagonista è continuare a correre. Non solo per qualificarsi ai playoff visto il duello a distanza con il Santarcangelo (che pure sconta una penalizzazione di due punti e francamente lo lasciamo volentieri ad altre squadre il privilegiarsi delle immancabili penalizzazioni altrui) ma soprattutto per fare il pieno di consapevolezza indispensabile per fare dei buoni playoff. Bertotto ha recentemente deciso di percorrere la strada del 4-2-3-1 che si posa sullo spirito di sacrificio dei giocatori offensivi, sul volante affidato a Roberto Candido e sul recupero di un giocatore affidabile come Nicolò Bianchi. Impossibile che cambi schieramento tattico in funzione dell’assenza per squalifica di Fabbro. Chi al posto del biondo friulano dunque? Le alternative sono due ed entrambe presentano punti di forza e controindicazioni. La prima riguarda l’eventuale spostamento di Laurenti in un ruolo per lui molto familiare (si pensi che è stato comprato nel gennaio 2016 per giocare sull’esterno d’attacco) e con il quale riprenderebbe utilmente confidenza per il prossimo futuro, visto anche che lasciare fuori Proietti sarebbe come mettere la Gioconda nel retrobottega. Il nativo di Ferrara però è stato uno dei migliori nelle ultime due partite quindi non sarà indolore la scelta di spostarlo. Si consideri inoltre che le alternative sugli esterni d’attacco non sono così numerose. Una di queste, e pure molto convincente in termini di qualità e personalità, è Ardit Gashi. Il classe 1998 a Forlì si è presto innervosito dopo il suo ingresso in campo ma fa tutto parte di un normale processo di crescita. Sarebbe stato ben peggio se fosse entrato in campo molle o spaurito.