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Alessandro TichAlessandro Tich
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Notte di fuoco

Un Ponte di spettacolo: straordinaria apertura di Operaestate Festival con Le Quattro Stagioni di Vivaldi eseguite dall’Orchestra di Padova e del Veneto e con i giochi pirotecnici “in musica” lanciati da dieci piattaforme sul Brenta

Pubblicato il 15-07-2025
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Se la Pizza Quattro Stagioni fosse stata inventata da Antonio Vivaldi, sarebbe diventata subito Patrimonio dell’Umanità, molto prima che l’UNESCO conferisse il titolo alla pizza napoletana.
Ma per fortuna lui, che era veneziano, le Quattro Stagioni le ha messe in musica, creando uno dei capolavori immortali della storia del pentagramma.
La Primavera, l’Estate, l’Autunno e l’Inverno: è l’ordine non solo del susseguirsi naturale delle stagioni, ma anche di un crescendo di note coinvolgente e, nei movimenti più sostenuti, anche travolgente.

Foto Bassanonet.it

“Le Quattro Stagioni / I quattro elementi in musica” è il concerto-evento che viene proposto per la seconda inaugurazione di Operaestate Festival Veneto 45, dopo la prima apertura affidata allo spettacolo di danza aerea della compagnia ResExtensa di mercoledì scorso 9 luglio in piazza Libertà.
Con un palcoscenico di eccezione: il nostro Ponte Vecchio.
E con un bonus di spettacolo nella parte conclusiva del concerto: i fuochi d’artificio lanciati da dieci piattaforme in mezzo al Brenta, cinque a nord e cinque a sud del Monumento Nazionale, a ritmo e in armonia con le musiche vivaldiane.
Duecento persone siedono nella doppia platea ricavata sul Ponte, lasciando in mezzo lo spazio riservato per l’orchestra.
Altre 1.800 persone circa sono assiepate negli altri punti delle rive del fiume adibiti a “loggioni” per il pubblico con biglietto, dove la musica viene amplificata dagli impianti audio: via Macello e via Volpato in destra Brenta e il camminamento sotto il Ponte Nuovo, via Porto di Brenta e la terrazza di Palazzo Sturm sulla sponda opposta.
Ma molte teste di spettatori spuntano anche dai luoghi “free”, seppure non dotati di impianto di amplificazione, come il primo tratto di via Pusterla o il belvedere di piazza Terraglio.
Niente Ponte Nuovo, invece, diversamente dal concerto inaugurale di Operaestate con i fuochi del 2022 dove anche qui c’era spazio per il pubblico.
La nuova conformazione del marciapiede nonché passaggio ciclabile sul lato nord del Ponte della Vittoria e l’eventualità che i giochi pirotecnici possano distrarre chi si
trova alla guida di un’auto hanno portato alla decisione del Comune di chiudere il Ponte Nuovo al transito sia pedonale che veicolare dalle 21.30 fino al termine del concerto, poco più di un’ora dopo.
E allora, signore e signori, diamo inizio allo spettacolo.

Il concerto-evento viene brevemente introdotto dalla presentazione del direttore generale e artistico di Operaestate Rosa Scapin e dal saluto del sindaco Nicola Finco.
Il quale, fresco reduce in quel di Jesolo dalla gara delle Griglie Roventi, non ha voluto mancare alla serata dei Fuochi Roboanti.
L’esecuzione de Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi (quattro concerti con tre movimenti ciascuno) viene quindi affidata ad una formazione musicale che è una garanzia: l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’unica istituzione concertistica-orchestrale della nostra Regione, con quasi sessant’anni di storia.
Un violino solista, cinque primi violini, quattro secondi violini, quattro viole, tre violoncelli e un contrabbasso, più un clavicembalo: è un complesso di archi sopra le arcate del manufatto palladiano.
Il concerto è diretto dal violino solista e concertatore Antonio Aiello, che oltre a suonare con maestria sovrintende in contemporanea alle parti d’insieme dell’orchestra con una naturalezza impressionante.
L’esibizione colpisce per la sua perfezione tecnica e per l’interpretazione artistica: è un Vivaldi “live” davvero appassionante.
Le Quattro Stagioni fanno parte dell’opera VIII de “Il cimento dell’armonia e dell’invenzione” e costituiscono un punto culminante nella produzione musicale del “prete rosso”: il loro fascino senza tempo le annovera ancora oggi tra le opere più eseguite al mondo ma proprio per questo ogni esecuzione è come se fosse sempre una prima sfida, che deve essere in grado di soddisfare le aspettative del pubblico.
Al concerto-evento di Operaestate Festival i musicisti regalano pertanto un saggio di assoluta professionalità, seppure messi alla prova da qualche elemento ambientale, come il vento della Valle che continua a soffiare sugli spartiti, opportunamente ancorati ai leggii da robuste mollette, o come una cavalletta clandestina che si fa il suo struscio sul Ponte in mezzo ai piedi di qualche orchestrale.
Niente al confronto con la prova ambientale suprema: continuare a mantenere concentrazione sugli spartiti e a regalare perfezione musicale mentre tutt’intorno esplodono i botti dei fuochi pirotecnici.

Terminata l’applauditissima esecuzione de Le Quattro Stagioni, arriva infatti il momento clou atteso da tutti i telefonini e da tutte le foto e videocamere.
L’Orchestra di Padova e del Veneto propone il bis, suonando nuovamente i tre tempi più brillanti, e anche tra i più presenti nella memoria musicale collettiva, del capolavoro vivaldiano: il celeberrimo Allegro iniziale della Primavera, l’impetuoso Presto finale dell’Estate e l’altrettanto trascinante Allegro iniziale dell’Inverno.
Ed è a questo punto che il ritmo della musica viene accompagnato da una fantasmagorica serie di fuochi d’artificio, sparati dalle dieci piattaforme sul Brenta.
La performance pirotecnica, abbinata a quella musicale, è diretta e realizzata dalla Parente Fireworks, anche questa una garanzia: non per niente, è la ditta dei foghi del Redentore a Venezia, in programma peraltro sabato prossimo, una delle massime espressioni al mondo dello spettacolo pirotecnico.
E in questo piccolo Redentore di Bassano del Grappa prende vita un quarto d’ora circa di spettacolo acustico e soprattutto visivo che fa girare la testa, nel senso letterale del termine.
Il pubblico sul Ponte continua infatti a girare lo sguardo ai due lati del monumento, dove i fuochi d’artificio in continua evoluzione da una parte e dall’altra del fiume fanno a gara per richiamare l’attenzione.
Al termine di questo inebriante tourbillon di suoni e di luci gli spettatori sul Monumento Nazionale si alzano in piedi per una meritata standing ovation a tutta l’orchestra, protagonista artistica di una serata perfetta.
Applausi che continuano anche quando i musicisti defluiscono dal ligneo palcoscenico, in un clima da fine concerto di generale soddisfazione.
Esco anch’io dal Ponte, dove ovviamente è vietato fumare, e mi accendo una sigaretta: è stata una notte di fuoco.

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