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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Generazione Z
Cambio della guardia nel gruppo consiliare di È il Momento: Gianni Zen si dimette dal consiglio comunale e al suo posto subentra Sonia Zonta. “Non è un colpo di testa ma il completamento di un percorso iniziato da subito”
Pubblicato il 28-06-2025
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Eccola qua, la generazione Z. In questo caso molto intergenerazionale.
Z come Zen e Z come Zonta.
Ad un anno dall’avvio della legislatura comunale, viene annunciato il cambio della guardia all’interno del gruppo consiliare di È il Momento: Gianni Zen si dimette da consigliere comunale e al suo posto subentra Sonia Zonta, la prima dei non eletti della lista civica.
Gianni Zen e Sonia Zonta (foto Alessandro Tich)
La notizia viene ufficializzata in una conferenza stampa convocata nella piazza del Castello degli Ezzelini, la stessa dove sempre un anno fa i Momentanei avevano festeggiato la fine della lunga campagna elettorale alla vigilia del ballottaggio.
La maestra di cerimonie, nell’occasione, è la capogruppo consiliare Giulia Moro che dopo aver comunicato “l’importante novità” esprime a nome di tutti il suo ringraziamento a Gianni Zen, candidato sindaco di È il Momento al primo turno nonché baluardo di saggezza (la famosa filosofia Zen) e di esperienza nei confronti di una lista dall’età media molto giovane.
“Ringraziamo il consigliere Zen per aver lavorato con noi senza paternalismi, senza la retorica dell'“ai miei tempi”, senza dirci “siete giovani” e con la conoscenza che il mondo sta cambiando a gran velocità - afferma Giulia Moro -. Ha saputo trametterci un'eredità importante, trapiantare la coscienza di un passato di esperienze e impegno politico - il preside Zen, il parlamentare Zen - senza togliere spazio ad un presente di nuove opportunità, ad un futuro di sfide.”
“Gianni Zen sei un esempio per la tua generazione e speriamo altri abbiamo il coraggio di dedicarsi, come te, a generare eredità condivise - continua la capogruppo -. A nome del gruppo consiliare di È il Momento ringraziamo il consigliere Zen per essere stato capace di interventi pacati, sempre disponibile al confronto tra pari: modalità di porsi spesso troppo distanti da quelle del resto del consiglio. Lo ringraziamo per essere esempio di cultura, ma soprattutto di cuore libero.”
Per la new entry Sonia Zonta, dandole il benvenuto, Giulia Moro spende analoghe parole di stima sottolineando come sin da quando è iniziato questo percorso civico la sua presenza, il suo supporto e la sua “voglia di una politica pratica, accessibile, vera” sono stati “di grande spinta al nostro movimento”.
“Hai sempre seduto in consiglio con noi, siamo felici che ora sarai letteralmente nella sedia di fianco alla nostra - prosegue la capogruppo rivolgendosi alla Z più giovane -. Ti chiediamo di aiutarci a restare noi stessi, nonostante le difficoltà e le frustrazioni che quest'esperienza politica sta portando. Hai in tasca la capacità di disarmare qualsiasi retorica, domande che chiedono risposte concrete e un genuino interesse al bene comune.”
Insomma: È il Momento della benedizione.
“Non è un colpo di testa - dichiara Gianni Zen in merito alle sue dimissioni -. È un percorso iniziato da subito, perché conta il gioco di squadra. In passato ho avuto la mia esperienza da parlamentare ed è importante che i 30-40enni di oggi possano provare analoghe esperienze in politica. Oggi il consiglio comunale è l’esempio dello svuotamento del ruolo dei luoghi di rappresentanza e funge solo da cassa di risonanza, ma non è un luogo generatore di dialogo, pensiero, confronto. Si fa difficoltà a dialogare e ci si trova davanti a un muro di gomma. Per questo questi luoghi diventano sempre più lontani dai cittadini che per la metà non vanno a votare.”
“C’è la necessità di creare giochi di gruppo in nome della cosiddetta “leadership diffusa” - aggiunge il consigliere dimissionario -. Le istituzioni sono la casa dei cittadini, gli unici luoghi che difendono quelli che non hanno il potere della parola, ma il 50% circa dei cittadini non si sentono rappresentati.”
“Questa esperienza mi ha emozionato - conclude Zen -. Continuerò a starci dentro come riferimento garbato e rispettoso. Noi ci saremo: una lista civica libera e autonoma dalla politica.”
La consigliera comunale in pectore Sonia Zonta (il subentro dovrebbe avvenire nel prossimo consiglio comunale) ringrazia innanzitutto Gianni Zen che “lascia un’eredità di coerenza e credibilità” e ribadisce l’importanza di “essere civici”.
Rimarca che la sua candidatura non è stata a suo tempo avanzata “per spinte o richieste di rappresentare qualche categoria” ma per il metodo della lista “perché c’era qualcosa che ci ha tenuto insieme”.
Il suo intendimento è quello di “fare bene per la città sul merito delle questioni importanti per i cittadini” e auspica che “il dialogo sia il vero protagonista di quello che verrà”.
“Quello che annunciamo oggi è il compimento di un percorso di coerenza - conclude Sonia Zonta -. Quando un anno fa abbiamo comunicato la scelta di Zen come nostro candidato sindaco sono scaturiti attacchi e veleni anche personali da parte di altre forze politiche. Tutto è stato smentito dai fatti e riceve oggi la smentita definitiva.”
Avviso ai naviganti: se il buongiorno si vede dal Momento, mi sa che in consiglio comunale la new entry Sonia sarà meno pacifica e meno ecumenica del grande capo Sioux Toro Pacato alias Gianni Zen.
Il consigliere e vicepresidente del consiglio comunale Manuel Remonato non può mancare a cotanto appuntamento di annuncio del cambiamento in seno al gruppo consiliare (“mi raccomando, non scrivete che è un cambio di passo”, commenta ironicamente una Momentanea ai giornalisti ricordando lo slogan elettorale di Nicola Finco).
“Questo è un percorso pensato e preparato tra di noi, all’interno del gruppo consiliare - conferma Remonato -. Sonia, e non solo lei, da molti mesi sta lavorando assieme a noi in tutta la dinamica consiliare.”
L’imprimatur definitivo al passaggio di testimone nella rappresentanza in consiglio comunale arriva per voce del presidente dell’associazione È il Momento, supporto operativo della lista, Enrico Bordignon.
“Poco più di un anno fa - dichiara - noi abbiamo scelto Gianni Zen e Gianni ha scelto noi: si è messo a disposizione, liberamente, incondizionatamente, lui si è fidato di noi e noi di lui. Sapevamo che era pronto ad assumere il ruolo di primo cittadino, se la città avesse voluto; sapevamo che avrebbe fatto un passo indietro in favore del gruppo, se fosse stato necessario,”
“È bene ed è giusto ricordarlo - prosegue e ribadisce Bordignon - perché quando questa avventura è iniziata altre forze politiche si sono affrettare a screditare la nostra scelta, anche in modo molto personale, e sono circolati molti veleni.”
“Non esistono patenti di moralità - continua il presidente - ma abbiamo sempre detto che, per noi, la politica non è spartizione e gestione del potere ma cura del bene comune, senza protagonismi individuali: quella di oggi ne è l’ennesima prova.”
“Se altre forze politiche avessero avuto un po’ di lungimiranza in più - incalza Bordignon -, forse oggi Bassano avrebbe un sindaco diverso.”
E invece quel potenziale sindaco da oggi esce ufficialmente di scena.
Personalmente, tuttavia, io non vedo Gianni Zen immedesimato nel ruolo di un Cincinnato della Pedemontana che si ritira totalmente dalla vita pubblica per coltivare il suo orto.
Z è anche l’iniziale di Zelo, vale a dire la passione e applicazione che ha sempre dimostrato nei compiti che gli sono stati affidati e che potrebbe ancora intraprendere, e non solo di Zucchine.
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