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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Cassa di risonanza
Cassa di espansione torrente Riale: il commissario del Consorzio di Bonifica replica a Giustino Mezzalira. “L’opera non è stata prevista con funzioni di oasi naturalistica ma esclusivamente con l’obiettivo di garantire la sicurezza idraulica”
Pubblicato il 11-07-2025
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Consorzio di Bonifica Brenta: la storia continua (“continua” sia come aggettivo che come voce del verbo “continuare”).
Riguardo alla cassa di espansione sul torrente Riale a Colceresa - o per meglio dire al confine tra i Comuni di Breganze e Colceresa -, il comunicato stampa trasmesso da Giustino Mezzalira e pubblicato mercoledì scorso 9 luglio da Bassanonet ha fatto indubbiamente da cassa di risonanza.
Anche perché per la prima volta, almeno a mia personale memoria, la questione delle casse di espansione dei corsi d’acqua è stata trattata dal punto di vista della loro natura di “oasi di biodiversità”, ospitando al loro interno “una ricca flora e fauna selvatiche”.

La cassa di espansione sul torrente Riale tra Breganze e Colceresa
La tesi di Mezzalira, figura di riferimento della lista consorziale “Acqua Agricoltura Ambiente” è in breve la seguente: a fine giugno il fondo della cassa di espansione è stato quasi totalmente interessato da un intervento di trinciatura (sfalcio) della vegetazione che, secondo lo scrivente, “ha gravemente compromesso il valore naturalistico dell’area e presumibilmente ha provocato la morte di molti animali selvatici”.
Per tutto il resto, invito chi non lo avesse ancora fatto a leggere il nostro articolo “Animal House”, dedicato all’argomento.
La notizia di oggi è una replica all’intervento di Mezzalira trasmessa in redazione dal commissario straordinario del Consorzio di Bonifica Brenta Luigi De Lucchi, che pubblichiamo di seguito.
REPLICA
CASSA DI ESPANSIONE SUL TORRENTE RIALE A CONFINE TRA I COMUNI DI BREGANZE E COLCERESA
Con riferimento all’esposto del dr. Giustino Mezzalira inviato ad alcuni canali di comunicazione, si valuta opportuno replicare affinché i cittadini-utenti possano compiere corrette valutazioni su quanto segnalato.
La realizzazione della cassa di espansione sul torrente Riale rientra in un ampio progetto di messa in sicurezza idraulica del territorio che, finanziato dalla Protezione Civile Nazionale, ha compreso anche la sistemazione di un tratto del torrente Riale, corso d’acqua arginato, le cui piene sono particolarmente rischiose; ciò al fine di dare soluzione a fenomeni di allagamento avvenuti in precedenza, che avevano coinvolto anche le vicine opere complementari della nuova Superstrada Pedemontana Veneta, a confine tra i comuni di Breganze e Colceresa.
Le tracimazioni in un ambito viario così importante dovrebbero farne comprendere la particolare pericolosità per le vite umane e conseguente priorità da assegnare alla sicurezza idraulica, come fortemente richiesto dai Sindaci del territorio.
Peraltro, si precisa come in fase progettuale fossero stati previsti interventi di mitigazione ambientale, come la messa a dimora di piante autoctone lungo il percorso risezionato del torrente Riale, nonché per la semina di specie erbacee nelle scarpate della cassa di espansione. Tali interventi sono stati regolarmente eseguiti.
Infatti, la cassa di espansione in argomento non è stata prevista, né autorizzata, né finanziata, con funzioni di oasi naturalistica, ma esclusivamente con l’obiettivo di garantire la sicurezza idraulica di un territorio particolarmente fragile.
La realizzazione dell'opera (completata il 10 aprile 2023) ne ha confermato la validità in pochissimo tempo, visto che è stata provvidenziale per laminare le piene del torrente in questione già in varie occasioni, grazie a cui gli episodi di allagamento non sono più avvenuti, nonostante gli eventi meteo siano stati molto gravosi.
Va inoltre precisato che la cassa di espansione, per mantenere nel tempo i propri scopi benefici, deve essere periodicamente pulita e manutentata, per conservare intatta la capacità di invaso ed evitare che la proliferazione di vegetazione infestante ne parzializzi il volume, e/o che ostacoli l’ingresso e l’uscita dell’acqua dai manufatti di collegamento tra il torrente Riale e la cassa di espansione.
Si tratta di veri e propri organi idraulici di regolazione, costituiti da soglie sfioranti in cemento armato e paratoie di manovre metalliche, che devono essere tassativamente tenuti in perfetta condizione per garantirne la delicata funzionalità.
Inoltre, la cassa di espansione deve rimanere accessibile sia per le manutenzioni stagionali che per i periodici espurghi, e a tal fine l'ottica di efficienza richiede l'intervento con moderni mezzi meccanici, per rapidità e risparmio economico doverosi nei confronti dei consorziati contribuenti.
Si fa notare poi come la cassa di espansione, dopo essere entrata in funzione più volte, sia stata ritenuta anche dal Presidente della Regione Zaia (intervenuto per la cerimonia di inaugurazione il 15 luglio 2024, cioè un anno fa) meritevole di un ulteriore ampliamento, in quanto determinante per la sicurezza del territorio circostante.
Si ritiene pertanto che gli interventi manutentivi su questo tipo di opere di difesa idraulica non possano essere mai trascurati, per non rischiare di cadere in un comportamento omissivo valutabile come negligente, per non aver saputo rispettare le finalità per le quali l’opera è stata progettata, finanziata e realizzata.
Gli eventi meteorici particolarmente intensi dei mesi di marzo, maggio e giugno dell’anno scorso hanno dimostrato che i periodi delle piogge critiche ormai si estendono a tutte le stagioni; e quindi in tutti i momenti dell’anno le casse di espansione devono rimanere in condizioni ottimali di pulizia e manutenzione per far fronte alle “bombe d’acqua” derivanti dal cambiamento climatico, che è ormai conclamato e che richiede di attribuire alle opere idrauliche le corrette priorità, in primis la sicurezza.
Giova in proposito mettere in evidenza la realizzazione da parte del Consorzio di bonifica Brenta di numerosi e qualificati interventi relativi a riqualificazione di risorgive, ricariche delle falde, valorizzazione di specchi acquei, produzione di energia da fonte pulita e rinnovabile, sia tramite idroelettrico che fotovoltaico.
Esempio prezioso di tali interventi è stata la realizzazione dell’Oasi di Isola di Mantegna, che ha consentito il recupero di una vasta area abbandonata che aveva ormai assunto il carattere di una discarica abusiva, per finalità naturalistiche e idroelettriche, esercitando così una forte riqualificazione del territorio di Piazzola sul Brenta.
In tal contesto ricadono anche la periodica approvazione del bilancio ambientale del Consorzio di bonifica Brenta sin dal 2011 e la certificazione di qualità ambientale ISO 14001.
Ringraziando, si resta a disposizione per eventuali approfondimenti e si porgono cordiali saluti.
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
dott. Luigi De Lucchi
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