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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Moment Act
A volte ritornano. La lista civica è il Momento di nuovo in strada con il suo gazebo giallo per lanciare alcuni messaggi alla città in vista del consiglio comunale del prossimo 6 marzo
Pubblicato il 17-02-2025
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Nuove medie e grandi strutture commerciali in arrivo, i piccoli negozi della città in caduta libera, l’economia di vicinato sempre più in affanno, la cittadinanza che invecchia, quasi il 10% della popolazione di Bassano composto da anziani ultra ottantenni, il problema della non autosufficienza che reclama sempre maggiore attenzione…
Mamma mia, che mal di testa! Qui ci vuole una compressa di Moment Act.
I farmacisti della situazione sono gli esponenti della lista civica è il Momento, che nel sabato di mercato si presentano nuovamente on the road in via Verci sotto il loro gazebo giallo per lanciare alcuni messaggi alla città in vista del consiglio comunale del prossimo 6 marzo. Della serie: a volte ritornano.
Foto Alessandro Tich
“La nostra adesso vuole essere una presenza costante e continua, come i banchi del mercato tra i banchi del mercato - spiega la capogruppo consiliare Giulia Moro -. È un ritorno alle strade. Vogliamo effettivamente rispettare la promessa che abbiamo fatto in campagna elettorale, quella di essere una presenza costante in dialogo con la città.”
“Quindi ritorniamo alla vigilia, e magari fosse veramente la vigilia, del consiglio comunale che si terrà il 6 marzo - aggiunge la consigliera con velata ironia rispetto ai lunghi intervalli di convocazione tra un consiglio e l’altro -. E ritorniamo con l’idea di portare quelli che saranno poi i temi che in consiglio comunale verranno affrontati e di proporli alla popolazione in maniera più discorsiva.”
Qual buon vento ha portato dunque i Momentanei a scendere nuovamente in strada tra la gente?
“La prima questione è quella della costruzione del nuovo punto commerciale che sarà fatto in via Colombo nell’area vicino al Grifone - anticipa il consigliere comunale Manuel Remonato -. Su questo abbiamo portato dei dati. Il primo dato, uscito da varie analisi che abbiamo fatto, che è che dal 2016 a Bassano il numero dei piccoli punti commerciali, quindi di tutti i negozi di vicinato, è calato del 37%. E allora noi ci chiediamo perché andare a costruire ancora grandi punti commerciali quando sta morendo tutto il mercato di vicinato.”
“Quindi questo è un punto importante e noi in consiglio abbiamo già espresso la nostra contrarietà - prosegue -. Ma è soprattutto, in realtà, un approccio più propositivo rispetto al dire: investiamo su altro invece che andare a permettere queste cose.”
Ma ecco che il consigliere di è il Momento nonché vicepresidente del consiglio comunale, dimostrando di essere “sul pezzo”, si palesa in una inedita versione alla Carlo Conti.
“Poi porteremo una cosa molto importante che si lega un po’ anche a quello che a Sanremo sta cantando Simone Cristicchi - rivela infatti Remonato -. Quindi a tutto quello che è il supporto alla non autosufficienza. È la proposta che abbiamo fatto in campagna elettorale, partita proprio da Gianni Zen, sulla Fondazione San Bassiano. Noi presenteremo una mozione per chiedere l’istituzione di questa Fondazione.”
Si tratta dell’idea di costituire un ente del Terzo Settore per offrire in sistema di assistenza “proattivo” agli anziani non autosufficienti, con un modello di governance pubblico-privato che permetta di ottimizzare le risorse e garantire una risposta adeguata alle necessità della cittadinanza bassanese, in collaborazione con i futuri ATS, Ambiti Territoriali Sociali.
“Lo scopo della Fondazione San Bassiano è quello del supporto alla non autosufficienza e alle persone anziane, che possa poi andare a finanziare quelle che sono le attività pubbliche, a partire dalle Case di Riposo - continua in consigliere -. Quindi andiamo a costruire un qualcosa, che è una Fondazione e quindi è molto importante, per andare a mettere il nostro impegno per il futuro su tutto quello che è il tema della non autosufficienza.”
“Soprattutto non autosufficienza e solitudine - specifica Giulia Moro -. Sono due temi che si legheranno e si legano anche a tutta la riforma delle ATS che si attuerà a breve. Quindi anche lì c’è bisogno di una rete forte che riesca a mettere insieme vari soggetti, mantenendo il Comune al centro e dandoci la possibilità di gestire soprattutto alcune situazioni di solitudine e non autosufficienza.”
Non è il Festival di Sanremo, ma siamo comunque nel campo delle “Nuove Proposte”.
Nel gazebo giallo di è il Momento c’è anche l’argomento che non ti aspetti, in questo clima nazionale beatamente obnubilato dai gorgheggi muscolosi di Olly, dal pianto liberatorio di Francesca Michielin o dal volto infarinato di Lucio Corsi.
È il tema della DAT, Dichiarazione Anticipata di Trattamento.
È il documento legale in cui una persona esprime le proprie volontà riguardo ai trattamenti sanitari legati alla vita e alla morte (ad esempio la rianimazione o la nutrizione artificiale) da ricevere o rifiutare in caso di incapacità di esprimere il proprio consenso, ad esempio in casi di malattia grave o di stato vegetativo.
La DAT permette pertanto di autodeterminarsi rispetto alle scelte sanitarie evitando che altri, come i familiari o i medici, decidano al posto del malato.
“La DAT, meglio nota come testamento biologico, è la seconda mozione che vogliamo portare in consiglio comunale - afferma Giulia Moro -. Abbiamo dedicato il mese di febbraio alle riflessioni sui temi del sociale e in particolare della gestione degli anziani e della non autosufficienza, e come gruppo politico siamo arrivati alla conclusione che è sicuramente importante lavorare per la creazione di una Fondazione ma è anche importante informare i cittadini degli strumenti legali che ci sono e sono a disposizione di tutti.”
“Per depositare il testamento biologico basta essere maggiorenni e a Bassano, abbiamo fatto delle indagini, negli ultimi anni dal 2018 sono state depositate pochissime DAT, meno di 260 - prosegue capogruppo -. Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento si possono depositare tramite l’ufficio anagrafe, del tutto gratuitamente. Tutti pensano che serva andare dal notaio per depositare questo tipo di documento. In realtà ci sono tutti i servizi ma la popolazione spesso non li conosce.”
“Il numero esiguo di adesioni suggerisce che occorra promuovere maggiormente la conoscenza di questa possibilità - aggiunge -. Anche chi si trova a gestire Case di Riposo spesso vorrebbe avere questa documentazione per assicurarsi la possibilità, anche eticamente, di rispettare quella che è la volontà del paziente. Quindi noi ne vogliamo stimolare anche l’utilizzo.”
In questo sabato della serata finale di Sanremo, pongo in conclusione una domanda volutamente provocatoria ai Momentanei, quale effetto collaterale del Moment Act.
La loro età media in generale è molto bassa, rispetto agli standard anagrafici dei gruppi politici a cui siamo abituati.
Quindi per pensare agli anziani bisogna essere giovani?
“Sicuramente noi possiamo avere una prospettiva verso il futuro - risponde Manuel Remonato -. E quindi possiamo averla anche per quelli che adesso hanno un’età per la quale magari non vedono più delle prospettive, e allora siamo noi a vederle per loro. Quindi vogliamo assicurarci che la società tenga alle persone e le persone stiano bene.”
Quella di Remonato è una risposta equilibrata, benevola, umanista, oserei dire anche democristiana, in piena sintonia con i buoni sentimenti che permeano le proposte della sua lista civica.
Il pepe, però, ce lo aggiungono le donne.
“Si spera che i giovani saranno gli anziani del futuro, se tutto andrà bene - irrompe Camilla Gasparini, componente del direttivo dell’associazione è il Momento -. Quindi è meglio pensarci prima, piuttosto che a noi ci pensino gli altri.”
“Ci sono già troppi anziani che non stanno pensando al fatto di essere anziani e che negano il loro invecchiamento - interviene Giulia Moro -. Quindi sì, ci dobbiamo pensare noi per forza.”
Due risposte secche e molto tranchant.
Altro che “Cuoricini”.
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