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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Discorso sullo stato dell’Unione

Clamoroso. Fonti interne confermano: si concretizza la prospettiva che la Polizia Locale si distacchi dall’Unione Montana del Bassanese e venga reintegrata nell’organico del Comune di Bassano del Grappa

Pubblicato il 19-09-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Il discorso sullo stato dell’Unione è una relazione tenuta ogni anno dal presidente degli Stati Uniti d’America di fronte al Congresso convocato a sezioni unite.
Roba grossa, dunque, da Born in the U.S.A. Ma fatte le estremamente debite proporzioni del caso e senza fare i Biden (perché il presidente è ancora lui) della situazione, un discorsetto sullo stato dell’Unione possiamo farlo anche qui a Bassano del Grappa, riferendoci nella fattispecie all’Unione Montana del Bassanese.
Tra l’altro il titolo di questo articolo lo avevo già usato qualche anno fa per un altro pezzo sull’argomento, ma con la situazione che si sta delineando calza a pennello e ogni tanto ci sta bene anche un replay.

Foto Alessandro Tich

Breve riassunto delle puntate precedenti.
Nel dicembre 2020 - amministrazione Pavan, assessore comunale alla Sicurezza Claudio Mazzocco, da pochi giorni subentrato alla defenestrata Tamara Bizzotto - la Polizia Locale è uscita dagli organici del Comune di Bassano ed è stata accorpata nella struttura burocratica e operativa dell’Unione Montana, da cui dipende in totale autonomia dall’amministrazione comunale cittadina.
Dal giugno 2021 il Corpo di Polizia Locale dell’Unione Montana del Bassanese è comandato dal commissario capo Giovanni Favaretto, che riveste anche il ruolo di dirigente di settore nell’ambito dell’Unione stessa ed è pertanto una figura centrale della questione.
La sede fisica del comando è sempre la stessa, quella di via Vittorelli a Bassano, ma rispetto a prima sono cambiate del tutto le competenze amministrative e territoriali.
Per spiegarlo in poche parole, con l’ingresso nell’ente sovracomunale il servizio degli agenti di Polizia Locale è “spalmato” nel territorio allargato dei cinque Comuni aderenti all’Unione Montana (Bassano del Grappa, Pove del Grappa, Solagna, Valbrenta e Romano d’Ezzelino) oltre al Comune convenzionato di Cartigliano e anche Borso del Grappa, arrivando su specifica richiesta fino ad Enego.
Ciò rappresenta, per ovvie ragioni di sostenibilità economica, un indubbio beneficio per i Comuni più piccoli.
Diversa è invece la questione per il Comune di Bassano del Grappa, che rispetto alla vecchia gestione comunale della Polizia Locale si trova inevitabilmente con una ridotta quantità di ore di servizio degli agenti sul proprio territorio e inoltre, conseguentemente alla ripartizione delle risorse in seno all’Unione, anche con un consistente calo degli introiti da sanzioni amministrative da inserire tra le entrate di bilancio.

Ma questi, più o meno, sono discorsi sullo stato dell'Unione risaputi.
La clamorosa novità che si profila concretamente all’orizzonte, e che stravolge l’intera questione, è quella del distacco del corpo di Polizia Locale dall’Unione Montana del Bassanese e del suo reintegro nell’organico del Comune di Bassano del Grappa.
“È bello il fatto che la Polizia Locale torni in seno al Comune di Bassano.”
È quanto dichiara a chi vi scrive, dando già per praticamente scontata la cosa, una fonte interna del comando di via Vittorelli, che riferisce di “anomalie” dell’ente Unione tali per cui “il conteggio di Bassano non è proporzionale all’effettivo servizio”.
“L’Ufficio Ragioneria del Comune di Bassano - precisa di seguito - ha rilevato che l’ente comunale spende molto di più per i vigili rispetto a quanto spenderebbe se fossero in seno al Comune. La spesa non è proporzionata al servizio effettivo che toglie vigili a Bassano per mandarli negli altri Comuni dell’Unione e in convenzione.”
“La coperta è corta e il Comune di Bassano dice: “Io ci rimetto” - continua l’informatore interno -. Anche se per gli agenti tornare indietro vuol dire prendere meno soldi, in premi di produttività e in indennità esterne. Un bel punto di domanda.”
La stessa cosa viene confermata da un'altra fonte interna, appartenente invece ad ambienti vicini all’amministrazione comunale.
La quale riferisce che l’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana e il suo ritorno a casa sotto il tetto comunale “è uno degli obiettivi del sindaco Finco” e che tale prospettiva ha già riscontrato “la ferma contrarietà di altri sindaci dell’Unione”.
Il reintegro della Polizia Locale nell’organico del Comune di Bassano sarebbe inoltre contenuto nel documento di indirizzo di mandato dell’assessore comunale alla Sicurezza Alessandro Campagnolo.

Intanto, la questione della convenienza per il Comune di Bassano del Grappa del mantenimento della Polizia Locale all’interno dell’Unione Montana entra ufficialmente, e dalla porta principale, nella pubblica arena dell’amministrazione comunale.
Il consigliere di maggioranza Gianluca Pietrosante (Fratelli d’Italia), che è anche consigliere dell’Unione Montana, ha infatti protocollato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale di giovedì 26 settembre.
Interrogazione che, ci tiene a specificare il consigliere, “è stata fatta in piena armonia col sindaco Nicola Finco e con l’assessore Alessandro Campagnolo”.
Nel documento l’interrogante prende spunto, elencandole, dalle notizie di cronaca delle ultime settimane su alcuni “gravi episodi di microcriminalità e degrado”, tra atti vandalici e risse scoppiate o sfiorate, avvenuti in città “come riportato dai maggiori organi di informazione locale”.
Quindi, in riferimento a uno degli episodi di cronaca (una rissa sfiorata in via Beata Giovanna, il 12 settembre) riporta le dichiarazioni di alcuni cittadini e residenti che su un organo di informazione si sono lamentati “per l’arrivo in ritardo, come al solito, della Polizia Locale”.
Gli stessi residenti hanno anche affermato nell’articolo, come citato sempre nel documento consiliare, le proprie perplessità sull’appartenenza della medesima all’Unione Montana:
“Non si capisce perché una città bella grandicella come Bassano debba far parte di un consorzio del genere e non abbia invece la sua Polizia Locale. Questa situazione depotenzia l’efficienza del corpo.”
È l’assist per le quattro domande dell’interrogazione.

Pietrosante chiede innanzitutto all’assessore competente alla Sicurezza “se l’Unione Montana tolga effettivamente una cospicua parte delle ore di pattugliamento dell’ormai ex Polizia Locale bassanese alla città di Bassano del Grappa per far fronte ad altre emergenze che si verificano in contemporanea in altri Comuni aderenti all’Unione”.
“In altre parole - è la seconda questione posta dall’interrogante - si chiede all’assessore alla Sicurezza di Bassano se il servizio di prevenzione alla macro e micro criminalità viene meno per via del servizio prestato in Unione Montana dagli ormai ex nostri agenti della Polizia Locale.”
Il consigliere di FdI chiede inoltre “se i costi per il Comune di Bassano del Grappa sono aumentati, e di quanto, dall’ingresso del Comune di Bassano del Grappa in predetta struttura sovracomunale”.
Infine, l’esponente di maggioranza domanda all’assessore “se può chiedere una ricognizione delle ore fatte dai nostri ex vigili a Enego, Borso, Cartigliano e Romano e per gestire le pratiche burocratiche a Mussolente e Cassola e se tali ore da chi sono state permesse”.
Come avete letto, nell’atto consiliare si parla di “ex Polizia locale bassanese” e di “nostri ex vigili” e non si pone ancora la questione dell’opportunità per l’amministrazione comunale di reintegrare gli agenti del comando di via Vittorelli nell’organico del Comune di Bassano.
A tale riguardo, rispondendo all’interrogazione l’assessore Campagnolo e il sindaco Finco potranno anche smentire le notizie riportate in questo articolo.
Ma la strada del distacco della Polizia Locale dall’Unione Montana del Bassanese, secondo le informazioni rese dalle mie fonti, che combaciano, appare ormai segnata.

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