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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Circa il circo

Operaestate festeggia i 50mila spettatori del festival con la rassegna dedicata al circo contemporaneo in Parco Ragazzi del ’99. Anteprima domani, domenica 3 settembre, con “Bassano Città di Circo” in centro storico

Pubblicato il 02-09-2023
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Che Bassano fosse una Città di Circo, lo sapevo già benissimo.
Basta leggere solamente i miei articoli degli ultimi due mesi.
Baxi-Pengo, San Lazzaro, consiglio comunale, lavori Ponte Nuovo, Genius Center, scuola Mazzini: roba che neanche la grande Moira Orfei.

Rosa Scapin, Fabiana Ruiz Diaz e Giovannella Cabion (foto Alessandro Tich)

Ora però arriva in città il circo vero. Quello contemporaneo, senza animali e con artisti “multidisciplinari” che mettono in pratica le loro arti circensi e non solo davanti al pubblico.
Si alza così il sipario, anche se il sipario non c’è, su Operaestate Circo.
Mi riferisco appunto alla rassegna dedicata al circo contemporaneo, ciliegina su una torta dai tanti ingredienti e dai grandi numeri: quest’anno Operaestate Festival Veneto ha visto infatti il ritorno del pubblico ai livelli di partecipazione pre-Covid.
Aumentati del 15% gli spettatori del cinema all’aperto, che hanno raggiunto quota 10mila. Impennata del 20% per gli spettatori degli spettacoli dal vivo, che a Bassano - compresi gli eventi rappresentati in piazza - e in tutte le altre “città palcoscenico” hanno registrato ben 50mila presenze.
A questa tendenza al rialzo ha contribuito anche il cartellone di B.Motion, l’appendice della manifestazione estiva incentrata sui linguaggi contemporanei delle arti performative, sempre “full” di gente nonostante si tratti, per la natura stessa degli spettacoli proposti, di una rassegna di nicchia.
Una 43^ edizione del festival che ha richiamato “pubblici molto diversi e trasversali”, come sottolinea il direttore generale di Operaestate Rosa Scapin che per presentare il programma del circo interviene in conferenza stampa assieme all’assessore alla Cultura Giovannella Cabion.

A proposito di pubblico: già l’anno scorso il circo di Operaestate, nello chapiteau e cioè sotto il tendone del Circo El Grito allestito in Parco Ragazzi del ’99, aveva fatto registrare costantemente il tutto esaurito.
“Quello del circo è un tema che raccoglie le famiglie - afferma l’assessore Cabion -. Non è solo divertimento ma anche un’operazione culturale che vogliamo fare.”
La novità di quest’anno è l’ampliamento degli spazi di scena dedicati alla rassegna.
Sempre in Parco Ragazzi del ’99 (per la serie: location vincente non si tocca) oltre allo chapiteau, sede degli appuntamenti serali, El Grito ha predisposto un piccolo anfiteatro esterno dove si terranno gli spettacoli pomeridiani. In caso di maltempo questi ultimi, essendo sprovvisti di tendone salva-pioggia, saranno trasferiti nella chiesa di San Bonaventura.
Circo El Grito è una compagnia fondata nel 2008 dall’acrobata uruguagia Fabiana Ruiz Diaz - presente anch’essa in conferenza stampa - e dall’artista multidisciplinare Giacomo Costantini. Spazia dalla danza al teatro e dalla musica alla letteratura, dando vita ad un linguaggio circense trasversale. È riconosciuto dalla Regione Marche come progetto di Primario Interesse Regionale e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: da quest’anno è anche centro di produzione.

E allora venghino siori, venghino.
Si inizia giovedì 7 settembre alle 20.30 allo chapiteau di Parco Ragazzi con lo spettacolo Johann Sebastian Circus del Circo El Grito, che sarà replicato tutte le sere fino a domenica 10 sempre alla stessa ora.
Uno spettacolo onirico e visionario, frutto di un’attenta ricerca sul rapporto tra circo e musica: Johann Sebastian Bach è tornato e si adegua alla nuova musica, obbligando a numeri strambi una spericolata acrobata aerea, un clown equilibrista e un musicista polistrumentista.
Negli stessi giorni (da giovedì 7 a domenica 10) all’anfiteatro esterno, con inizio sempre alle ore 17, va invece in scena Happiness della Compagnia Rasoterra. Tra acrobazie e comicità due artisti - Alice Gaia Roma e Damiano Fumagalli - inscenano il delicato equilibrio tra l’accontentarsi di ciò che si ha ed il perseguire i propri sogni.
Nella seconda settimana, giovedì 14 e venerdì 15 settembre, alle 20.30, nello chapiteau riflettori accesi sulla Nuova Barberia Carloni del Teatro Necessario. La scena si trasforma in una antica barberia e la platea in una grande sala d’attesa. Tra acrobazie, clownerie, musica dal vivo ed esilaranti sorprese tre aspiranti barbieri - Alessandro Mori, Leonardo Adorni e Jacopo Maria Bianchini - ne combinano di tutte nel loro folle negozio. Come spiega Fabiana Ruiz Diaz, sono tra gli ultimi “Clown Augusto” in circolazione in Europa.
All’anfiteatro esterno, da giovedì 14 a domenica 17 settembre, con inizio alle 17, sarà il turno de El Aletreo, di e con Humberto Jimenez Rios, artista messicano specializzato in funambolismo, giocolerie, manipolazione di cappelli e clownerie.
Interpreterà Kalambres, un personaggio che accompagna il pubblico alla scoperta dei libri e delle infinite possibilità di meraviglia e di gioco che da essi emergono.
Infine, sabato 16 e domenica 17 settembre, nello chapiteau del Parco, con inizio alle 20.30 andrà in scena Cie Zec con La 8éme balle.
Uno spettacolo di acrobatica, giocoleria e clownerie nato dall’incontro di due artisti circensi e un musicista: Magdalina Vicente, Nicolò Bussi e Giacomo Vitullo. In scena si incontrano e scontrano, rimbalzando tra numerosi universi, in un mix di acrobazia, risate e musica dal vivo per una storia che diverte e commuove il pubblico.
“Gli artisti della rassegna affiancano le tecniche tradizionali della danza, del teatro e della musica unendo la spettacolarità delle arti del circo - spiega Rosa Scapin -. Non sono numeri fini a sé stessi ma vengono raccontate delle storie.”

E anche la storia che vi sto raccontando io non è ancora finita.
Operaestate Circo vivrà infatti una corposa anteprima domani, domenica 3 settembre in centro storico, con la kermesse “Bassano Città di Circo”, recupero dell’evento di Bassano Sotto le Stelle precedentemente annullato nel mese di luglio a causa del maltempo.
A partire dalle 16.30 e fino all’imbrunire, un pomeriggio interamente dedicato alla magia delle arti circensi dando spazio alle diverse espressioni del nuovo circo.
Piazza Libertà sarà palcoscenico per gli artisti di Creme & Brulè (Valeria Pediglieri, Alessio Dantignana) in Circo Cerini: l’unico circo al mondo con animali di fuoco.
Promette il comunicato stampa a corredo dell’evento: “Serpenti fiammeggianti, pesci e meduse che bruciano di fiamma turchese, un uccello di fuoco volante e tanti altri animali lasceranno i passanti pieni di stupore e meraviglia.”
Sempre in piazza Libertà la compagnia Mumi e Chispa (Maria Cristina Florentin e Cristian Alexis Alarcón Jara) proporrà Encolados: spettacolo di circo-teatro con due clown sulla scena che intreccia danza, giocoleria, acrobatica e ruota cyr (quella dove l’acrobata si attacca alla circonferenza e gira con lei, vietata a chi soffre di capogiro).
Via Museo darà spazio alla danza aerea di Fiammetta Lari nello spettacolo Kovacs, dove l’artista volteggia nell’aria tra tessuti, corde, danza acrobatica e verticalismo.
In piazza Garibaldi si potrà apprezzare la comicità di Paolo Locci e della Brigata Totem in Hobo, un omaggio al viaggio, alla vita e alle sorprese: “Una stupefacente, poetica ed acrobatica esperienza, intrecciata con improvvisazione comica che lascia tutti con un sorriso.”
E in via Roma non mancherà lo spettacolo di magia, portato dal performer e manipolatore Alessandro Alegria dalle Isole Mauritius con The Dini Show. Tra oggetti che appaiono e scompaiono, cambiano colore o si incastrano tra loro inspiegabilmente, “è uno spettacolo ispirato alle esibizioni dei maghi nelle corti antiche”.

Questo è quanto, egregi lettori, circa il circo ovvero riguardo alle novità di Operaestate Circo 2023.
Il circo dell’attualità, dunque, dà spazio al circo vero.
Quello dove gli acrobati non sono gli estensori della proposta di accordo Baxi-Pengo, dove i maghi non sono i consulenti per il futuro della scuola Mazzini, dove gli illusionisti non sono i progettisti del Genius Center e dove gli artisti di strada non sono gli asfaltatori del Ponte Nuovo.

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