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Incredibile: sulla mozione per l'intitolazione a Bassano di una via a Fabrizio Quattrocchi Pietrosante sconfessa Giangregorio. “Tirato in ballo a mia insaputa nel tentativo di strumentalizzare la mia persona”
Pubblicato il 06-12-2020
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L'ormai emergente filone di Bassano Netflix intitolato “Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi...” non conosce giorni festivi e va in onda anche alla domenica.
Questa mattina abbiamo ricevuto in redazione un comunicato stampa trasmesso dal segretario e portavoce del Circolo territoriale di Fratelli d'Italia Nicola Giangregorio.
Giangregorio ha comunicato l'intenzione del suo Circolo di far intitolare una via o un luogo pubblico di Bassano del Grappa a Fabrizio Quattrocchi, la guardia di sicurezza rapita ed uccisa dagli jihadisti in Iraq nel 2004. Ed è quello che ho riportato nel mio precedente articolo intitolato “Via Quattrocchi”. Nella nota inviata alle redazioni, Nicola Giangregorio informa che la proposta di intitolazione sarà contenuta in una mozione consiliare di cui ha allegato il testo e scrive quanto segue: “ho consegnato al consigliere Gianluca Pietrosante la mozione da presentare e discutere al primo consiglio comunale utile”.

Il consigliere comunale di maggioranza Gianluca Pietrosante
La qual cosa, agli occhi del vostro umile cronista nonché osservatore della politica cittadina, è “risuonata” come molto interessante, visto che Pietrosante, la new entry del Palazzo comunale, si era candidato ed è stato proclamato consigliere comunale (per subentro al neo assessore Claudio Mazzocco) con la lista civica #Pavan Sindaco ma è anche un noto possessore della tessera di partito di Fratelli d'Italia.
Quello che noi umani non potremmo immaginarci è che Gianluca Pietrosante era completamente all'oscuro della cosa. È quanto comunica lui stesso in una nota stampa trasmessa a sua volta in redazione dopo aver letto l'articolo di Bassanonet, nella quale dichiara di “essere stato tirato in ballo a sua insaputa” in quello che sarebbe stato “un tentativo di strumentalizzare la sua persona” da parte del segretario e portavoce del Circolo territoriale cittadino del suo stesso partito. Incredibile. Da qui le righe di replica e di precisazione contenute nel comunicato - dove il nome di Giangregorio viene sostituito dall'antonomasia “circolo del partito” o “circolo bassanese” - che riportiamo di seguito:
COMUNICATO
Leggo sconcertato il comunicato del circolo cittadino del mio partito circa una mozione su cui non ci siamo mai confrontati vis a vis. L’etica politica - e non solo politica - richiederebbe di interpellare le persone prima di voler inserire il rispettivo nome in qualsiasi iniziativa, specialmente se riguarda la politica e l’azione amministrativa.
Non entro e non critico l’oggetto della mozione in sé che è sicuramente condivisibile, bensì mi soffermo sul modus operandi delle sfere del circolo bassanese: un metodo alquanto becero, nel tentativo di strumentalizzare la mia persona, con l’unico scopo di ritagliarsi un briciolo di notorietà. Il tutto a neanche due settimane dalla mia proclamazione in Consiglio Comunale. Dispiace questo atteggiamento poco intelligente, che mi costringe - mio malgrado - a prendere risolutamente le distanze su una iniziativa che poteva essere spesa in maniera più intelligente e in tempi migliori, visto e considerato che il partito a livello regionale e nazionale sta lavorando su altre tematiche di gran lunga più importanti e attuali, dando precise direttive ai propri amministratori. Dunque, questa proposta del circolo bassanese è assolutamente fuori luogo anche agli occhi delle più alte sfere del partito.
Ricordo che durante le scorse amministrative mi candidai come presidente di Destra Brenta all’interno della Lista Pavan sindaco, espressione civica “ecumenica”.
I voti che raccolsi a questa mia prima esperienza elettorale (90) furono frutto del mio impegno e degli associati della predetta associazione, voti che mi hanno permesso di entrare nel Palazzo a seguito dell’ultimo rimpasto di giunta. All’indomani delle elezioni, decisi di intraprendere il percorso partitico all’interno di Fratelli d’Italia, assumendo anche la carica di responsabile del dipartimento cultura a livello provinciale, carica conferitami dalle gerarchie regionali e non da quelle cittadine. Non ho mai mancato di schierarmi pubblicamente con il mio partito per quanto concerne la politica culturale e turistica che riguardava Bassano, organizzando anche convegni culturali con le associazioni di cui faccio parte. Il tutto è avvenuto sempre confrontandomi con l’attuale segretario cittadino pur non avendone l’obbligo, in quanto da statuto di partito io “dipendo” dal mio dipartimento regionale e dal coordinamento provinciale, quest’ultimo in attesa di nuova nomina. Una nomina che spero arrivi presto e rimetta ordine e dia dignità al partito di Fratelli d’Italia.
Mi scuso, a nome del partito, con i bassanesi e i colleghi di maggioranza che leggeranno queste righe in quanto non era mia intenzione iniziare una polemica del genere a mezzo stampa: ma l’onorabilità e la dignità della mia persona la devo preservare a qualunque costo, specialmente se tirata in ballo a mia insaputa.
Gianluca Pietrosante
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