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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
E Maria va a far la spesa
Stasera in consiglio comunale si approva il rendiconto del bilancio 2017. Ecco a quanto ammonta il risultato di amministrazione e quanto, di questo avanzo, potrà essere speso nel 2018
Pubblicato il 26-04-2018
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Ritorna in auge la signora Maria, la brava e oculata massaia e madre di famiglia, nonché regolare contribuente del Comune, che viene puntualmente citata quando arriva il momento di parlare dei numeri del rendiconto di esercizio finanziario dell'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa.
L'anno scorso la signora Maria era stata tirata in ballo dalle minoranze consiliari che avevano sollevato la questione dell'avanzo di amministrazione dell'anno 2016, “rimasto in gran parte nelle casse centrali dello Stato e non più spendibile”. Una specifica accusa delle opposizioni in merito alla supposta incapacità dell'Amministrazione comunale di impiegare in tempo e in modo utile le risorse in avanzo. Già allora l'assessore comunale alla Pianificazione finanziaria Angelo Vernillo aveva replicato che “la signora Maria deve stare tranquilla” perché “le sue tasse non vengono sprecate”.
E questo perché “i soldi sono in cassa” ma “questa cassa non può essere spesa per i vincoli di finanza pubblica”. In realtà se ne può spendere una parte nell'esercizio finanziario dell'anno successivo, ma questo aspetto lo vedremo un po' più avanti.

L'assessore Angelo Vernillo e il sindaco Riccardo Poletto in conferenza stampa (foto Alessandro Tich)
Stasera intanto è convocato il consiglio comunale. Al punto 1 dell'Ordine del Giorno vi è l'approvazione del rendiconto di esercizio finanziario 2017 e certamente alla buona Maria torneranno a fischiare le orecchie. Intanto, nell'imminenza della seduta consiliare, il sindaco Riccardo Poletto e l'assessore Vernillo convocano in municipio gli organi di informazione per anticipare i dati e i numeri principali del documento di bilancio di rendiconto dell'anno passato. Non è un'impresa facile per i cronisti, ovviamente sprovvisti delle nozioni basilari di ragioneria. Ma l'importante è capire l'essenziale, che vi riportiamo nelle righe che seguono.
Il sindaco Poletto, aprendo le danze, spiega che il rendiconto di esercizio deve essere approvato per legge entro il 30 aprile e che quella di stasera “è la chiusura finale di un processo partito col bilancio di previsione (approvato nel dicembre 2016) e che nel corso del 2017 ha previsto delle variazioni di bilancio, con gli equilibri a luglio e l'assestamento di bilancio a novembre”.
Il primo dato sottolineato dai pubblici amministratori è che “il debito è diminuito ulteriormente”. Il famoso debito pubblico che si trascina sul groppone del Comune è sceso, al 31 dicembre 2017, a 31 milioni e 504.000 euro. Ammontava invece a 34 milioni e 650.000 euro al 31 dicembre 2016, nel segno di un trend in discesa riferito anche ai 38 milioni di debito del 2015 e ai 49,2 milioni del 2013.
Il secondo dato saliente del documento finanziario è “la riduzione dell'avanzo di amministrazione”. Ovvero dei soldi che, tra entrate e uscite sia in spesa corrente che in conto capitale, risultano in eccedenza nelle casse comunali. Si tratta, per così dire, di un'eccedenza “obbligata”. “L'avanzo - specifica il sindaco - è impossibile non farlo, perché lo prevede la legge di finanza pubblica che una volta veniva chiamata Patto di Stabilità.” “Le norme nazionali - ribadisce e conferma l'assessore Vernillo - impongono alle amministrazioni locali di incassare più di quello che possono spendere, per gli equilibri di finanza pubblica.”
Tuttavia, come già detto, ci sono degli “spazi” per poter spendere una parte dei soldi avanzati, mentre il resto deve sottostare ai vincoli nazionali di stabilità.
Ordunque: al 31 dicembre 2017 il risultato di amministrazione (e cioè “l'avanzo primario” di bilancio) del Comune di Bassano ammonta a 11.299.501,60 euro.
Lo stesso risultato, al 31 dicembre 2016, registrava un avanzo di 12.584.961,08 euro. Chiedendo in prestito la calcolatrice alla signora Maria, fanno quasi 1 milione e 300mila euro di riduzione di avanzo. Togliendo le varie voci (che qui vi risparmiamo perché in fondo vi vogliamo bene) relative alla “parte accantonata” e alla “parte vincolata” dell'avanzo di amministrazione, resta la fatidica “parte disponibile”. E cioè il “tesoretto” che l'Amministrazione comunale si trova effettivamente in cassa come parte spendibile, nell'anno in corso, dei soldi avanzati l'anno prima. Anche se - come chiariscono sindaco e assessore - non tutto è propriamente spendibile fino all'ultimo centesimo e solitamente, per prassi consolidata anche negli altri Comuni, ne viene utilizzato circa il 60-70%.
Ebbene: al 31 dicembre 2017 la somma corrispondente alla “parte disponibile” è di 4.703.851,18 euro. L'anno prima il “tesoretto” ammontava invece a 6.714.577,68 euro e di questi ne sono stati impegnati circa 3 milioni e 590.000 che sono serviti a coprire, tra le diverse altre cose, anche le spese per la ricomposizione della vertenza con la ditta fuoriuscita dall'appalto del Polo Museale Santa Chiara a seguito di fallimento Adico Costruzioni di Maser. Quest'anno la cifra spendibile è minore poiché è minore l'entità dell'avanzo, ma comunque l'Amministrazione conta di riutilizzare circa 3 milioni di euro.
Riguardo agli altri dati del rendiconto di bilancio, nel 2017 le entrate correnti ammontano a 34.908.111,32 euro e le uscite correnti a 28.355.052,69 euro.
Di queste, il 58% è rappresentato da imposte e tasse e il 5% dalla voce “proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti” e cioè multe da una parte e sanzioni amministrative dall'altra. In particolare, il “fatturato” delle sanzioni è di circa 1,7 milioni di euro. L'entità delle entrate in conto capitale è invece di 10.829.337,60 euro mentre le uscite si attestano a 7.367.132,38 euro.
È diminuita la spesa corrente per il personale dipendente, che si è ridotto negli ultimi anni. Per contro l'Amministrazione ha deliberato incrementi di spesa significativi per i contributi alle associazioni sportive con settore giovanile (+ 170.000 euro rispetto al 2016), per l'istruzione (+ 200.000), per i servizi sociali (+ 100.000), per le spese di gestione del Museo (+ 130.000), per la manutenzione di strade (+ 50.000), per la manutenzione di fabbricati (+ 70.000). “Spendere di più - sottolinea Poletto - vuol dire maggiore efficienza.”
Qual è dunque il messaggio finale per la signora Maria, almeno dal punto di vista del governo cittadino? “Il messaggio - risponde l'assessore Vernillo - è che abbiamo migliorato il nostro avanzo primario, che abbiamo la capacità di migliorare le spese rispetto alle previsioni e che a livello centrale stiamo chiedendo di consentire ai Comuni virtuosi di poter effettuare alcune spese al di fuori del Patto di Stabilità.”
Al termine della conferenza stampa, ce n'è anche per l'utilizzo degli utili 2016 di Etra Spa, pure oggetto di approvazione stasera in consiglio.
Come anticipa il sindaco Poletto, nel 2016 la proprietà delle reti idriche è passata alla società multiutility che ha realizzato un utile di 7,5 milioni ridistribuito tra tutti i Comuni proprietari. A Bassano spettano 525.000 euro, che l'Amministrazione ha deciso di utilizzare nell'anno in corso per vari interventi: per la sistemazione del campo sportivo di Valrovina e dell'area sportiva di Marchesane, l'intervento su viale dei Martiri, l'attività di Cultura e Museo, per Operaestate e per il ripristino della ex chiesa di San Bonaventura.
Le spese per le voci “ambiente” e “aree verdi” (potature e piantumazioni, giostrine inclusive nei parchi, rimborso Tari a famiglie a basso reddito) originariamente pensate per il riutilizzo dell'utile Etra saranno invece coperte con le entrate straordinarie delle Farmacie comunali e, molto probabilmente, con un pezzo dell'avanzo di amministrazione 2017. Fine della fiera. Il resto sarà oggetto della discussione e approvazione (scontata) in consiglio comunale. I cronisti escono dalla sala Ferracina del Comune con una messe di numeri da rimettere in ordine prima di riferirli ai rispettivi lettori o telespettatori.
Maria che mal di testa.
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