Alessandro TichAlessandro Tich
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Turismo per fiction

Due mesi fa la trasmissione della fiction “Di Padre in Figlia” su Rai 1, cartolina di Bassano e della grappa in prima serata premiata da milioni di telespettatori. Ma il tanto sbandierato ritorno turistico per la città...

Pubblicato il 24-06-2017
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Una bottiglia di “Airone Rosso”, l'aperitivo color rubino della Poli Distillerie di Schiavon che ha ispirato l'aperitivo “Franza Rosso” della scena finale della fiction “Di Padre in Figlia”, fa bella mostra di se su una delle bacheche dell'Ufficio IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) all'ingresso del Museo Civico di Bassano del Grappa.
“Di Padre in Figlia alle Poli Distillerie. L'Airone Rosso ispira la fiction Rai”, si legge sul cartello pubblicitario orgogliosamente predisposto dalla nota azienda di generi di consumo alcolici all'interno della cui distilleria, come ben sappiamo, sono stati girati molti ciak della miniserie televisiva dedicata alla saga familiare di un produttore di grappa di Bassano e diretta da Riccardo Milani.
La Bassano da bere entra dalla porta principale anche qui, allo sportello che accoglie i turisti di passaggio e che presenta una vetrina promozionale sulle cose da vedere e da fare in città e sul territorio. È lo spunto ideale per chiederci - a due mesi dalla visione della fiction “Di Padre in Figlia” trasmessa su Rai 1 lo scorso aprile, con l'ultima delle quattro puntate andata in onda il 2 maggio - se ci sia, e quale sia, il tanto atteso e tanto sbandierato ritorno turistico per Bassano del Grappa dopo che le vicissitudini vissute sul piccolo schermo e nel corso di tre decenni dalla famiglia Franza sono state viste, mediamente, da oltre 6 milioni di telespettatori a puntata.

Bassano, Ufficio IAT (foto Alessandro Tich)

Quello del “teleturismo”, del resto, è stato un tema ricorrente delle cronache che hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro sia nei quasi due mesi in cui la troupe e il cast di “Di Padre in Figlia” hanno stazionato a Bassano nell'autunno 2015 per le riprese e sia prima, durante e dopo la messa in onda della miniserie televisiva.
“È l'occasione per attirare un turismo “nuovo” a Bassano. Abbiamo fatto delle indagini di mercato che confermano il boom del turismo laddove si è realizzato un film e soprattutto una fiction”, dichiarava nel settembre 2015, alla conferenza stampa di presentazione della fiction prodotta dalla BiBi Film, l'allora assessore bassanese al Turismo Giovanna Ciccotti.
Ma sui poteri eccezionali di attrazione turistica di una storia televisiva ambientata a Bassano e annunciata in prima serata su Rai 1 avevano subito scommesso in partenza anche l'allora assessore comunale alle Attività economiche Giovanni Cunico e soprattutto “Fiction Man” Roberto Astuni: il presidente degli Albergatori che in veste di referente di Vicenza Film Commission, costola del Consorzio Vicenzaé, ha giocato il ruolo di figura di riferimento locale per la produzione televisiva, fino a diventarne uno dei massimi promotori e più convinti testimonial.
Lo stesso Astuni, dopo la messa in onda delle quattro puntate, aveva annunciato la predisposizione di due distinti pacchetti turistici promossi da Vicenza Film Commission e relativi alla visita dei luoghi della serie Tv, in particolare delle distillerie che hanno ospitato i set e di alcune location della storia della famiglia Franza.
Ebbene: da tutti questi presupposti, qual è l'attuale e oggettiva situazione dell'attrazione turistica di Bassano correlata alle quattro puntate trasmesse in grappavisione, e in prima serata, sulla rete ammiraglia della Rai?
Se le aspettative erano quelle di un “boom” del turismo televisivo, come auspicato nella conferenza stampa del 2015, allora stiamo parlando di un vero e proprio flop.
Non si può neppure parlare di un forte incremento di interesse nei confronti di una città che già di per sé gode di importanti flussi turistici, come accade ad esempio in questi mesi a Matera dopo la trasmissione della fiction di Rai 1 “Sorelle”.
Se invece parliamo di un lento ma progressivo aumento di attenzione verso la città reale della fittizia famiglia Franza, con ancora amplissimi margini di miglioramento, allora ci avviciniamo all'effettivo stato delle cose.
Ne troviamo conferma proprio all'Ufficio IAT di Bassano del Grappa.
L'addetta allo sportello ci riferisce che “c'è gente che chiede informazioni sui luoghi della fiction”, anche se è impossibile accertarne il numero. Non succede tutti i giorni, ma succede. Si tratta soprattutto di persone che si trovano già in città per turismo e che domandano dove è stata girata la storia televisiva. Altri lo fanno invece alzando il telefono. Arriva allo IAT anche qualche guida turistica di comitive italiane portate in giro per Bassano, che chiede info seduta stante dopo che qualcuno gli ha fatto domande sulle location delle avventure di Giovanni Franza e famiglia.
Ma è più curiosità che non un vero e proprio riconoscimento sistematico alla fiction ambientata a Bassano del Grappa quale motivazione principale della destinazione prescelta. Una considerazione che trova conferma nella percezione di un osservatorio turistico privilegiato: quello degli alberghi.

“Personalmente non mi risulta che gli ospiti che hanno pernottato in questi due mesi nei nostri alberghi abbiano chiesto informazioni sulla fiction - ci dice Caterina Bonotto, amministratore del gruppo Bonotto Hotels, proprietario degli Hotel Belvedere e Palladio in città -. Ma qualcosa accadrà. “Di Padre in Figlia” è stata una bella fiction, a parte le polemiche sulla prima puntata dobbiamo riconoscere che hanno presentato Bassano in modo accattivante. Non possiamo pretendere che oggi trasmettono la fiction e domani arrivino subito i turisti. Sicuramente questa produzione televisiva porterà benefici, sono convinta che questo possa accadere.”
“Fino a questo momento - aggiunge Caterina Bonotto - non ci è capitato che qualcuno venisse a chiedere di andare a vedere i luoghi della fiction, ma so che ad alcuni colleghi è accaduto. I risultati li vedremo in futuro, meno male che queste cose ci sono.”
“Il ritorno turistico della fiction? Per me zero completamente - sbotta invece Renzo Stefani, titolare dei due Hotel Victoria e Dal Ponte sempre in città -. Niente quando l'hanno fatta, la produzione voleva camere a prezzi stracciati e io non ho accettato le loro condizioni. E anche adesso la gente viene e nessuno mi ha chiesto niente della fiction. Non vedo risultati, è una cosa naturale. Non è che il turista prende la valigia perché in quel luogo hanno girato una serie Tv oppure un film. Mi ricordo quando a Bassano hanno girato “Il Commissario Pepe”. Ugo Tognazzi è venuto anche a mangiare nel mio ristorante, sono bei ricordi, ma è finito tutto lì.”
“Negli anni - continua Stefani - io ho solo constatato una cosa: Bassano attira gente quando ci sono eventi, anche di un certo spessore. Nelle ultime due settimane ci sono state un sacco di persone, ma sono tutte venute con uno scopo. Ad esempio ho avuto qui in albergo i paracadutisti del Battaglione Col Moschin, arrivati da Livorno, che hanno partecipato sul Col Moschin alla commemorazione della battaglia del Solstizio. Non è la televisione, ma sono gli eventi a portare qui la gente. Una volta nel Bassanese se ne facevano molti di più.”
“Mister Fiction” Roberto Astuni, titolare dell'Hotel Alla Corte a Sant'Eusebio, vede invece il bicchiere di grappa mezzo pieno.
“Ho sentito le Distillerie Poli - afferma -, dopo la fiction hanno avuto un aumento incredibile di visite. Per il resto, l'Ufficio IAT continua a dire che vengono a chiedere informazioni. Finora nessuno mi ha detto che è venuto a Bassano apposta per vedere i luoghi della fiction, bisogna essere onesti. Però tantissimi, anche nel mio albergo, vogliono sapere se è vero che la fiction è stata girata tutta a Bassano, fanno i complimenti.”
“Una cosa simpatica - continua il presidente degli Albergatori - è che si ricordano la scena dove Giada e gli altri ragazzi fanno il bagno sul Brenta e mi chiedono se il fiume è balneabile.”
E i pacchetti turistici di Vicenza Film Commission?
“Abbiamo avuto l'approvazione - annuncia Astuni - per inserirli negli eventi collegati alla grande mostra di Marco Goldin su Van Gogh dal prossimo autunno a Vicenza. Tra le tante cose da fare, ci sarà dunque anche il giro delle distillerie.”
Morale della favola: come già previsto in tempi non sospetti dal vostro umile cronista, il vero ritorno turistico e quindi economico della fiction “Di Padre in Figlia” premia le distillerie, Poli di Schiavon in primis. E le aziende produttrici di grappa continueranno ad essere premiate coi pacchetti collegati alla mostra di Goldin.
Per quanto riguarda invece Bassano del Grappa, la città continuerà a restare alla finestra raccogliendo le briciole della curiosità dei teleturisti per caso.
Forse - eventualmente, può darsi, magari, chissà - “Di Padre in Figlia” avrà un sequel, con le avventure della nuova generazione dei Franzini e delle tre sorelle Franza un po' più avanti con gli anni, negli ultimi due decenni del '900 o anche all'inizio del Terzo Millennio, rinfocolando ulteriori future speranze di attrazione dei visitatori col telecomando in riva al Brenta. Ma anche queste sono supposizioni che, al momento, appartengono alla fiction. E cioè alla pura fantasia.
Intanto, sopra la città, vola sornione un Airone Rosso.

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