Ultimora
12 Jul 2025 18:39
Due motociclisti morti e 4 feriti nel Veneziano
12 Jul 2025 12:56
Maltratta il cane e percuote passanti, denunciato
12 Jul 2025 12:52
Due arresti per tra rapine a Verona, indagini carabinieri
12 Jul 2025 11:57
Cgia, costo dei dazi Usa fino a 12 miliardi di euro
12 Jul 2025 11:15
Martella (Pd), Zaia fissi data elezioni, basta giochi di potere
11 Jul 2025 21:45
Maltrattamenti in un asilo, 3 maestre sospese nel Rodigino
13 Jul 2025 09:09
++ Allan il bimbo di 5 anni è stato trovato, è vivo ++
13 Jul 2025 08:42
Protezione Civile di Gaza, almeno 27 morti in raid oggi. Ieri 110 morti
13 Jul 2025 08:38
Media, Trump valuta possibili nuovi finanziamenti per Kiev
13 Jul 2025 08:30
Fonti, 'attacchi israeliani a Gaza, ieri 110 morti'
13 Jul 2025 07:55
Gianmaria e Maddalena, avete sbagliato
12 Jul 2025 16:04
Mondiale per club, la finale secondo Luis Enrique e Maresca
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A tu per tu con Pietro Grossi
La parola agli autori: la TOP SIX inizia con Pietro Grossi
Pubblicato il 19-06-2010
Visto 3.534 volte
Nel presente in cui viviamo, dove possiamo disporre di nuove tecnologie, di sterminate banche dati, dove è in corso una sfida all’immaginazione e alla nostra capacità di gestione, qual è secondo te il ruolo della narrazione?
La narrazione, la narrazione… La narrazione mi sa che non morirà mai, fino a quando avremo dubbi sul mondo e ci arrabatteremo per uno scampolo di esistenza che ci soddisfi. Le storie che inventiamo e in cui ci lasciamo trascinare sono le storie che non riusciamo a vivere. Fino a quando non riusciremo a vivere tutte le storie possibili andremo al cinema e compreremo libri.

Pietro Grossi con Tobia Fiorese
La vita quotidiana spesso corre sui binari di un locale: ferma in stazioni banali, avanza anestetizzata dagli scossoni, obbedisce a fischi/squilli che imperano di ripartire. L’atto consapevole dello scrivere è il partire per un viaggio, un nastro trasportatore o una scalata per altre dimensioni?
L’atto consapevole dello scrivere è un modo come un altro per risolversi la vita. C’è chi costruisce e disegna case, chi stagiona ottimi prosciutti e chi racconta storie. Tutto qui. I luoghi poi in cui quelle storie portano sono la magia di un buon racconto, ma è tutta accidentale.
Al festival è in programma un dibattito sul tema del male: interessarsi del male, anche attraverso lo strumento di decifrazione della scrittura, può fare... bene?
Se il male, se il lato buio del mondo non ci fosse, non ci sarebbe letteratura. Se il mondo fosse un luogo brillante e dolciastro in cui tutto è comprensibile e funziona come deve, si chiamerebbe Paradiso, e non avremmo alcun bisogno di inventare storie per cercare di capirlo: staremmo tutto il giorno a mangiare e farci fare massaggi thailandesi e a inseguirci nudi per i prati. Della letteratura non sapremmo che farcene.
L’anno prossimo ci sarà un anniversario importante, i 150 anni dell'Unità d’Italia: come leggi e come scrivi il futuro del tuo Paese?
Leggo male il presente, nel senso che sono proprio miope. Figuriamoci il futuro.
Qual è l’idea, o l’intenzione, da cui è nato il libro che hai presentato al Piccolo Festival?
Non c’era nessuna idea o intenzione. Ero su una nave tra la Croazia e l’Italia e stavo cercando di dormire su un tavolo di formica insieme a un mio amico. Le nostre fidanzate, che sono piuttosto piccole, erano sdraiate poco più in basso su tre sedie. Di tanto in tanto essere piccoli aiuta. Ho immaginato una palla che rotolava sul panno verde di un tavolo da biliardo, e per levarmela di testa me la sono appuntata. Poi quando sono tornato a casa sono andato avanti. Un giorno un mio amico fisico, chiacchierando, mi ha spiegato che un buon modo per tentare di spiegare il principio di indeterminazione di Heisenberg era usare l’immagine delle palle da biliardo. Mi è sembrato improvvisamente di aver scritto una cosa più interessante del previsto, così ho pensato di ragionarci un po’ su.
Riscrivi tu la quarta di copertina del tuo libro, uscendo, se vuoi, dalla logica di un discorso promozionale
Non ci riuscirei, e per fortuna il mio editore lo sa: tutte le volte che mi sono trovato a scrivere qualcosa sui miei testi finiva sempre che l’unica cosa che mi veniva da scrivere era di non perdere tempo e comprare un libro migliore. Per fortuna mia e del mio conto corrente i miei risvolti li scrive qualcun altro.
Il 13 luglio
- 13-07-2023All You Need Is Slow
- 13-07-2022La Magna Carta
- 13-07-2020Pulp Fiction
- 13-07-2019La Cenerentola
- 13-07-2017Ci vediamo in Garage
- 13-07-2017On the Road
- 13-07-2016Diciannove volte Nove
- 13-07-2016Che sia Chiara
- 13-07-2015My name is Bond
- 13-07-2012“Il golf che non piace”
- 13-07-2012Chiusura Bayer di Mussolente, interrogazione dell'on. Lanzarin
- 13-07-2012Etra: disinfestazione anti-zanzare
- 13-07-2012Da “Caronte” a “Minosse”, restano i problemi
- 13-07-2011“Nostalgici del Pdl, rassegnatevi”
- 13-07-2011Legge elettorale: Cassola “sposa” il voto di preferenza
- 13-07-2011Discariche dismesse: monitoraggio della Provincia
- 13-07-2010“Ma Zaia non aveva vinto le elezioni dicendo: prima il Veneto”?
- 13-07-2010L'on. Daniela Sbrollini: “Paghiamo un ritardo di dieci anni”
- 13-07-2010“Sì alla Pedemontana, ma al servizio del territorio”
- 13-07-2010Alpini, conto alla rovescia per il Raduno Triveneto