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Redazione
Bassanonet.it
“Prime Donne” in consiglio regionale
In occasione dell’8 marzo la Città di Marostica e la Fondazione BPMV, presentano il libro dedicato a Rosetta Molinari Milani e Giuseppina Dal Santo, prime elette nella storia della Regione Veneto
Pubblicato il 05-03-2022
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Un libro dedicato alla padovana Rosetta Molinari e alla vicentina Giuseppina Dal Santo, prime donne elette a Palazzo Ferro Fini. La Città di Marostica e la Fondazione Banca Popolare di Marostica – Volksbank, in occasione dell’8 marzo, ripercorrono i 50 anni di storia politica della Regione Veneto con un particolare sguardo ai primi due ingressi rosa in consiglio regionale avvenuti nel 1970 e 1976. Un omaggio e un riconoscimento a tutte le donne per il loro impegno familiare, sociale, civile e politico.
L’appuntamento è fissato martedì 8 marzo, nella Sala del Buon Governo di Palazzo del Doglione, dove verrà presentato a cura della Fondazione BPMV e dell’Amministrazione della città scaligera il volume “Prime Donne” (305 pagg.), monografia voluta dal Consiglio veneto nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni della Regione. Alla presentazione, prevista per le ore 18 ad ingresso libero o visibile in streaming sul canale YouTube Cultura Marostica del Comune di Marostica, interverranno Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, e Francesca Zottis, consigliere in carica e vicepresidente del Consiglio proposto dalla minoranza. Presenti, inoltre, il segretario generale del Consiglio veneto Roberto Valente, lo storico e docente dell’Università di Padova Filiberto Agostini e la curatrice del libro, la giornalista Margherita Carniello. Introdurranno l’incontro il presidente della Fondazione Roberto Xausa, il sindaco di Marostica Matteo Mozzo e il giornalista Giandomenico Cortese, vicepresidente della Fondazione.
“Collaborazione sempre più stretta fra Comune e Fondazione BPMV anche sul fronte della promozione culturale – commenta il vicesindaco di Marostica Valentino Scomazzon – Fondazione e Banca sono due realtà importantissime per il territorio e naturalmente appoggiamo con convinzione questo evento che mette al centro le donne, non solo per questa ricorrenza”.

In primo piano, dunque, due donne venete “apripista”: Molinari e Dal Santo.
Rosetta Molinari classe 1927 (mancata nel 2015), unica donna a risultare eletta nel 1970 e nel 1975, ha ricoperto il ruolo di presidente della commissione Sanità tra il 1979 e il 1980, ed è stata esponente di primo piano del Pci padovano.
Giuseppina Dal Santo, nata nel 1928 e vissuta fino al 1998, è stata insegnante, dirigente scolastica, democristiana vicentina di corrente dorotea, è entrata in consiglio per subentro nel 1976. Nel 1980 è stata la più votata in Veneto, surclassando anche Carlo Bernini, presidente della Regione Veneto dal 1980 al 1989. Nella sua carriera, all’interno del partito di maggioranza assoluta negli anni ’80, ha ricoperto i ruoli di capogruppo, presidente di commissione, componente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e, una volta conclusa l’esperienza in Regione, è stata dal 1993 al 1995 la prima donna alla guida della Provincia di Vicenza.
La presentazione dei profili di Molinari e Dal Santo e la stagione di avvio dell’istituzione regionale veneta sarà l’occasione anche per ricordare il lavoro ed il ruolo di tutte le 45 consigliere (12 complessivamente le vicentine) che nel corso di 50 anni hanno arricchito con il loro contributo il ruolo della Regione Veneto.
Il libro offre un percorso per inquadrare il Veneto degli anni Settanta e Ottanta, quando la politica era di fatto esclusivo appannaggio maschile, e uno spunto per una riflessione: la rappresentanza femminile nel Consiglio della Regione Veneto oggi, difesa dalle quote di genere, vede la presenza di 18 donne su 51 consiglieri totali, ma non può esimersi dal considerare che negli ultimi cinquant’anni le donne elette in Consiglio regionale sono state complessivamente 45 su oltre 400 consiglieri.
Un dato che deve necessariamente far riflettere perché l’intervento di strumenti legislativi per regolare la parità di genere conferma tanto la presenza di una volontà di soluzione, quanto di un problema.
Allarga ulteriormente l’orizzonte Roberto Xausa, presidente di Fondazione BPMV, sottolineando che è “impossibile in questi giorni non rivolgere un pensiero alle coraggiose donne ucraine, madri e mogli in prima linea per difendere la propria famiglia. Così come alle donne afgane e alla loro sofferente condizione di subalternità, per le quali come Fondazione stiamo sostenendo un progetto di borse studio per alcune rifugiate nel territorio vicentino”.
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