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Sbandata Bassano, il pericolo sono i playout
I ragazzi di Jaconi stanno palesando difficoltà negli scontri diretti. A Piacenza si son rivoltate le certezze: episodio o carenze?
Pubblicato il 13-12-2011
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In questo pazzo campionato nel quale tutti possono vincere contro chiunque e non c’è un risultato scontato neanche a supplicarlo, il Bassano Virtus si accorge di avere un grosso problema. Non sa vincere quei match in cui i tre punti valgono doppio. Non sa vincere gli scontri diretti. Puntiamo la lente d’ingrandimento sulle ultime sei posizioni della graduatoria e notiamo i freddi numeri: contro FeralpiSalò, Andria e Prato i giallorossi non sono andati oltre al pareggio. Contro Latina e Piacenza sono arrivate addirittura due sconfitte, per quanto rocambolesche. Ok, l’altro lato della medaglia dice che i ragazzi di Jaconi hanno messo in ginocchio Carrarese, Triestina e Frosinone. Addirittura solo un pizzico di buona sorte ha permesso alla corazzata Spezia di uscire indenne dal “Mercante” in una delle più belle ed entusiasmanti partite stagionali. Quindi, in definitiva, questa difficoltà con le altre “piccole” non è così significativa potrebbe dire qualcuno. La cosa fondamentale è portare a casa la vittoria, tre punti sono sempre tre punti indipendentemente dall’avversario. Sbagliato. Conta eccome se la prospettiva fossero, ed è plausibile, i playout. In quel contesto in cui è in palio la vita o la morte, sportivamente parlando, resteranno in C1 solo le formazioni che sapranno prevalere contro le pari grado. Preso atto di questo aspetto, che potrebbe, o meglio, dovrebbe indurre una campagna di rafforzamento mirata ma efficace soprattutto per quel che concerne il reparto avanzato, vogliamo ricordare che nella passata stagione le sconfitte contro Paganese, Monza e AltoAdige e il pareggio contro il Ravenna nel girone d’andata diventarono 3 delle famose 5 vittorie consecutive che lanciarono la formazione di Bassano del Grappa fino al quarto posto solitario in classifica nel ritorno. A queste va aggiunto il doppio successo sul PergoCrema, anch’esso ai margini bassi della classifica, firmato da Crocetti al “Mercante” e Longobardi in Lombardia. I miracoli non si ripetono due volte con le stesse modalità, per questo sembra importante reperire sul mercato quegli innesti che possano far fare il salto di qualità ad un gruppo solido e di carattere e, perché no, anche puntare alla salvezza diretta distante appena due punti.
Cos’è successo al Bassano? Molti in città non riescono a darsi pace sull’esito al limite del catastrofico della partita di Piacenza, dopo che il primo tempo era terminato con un sorprendente vantaggio di due reti. Non sappiamo come dargli torto, nel senso che sembra impossibile trovare una motivazione plausibile del perché in questo particolare match siano andate in frantumi le certezze costruite in mesi di campionato. Certezze che riguardano una delle fasi difensive migliori in assoluto del torneo (anche se mancava il portiere titolare Grillo e si è rivelata un’assenza pesante) e un attacco molto generoso ma spesso non così concreto sottoporta. Contro il Piacenza è successo l’esatto contrario con gli attaccanti, Guariniello a far la parte del leone con due gol ma più che positiva anche la prestazione di Longobardi, capaci di mettere in grosso imbarazzo la retroguardia biancorossa mentre la fase difensiva è stata letteralmente penetrata con una facilità e frequenza talvolta disarmanti. Jaconi, puntando su Lorenzini invece che sul rientrante Morosini, si era cautelato andando a posizionare a centrocampo un elemento in grado di fare tantissima legna e, soprattutto, di dare un apporto sostanzioso al terzino Ghosheh. Nell’altro settore di campo non c’era granché da modificare perché Mateos è più che in grado di dar man forte sulla fascia destra a Martina. Eppure, nonostante le precauzioni partorite a ragion veduta dal mister, le corsie esterne giallorosse sono divenute in brevissimo tempo il terreno di caccia preferito per il Piacenza. E non trai in inganno il fatto che la formazione di Monaco sia andata in gol solo nella ripresa. Questo tipo di difficoltà difensiva non si è palesata solo quando qualcuno, inconsciamente, ha mollato a livello nervoso cullandosi sul doppio vantaggio. No perché già nel primo tempo Guzman e Guerra si sono presentati in piena area di rigore dopo aver aggirato con una certa facilità l’intero blocco difensivo giallorosso. Osvaldo Jaconi in sala stampa, con cognizione di causa, non ammette che non venga sottolineata anche la forza tecnica del Piacenza che, problemi societari a parte, resta un gruppo che potrebbe puntare alla promozione. E sempre il tecnico non vuol nemmeno arrivare a pensare che la sua squadra abbia pagato oltremisura lo sforzo più nervoso che fisico del trittico Frosinone, Andria e Prato. Eppure sembra prematuro lanciare un allarme, una rondine non fa primavera. Nel caso specifico la sconfitta di Piacenza è stata troppo brutta per vederla diversamente da un imbarcata episodica.

Per capitan Basso è scattata la squalifica (foto Roberto Bosca)
Assenze&rientri. Due partite consecutiva ai box sono più che sufficienti per uno che alla quarta stagione in giallorosso ha marcato visita in pochissime occasioni. Vincenzo Grillo ha lasciato alle spalle i problemi influenzali e di gola che l’hanno messo ko contro Prato e Piacenza e sarà al suo posto domenica al “Mercante” contro il lanciato Trapani. Contesa che non vedrà protagonista capitan Basso che si trascinava da più di un mese la spada di Damocle della diffida. Ebbene il giallo è scattato a Piacenza e per il difensore scatterà la squalifica. L’occasione giusta per ripresentare Porchia ormai perfettamente guarito e pronto a tornare ad affiancare Scaglia nel cuore dell’area.
Berretti campione d’inverno. La Berretti giallorossa di mister Zironelli ha sconfitto il Portogruaro nell’ultima gara del girone d’andata laureandosi campione d’inverno. Per i ragazzi di mister Zironelli, si tratta della nona vittoria stagionale su 13 gare, in un girone di andata chiuso con 28 punti, 36 goal fatti e 18 subiti e che vede tra gli avversari formazioni del calibro del Treviso, Cremonese, Mantova, Piacenza e Triestina.
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