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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La conquista dello spazio
Il Comitato Scuola Pascoli si dissocia dagli striscioni apparsi nei giorni scorsi e scrive una lettera alla città sugli spazi di cui necessita una scuola montessoriana. E la sede più gradita per il prossimo anno scolastico è…
Pubblicato il 17-06-2025
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Striscia lo striscione.
Anzi, gli striscioni.
Uno comparso venerdì scorso, e poi rimosso nel fine settimana, davanti all’edificio del nuovo Tribunale di via Marinali, dove fino a qualche giorno fa gli alunni e le alunne della scuola primaria Pascoli facevano lezione, con la scritta “La vera giustizia è una scuola degna”. L’altro è stato invece affisso in contemporanea sulla ringhiera della ex sede della scuola Pascoli in via Sabbionara, con la scritta “La Pascoli non molla”.

Lo striscione apparso venerdì scorso davanti al Tribunale di via Marinali
I due messaggi di stoffa, scritti e posati da mani anonime, hanno innervosito il sindaco Finco che evidentemente non gradisce siffatte manifestazioni di dissenso.
Ma anche il Comitato Scuola Pascoli, che unisce i rappresentanti dei genitori e una rappresentanza delle insegnanti della scuola primaria, si dissocia da quanto accaduto.
Il timore è quello di tendere troppo la corda nei confronti dell’amministrazione comunale in questo che è il momento della scelta della sede della Pascoli per il prossimo anno scolastico che è già dietro l’angolo, terminata l’originale esperienza della prima scuola in Italia ospitata in una sede destinata alla giustizia.
Nel tardo pomeriggio di ieri il Comitato ha tenuto un incontro, riservato alla comunità scolastica, presso la casetta di quartiere Angarano.
Lo scopo della riunione è stato quello di un franco ed aperto scambio di idee sulla situazione in corso, lontano da orecchie indiscrete come quelle dei giornalisti.
Oggi il Comitato stesso esce invece allo scoperto, con una lettera trasmessa alla città di Bassano del Grappa, intitolata “Lo spazio al centro”.
“È una lettera alla città di Bassano, e quindi non solo al Comune, dove di base chiariamo che cos’è il nostro metodo - spiega a Bassanonet la presidente del Comitato Scuola Pascoli, Laura Santanera -. Perché è una cosa fondamentale, indipendentemente da tutti i “casini” che sono successi. Tante volte abbiamo parlato, tra di noi e anche con la preside, di questa poca consapevolezza e di questo gran poco orgoglio che la città invece dovrebbe avere avendo l’unica scuola a metodo Montessori statale della provincia.”
“Quindi in questa lettera, noi come Comitato vogliamo raccontare delle cose che, legate al metodo, determinano un concepimento degli spazi completamente diverso dal sistema tradizionale - aggiunge la presidente -. Speriamo che la lettera riesca a chiarire un po’ di aspetti, pur trovandoci in un momento di enorme difficoltà.”
“Siamo venuti fuori dall’incontro di ieri dicendo che dobbiamo cambiare il tono di voce e metterlo in modalità positiva - rivela Laura Santanera -. Tutto il tam tam che è accaduto in questi giorni con gli striscioni non è avvenuto nel Comitato, non lo abbiamo condiviso, è successo a nostra insaputa e ci ha creato tanto risentimento. In questo momento vorremmo avere un atteggiamento diverso e comunque molto proattivo e di condivisione su quello che siamo.”
“Cara BDG, sono tante le tue bellezze, più o meno visibili - esordisce la lettera alla città del Comitato Scuola Pascoli -. Forse tra le meno esplicite c’è la scuola Pascoli, l’unica scuola primaria statale a metodo Montessori della nostra provincia. E ne sarebbe orgogliosa Maria Montessori, la cui idea era di dar vita a una scuola capace di promuovere lo sviluppo integrale dei bambini e, di conseguenza, il miglioramento della comunità nel suo complesso.”
“L'approccio montessoriano - continua il testo - vede infatti il bambino non come un individuo bisognoso di aiuto, ma come un potenziale motore di cambiamento, in grado di trasformare sé stesso e il suo ambiente: è un metodo che facilita lo sviluppo delle competenze nei bambini promuovendo l'autoeducazione, l'indipendenza e l'autonomia; favorisce l'apprendimento attraverso l'esperienza diretta, l'esplorazione e la scelta, creando un ambiente stimolante che rispetta i ritmi individuali e incoraggia la collaborazione e la risoluzione di problemi. Tutto ciò mettendo ‘lo spazio al centro’.”
Segue una citazione di Maria Montessori, tratta dal suo testo fondamentale “L’Autoeducazione”, nella quale la illustre pedagogista afferma, tra le altre cose, che “la scuola deve diventare il luogo dove il bambino può vivere nella sua libertà” e che bisogna quindi preparare allo scopo “un ambiente adatto”, proprio “come si preparerebbe un ramo di albero in una uccelliera e poi lasciar liberi i bambini ai loro istinti di attività e di imitazione”.
Parole semplici, ma molto efficaci.
Quali sono dunque le caratteristiche principali degli spazi in una scuola primaria Montessori?
“La singola classe è concepita come uno spazio aperto per favorire il flusso di comunicazione e scambio con le altre classi - spiega la lettera -. Questo permette al bambino di essere continuamente consapevole di tutto il lavoro che si svolge attorno a sé. Al suo interno, il principio ispiratore è sempre l’ordine, perché questo venga interiorizzato dalla mente del bambino.”
La classe è quindi accuratamente organizzata come “ambiente polivalente” che “consente il libero uso progressivo dei materiali” e ancora “l’attività individuale e di gruppo”. È inoltre suddivisa “in aree tematiche connesse tra loro in modo logico e riconoscibile, perché il bambino impari ad apprendere soprattutto “i rapporti tra le cose” e non si perda nei loro dettagli”.
Solo un ripasso a titolo conoscitivo del metodo Montessori a beneficio della città?
Nossignori. Perché, come vedremo, dalle caratteristiche degli spazi necessari parte una concreta proposta all’amministrazione comunale sulla prossima sede dell’attività scolastica, a partire da settembre.
Fanno parte del “pacchetto” montessoriano anche gli arredi:
“Fondamentali - spiega nella lettera il Comitato - sono considerati gli scaffali di legno a misura di bambino, che servono a dividere le aree tematiche e ad esporre i materiali, ma anche tavoli e sedie che non sono disposti per file ma in modo policentrico e vengono accostati o divisi a seconda della necessità di lavorare individualmente o in gruppo.”
“L’angolo dell’attività libera consente al bambino di intrattenersi in attività scelte al di fuori dei cicli di lavoro - prosegue il testo -. Quando c’è carenza di spazi anche il corridoio diventa un luogo di incontro, di scambio e di lavoro. Per questo è arredato per consentire varie attività: tavoli per usare materiali diversi, tappeti per lavorare per terra, angoli per dipingere. Le aule-laboratori sono attrezzate per approfondimenti specifici da svolgere su temi didattici.”
Ed ecco che arriva la proposta e indicazione del Comitato Scuola Pascoli all’amministrazione comunale:
“Tutte queste caratteristiche si ritrovano pienamente nello stabile degli Scalabrini, splendida e storica struttura che si erge maestosa sullo sfondo della bella Valsugana: una sede transitoria adeguata verso ‘la scuola che vorremmo’, consapevoli di quanto risorse e logiche amministrative entrino in gioco, ma al tempo stesso fiduciosi che dialogo e collaborazione portino ad un esempio positivo di comunità educante.”
Fine della lettera indirizzata alla “cara BDG”.
Qui Cape Canaveral: parte dunque ufficialmente il conto alla rovescia.
Per la scuola primaria a indirizzo montessoriano “Giovanni Pascoli” la scelta di una nuova sede, per quanto ancora provvisoria, equivale alla conquista dello spazio.
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