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Consorzio di Bonifica: Giustino Mezzalira sui lavori di sfalcio nella cassa di espansione di Colceresa. “L’intervento ha gravemente compromesso il valore naturalistico dell’area e presumibilmente provocato la morte di molti animali selvatici”
Pubblicato il 09-07-2025
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Tich, chi si rivede.
Non è ancora tempo delle nuove elezioni per il rinnovo del consiglio del Consorzio di Bonifica Brenta, dopo la nota ed estenuante vicenda dei mesi scorsi che ha impedito l’elezione del presidente e del vicepresidente dell’ente.
Ma Giustino Mezzalira, leader della lista “Acqua Agricoltura Ambiente” nonché uno dei protagonisti assoluti della Consorzionovela, rispunta all’improvviso agli onori della cronaca.

Giustino Mezzalira alla conferenza stampa congiunta con Coldiretti dello scorso aprile a Cittadella (foto Alessandro Tich)
Ricordo che dallo scorso maggio il Consorzio di Bonifica Brenta è commissariato, col commissario Luigi De Lucchi, nominato dalla giunta regionale, chiamato a gestire l’ordinaria amministrazione fino alle prossime nuove elezioni consorziali.
L’ente quindi non è fermo e i suoi normali lavori proseguono regolarmente, come peraltro anche dimostrato dall’ultimo numero di luglio del notiziario del Consorzio “Brenta News” che riporta ben 17 pagine con notizie e foto relative a decine di interventi di pulizia e manutenzione dei canali e dei manufatti idraulici eseguiti nel territorio di competenza.
Ma su uno di questi interventi Giustino Mezzalira ha puntato il dito.
Si tratta dei lavori di sfalcio ovvero di “trinciatura della vegetazione” compiuti nel fondo della cassa di espansione del torrente Riale in Comune di Colceresa.
Mezzalira denuncia il fatto che l’intervento ha interessato un’“oasi di biodiversità” che era stata “prontamente colonizzata da una ricca flora e fauna selvatiche”, è stato eseguito “in pieno periodo riproduttivo di molte specie” e pertanto “ha gravemente compromesso il valore naturalistico dell’area e presumibilmente ha provocato la morte di molti animali selvatici”.
Da qui il suo monito sulla gestione delle casse di espansione che “dovrà porre attenzione anche agli aspetti naturalistici al fine di favorire la conservazione della biodiversità”.
Come dal testo che segue.
COMUNICATO
Le casse di espansione sono anche importanti oasi di biodiversità
Le casse di espansione sono opere di fondamentale importanza per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Oltre alle grandi casse realizzate dal Genio Civile per mettere in sicurezza i principali centri abitati (vedi la cassa di Caldogno per salvare Vicenza e Padova) è di fondamentale importanza realizzare in modo diffuso nel territorio piccole casse di espansione lungo il reticolo idrografico minore per evitare gli alluvionamenti che possono colpire i centri abitati minori, le aree industriali ed artigianali, le infrastrutture viarie, ecc.
Oltre alla fondamentale funzione idraulica le casse di espansione, soprattutto quelle il cui terreno viene sottratto all’uso agricolo, possono svolgere anche una importante funzione naturalistica, creando vere e proprie oasi di biodiversità nel deserto della pianura. Esse inoltre possono avere anche una importante funzione ricreativa per diverse categorie di cittadini.
Quella sul torrente Riale, in Comune di Colceresa, realizzata dal Consorzio di Bonifica Brenta per salvaguardare un tratto della Superstrada Pedemontana Veneta è un ottimo esempio di cassa di piccole dimensioni, realizzabili in modo diffuso nel territorio. Nei mesi scorsi, nel primo anno di funzionamento dopo la sua realizzazione, il fondo della cassa, non disturbato da attività agricole, era stato prontamente colonizzato da una ricca flora e fauna selvatiche, tra cui spiccava la presenza di piante tipiche delle zone umide nelle parti più depresse e di varie specie rare di uccelli (pavoncella, cavaliere d'Italia, beccamoschino, calandrella), anfibi, rettili ed una ricchissima entomofauna. La cassa inoltre era utilizzata da una bella popolazione di lepre.
Nei giorni scorsi (fine giugno), senza alcuna motivazione idraulica, il fondo della cassa è stato quasi integralmente interessato da un’azione di trinciatura della vegetazione che ha gravemente compromesso il valore naturalistico dell’area e presumibilmente ha provocato la morte di molti animali selvatici.
È inaccettabile che il Consorzio Brenta, che l'ha realizzata con risorse regionali, sia intervenuto con sfalci in pieno periodo riproduttivo di molte specie senza alcuna attenzione per il valore naturalistico dell’area.
Analogamente a quanto avviene per la gestione dei corsi d’acqua, anche quella delle casse di espansione, sempre più necessarie per la nostra sicurezza idraulica, dovrà porre attenzione anche agli aspetti naturalistici al fine di favorire la conservazione della biodiversità e di preservare il valore di aree frequentate per diversi fini da diverse categorie di cittadini.
Giustino Mezzalira
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