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Quando una serie è più efficace della realtà
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Le avventure di Siesaman
Incontro ravvicinato con l’“uomo cespuglio” che spaventa scherzosamente i passanti in centro a Bassano. Ecco come Siesaman potrebbe rendersi utile in alcune questioni centrali dell’attualità bassanese
Pubblicato il 09-07-2023
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“Ciao Tich!”.
C’è chi parla alle piante. In questo caso, invece, è una pianta che sta parlando a me.
Si tratta di Siesaman, l’“uomo cespuglio” che nei giorni di mercato e nelle serate della movida se ne sta immobile e rannicchiato in un grande vaso, nascosto dal suo costume da pianta, negli angoli del centro storico di Bassano per poi muoversi all’improvviso e spaventare scherzosamente i passanti.

Siesaman. Foto Alessandro Tich
Lo incrocio all’intersezione tra via Barbieri e piazza Garibaldi, angolo ex Caffè Orientale, a margine dell’inaugurazione della Fontana Bonaguro riattivata, di cui al mio articolo precedente.
Lui mi riconosce, mi saluta al mio passaggio prendendomi per un braccio e io - che in mezzo alla gente del mercato del sabato non avevo fatto caso alla presenza di quella “siesa” umana - vengo colto regolarmente di sorpresa.
Siesaman è un bassanese doc (“Bassano centro”) e all’anagrafe di via Verci ha anche un nome e un cognome.
Si chiama, come mi rivela rispondendo a mia precisa domanda, Claudio Fabris.
Mi racconta che discende dalla famiglia che ha fondato la storica Pasticceria Fabris: “Mi nono ga portà e prime meringhe a Bassan.”
Claudio è diventato Siesaman (per i lettori non veneti e nella fattispecie non vicentini di Bassanonet, che sono tanti: “siesa” = “cespuglio”, “siepe”) dopo il lockdown.
Navigando su YouTube nei giorni degli arresti domiciliari per tutti a causa del virus, ha guardato i video dei cosiddetti “bushmen”, gli “uomini cespuglio” che in altre città del mondo e anche d’Italia fanno finta di essere degli arbusti del verde urbano per poi agitarsi all’improvviso e far venire un coccolone ai passanti.
E ha deciso di diventare uno di loro.
Lo fa comunque in modo soft, spaventando le persone ma senza far loro prendere un colpo, giocando sull’elemento-sorpresa ma evitando movenze da eccessivo batticuore tipo - come ho provato io anni fa di persona, scaricando un’overdose di adrenalina - i figuranti vestiti da mummie che ti compaiono improvvisamente davanti, nel buio labirinto della “London Dungeon”.
In molti, dopo un salto di sbigottimento per l’inatteso incontro con quella che sembrava una pianta, gradiscono. E le monete raccolte nel suo vasetto portaschei lo confermano.
Ma ancora una volta, l’inatteso incontro ravvicinato con l’“uomo cespuglio” bassanese ha stimolato in me la mia solita ispirazione da associazione di idee.
E così, mi sono messo subito ad immaginare le avventure di Siesaman.
Chiedo pertanto al nostro eroe di valutare l’ipotesi di uno studio di fattibilità - pagato ovviamente e profumatamente dal Comune - circa un’eventuale disponibilità a mettere a servizio della città le sue caratteristiche di uomo-siepe per contribuire alla gestione o anche alla risoluzione di alcune questioni centrali dell’attualità bassanese, presenti e future.
Con alcune applicazioni dei suoi poteri di pianta umana che elenco di seguito:
Lavori sul Ponte Nuovo:
Pilomat vegetale che si colloca in mezzo alla carreggiata di viale Diaz, in alternanza sul lato della curva di piazzale Cadorna e sul lato est della rotatoria Metalba, per bloccare il passaggio delle macchine che continuano a proseguire in direzione del Ponte chiuso, con conseguente risparmio di benzina e di sacramenti al volante.
Teatro Astra:
Elemento decorativo arboreo posizionato nel portico d’ingresso dell’ex Teatro, integrativo e supplementare alle centinaia di farfalle nere stampate da ignoti sui muri esterni e all’entrata dell’edificio, per meglio rappresentare una visione d’insieme dell’habitat naturale gradito ai lepidotteri anche notturni.
Genius Center:
Siepe itinerante all’interno della piazza ipogea del nuovo Polo Urbano dell’Innovazione, ispirata agli erbari del Parolini e finalizzata a ricordare all’amministrazione comunale che manca ancora una destinazione, che era stata già prevista nell’ex Santa Chiara, per le collezioni naturalistiche del Museo.
Casa di Riposo:
Membro in pianta stabile del CdA di Isacc, a copertura di uno dei due posti vacanti nel Consiglio di Amministrazione a seguito di dimissioni, con delega specifica ai rami e alle radici: i rami di sviluppo dell’ente, da far capire ancora bene alla città, e le radici storiche dell’istituto pubblico di servizi assistenziali, da recuperare.
Piano Mar:
Elemento sostitutivo in commissione consiliare Urbanistica alla presentazione delle nuove ipotesi progettuali per il Piano Mar, dopo lo stralcio improvviso dell’argomento dall’ordine del giorno, come prototipo di alberatura per le zone verdi previste dai privati a fronte della ridistribuzione delle cubature edificabili nell’area.
Tribunale della Pedemontana:
Trattandosi già di una pianta, componente a pieno titolo della pianta organica assunta ex novo nel Palazzo di Giustizia bassanese, qualora il progetto del Tribunale della Pedemontana Veneta andasse in porto, in modo tale da scacciare gli incubi dell’Ordine degli Avvocati e da non togliere risorse umane al Tribunale di Vicenza.
Per tutto il resto (caso Baxi/Pengo, Caffè Italia, sistema di trasporto meccanico tra il Prato e viale dei Martiri, ecc. ecc., visto che da qui ai prossimi mesi e fino alle prossime elezioni comunali ne vedremo ancora delle belle) lascio alla vostra fantasia.
Perché nella nostra spumeggiante città non manca di certo la materia prima, ovunque sorga a Bassano una questione di attualità che necessiti di un intervento risolutorio e che possa far pronunciare al nostro eroe la fatidica frase:
“Questo è un lavoro per Siesaman!”.
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