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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La parola impronunciabile

La Inco Srl si prepara alla convocazione per il subentro nell'appalto del Ponte. Oggi un incontro a Bassano col dirigente Lavori Pubblici del Comune. Il titolare dell'impresa Luca Conci: “Abbiamo alcune modifiche da proporre”

Pubblicato il 09-07-2018
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L'acqua scorre lenta, ma scorre. La giunta comunale di Bassano del Grappa, come da nostro articolo precedente, ha deliberato l'avvio della procedura di riaffidamento dell'appalto di ripristino e consolidamento statico del Ponte Vecchio.
Ma da qui a dire che la cosa avverrà a breve, sarebbe esagerato. Il famoso “interpello” - e cioè la convocazione delle ditte classificatesi dal 2° al 6° posto nella graduatoria della gara d'appalto ad invito del 16 dicembre 2015 per affidare i lavori al nuovo appaltatore - è tutto quanto, per così dire, ancora da organizzare.
Ma intanto la Inco Srl di Pergine Valsugana non ha voluto perdere tempo e in attesa dell'evoluzione degli eventi sta cercando di inquadrare in anticipo lo stato delle cose. Questa mattina il geom. Luca Conci, titolare dell'impresa trentina, si è recato a tale scopo in Comune a Bassano. Conci, del resto, gli uffici comunali bassanesi li conosce già molto bene. La Inco Srl, come ben sappiamo, è infatti uno dei protagonisti assoluti della Pontenovela: arrivata seconda in graduatoria subito dietro alla Vardanega Costruzioni, l'impresa di Pergine si era vista prima aggiudicare definitivamente l'appalto dopo la prima esclusione di Vardanega e quindi consegnare il cantiere rimasto attivo per il periodo minimo-record di soli 10 giorni, a seguito del blocco dei lavori imposto dal Consiglio di Stato. Cose che capitano, se il Comune che commissiona l'opera ti affida il Ponte pur sapendo che il pronunciamento del Consiglio di Stato era annunciato di lì a pochi giorni.

Foto Alessandro Tich

Poi la sentenza finale del Tar, che dava ragione alla ditta di Possagno e intimava alla Inco di “restituire” l'appalto alla Vardanega.
Ora la storia si ripete, ma non più per motivi giudiziari. Vardanega è stato escluso a seguito di rescissione in danno del contratto ad opera del Comune e la Inco è in pole position per subentrare nel cantiere. Questa volta sì, definitivamente. E qualora, come sembra assai probabile, accettasse l'affidamento a portare avanti e finalmente a conclusione il progetto del Ponte, ecco che spunterebbe all'orizzonte un termine che fino ad oggi, nell'epoca ormai archiviata (ma giudiziariamente ancora aperta) Comune versus Vardanega, per l'ente pubblico è stato impronunciabile: la parola “modifiche”.
E, se preferite, anche la parola “variante”.

Geom. Conci, dunque questa mattina lei si è incontrato con l'Amministrazione di Bassano?
Sì. Non siamo stati convocati, è un incontro che avevamo richiesto noi col dirigente dell'Area Lavori Pubblici ing. Walter Stocco per capire la situazione.

Cosa intende per “capire la situazione”?
Siamo un'impresa e dobbiamo organizzarci, volevamo capire che intenzioni hanno e quali sono i tempi. Non c'è ancora niente di ufficiale, saremo prossimamente convocati come seconda ditta classificata in graduatoria. Se accettiamo, dovrà trascorrere un certo periodo per la presentazione di eventuali ricorsi, poi ci sarà l'aggiudicazione e si firmerà il contratto.

Ma visto che vi state preparando alla convocazione e quindi alla possibile presa in carico del cantiere, avete preso in considerazione il progetto esecutivo allo stato attuale?
Sì, lo abbiamo considerato e valutato. Abbiamo alcune modifiche da proporre, che in parte avevamo già proposto la prima volta.

Modifiche di che tipo?
Modifiche migliorative. Ad esempio sulla trave reticolare di soglia, che deve adeguarsi all'evoluzione dello stato di fatto con le puntellazioni messe da Vardanega e con le stilate che non sono in grado di reggere la trave Bailey come da progetto. Proporremo pertanto, come abbiamo già fatto, il sollevamento delle stilate dal basso. Sono opere provvisionali che oggi devono tenere conto anche del deterioramento delle strutture del Ponte. La nostra proposta l'abbiamo anche passata a Vardanega, che pure era intenzionato a procedere col sollevamento dal basso. È una soluzione che dovrebbe proporre chiunque prenda in mano il cantiere. Abbiamo anche effettuato una verifica della fornitura di legname.

Un altro “tormentone” di questa storia. Sul legname che risposte avete?
I calcoli strutturali dell'ing. Modena prevedono legname di categoria D-30. Nel capitolato d'appalto è prevista la categoria D-40. Il legname viene tagliato su ordinazione. Vardanega è stato un po' sfortunato perché i pali vengono tagliati in autunno, per noi il periodo è invece più favorevole. Le nostre prime verifiche non erano negative. Per il resto noi procederemo come da progetto.

Proprio per questo non posso non chiederle se avete considerato la questione della disponibilità delle aree di cantiere. Mi riferisco ovviamente alla spalla Nardini, sulla cui disponibilità non vi è ancora nulla di definito...
Sulla questione spalla non c'è ancora niente di preciso. Se la spalla sarà disponibile andremo avanti come da progetto. In caso contrario proporremo qualche variante. La trave reticolare d'impalcato serve ugualmente, lavorerà in un altro modo ma c'è sempre.

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