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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Serena Variabile
Casa di Riposo: il Cda di Isacc propone un piano di rilancio e riqualificazione di Villa Serena. La notizia viene annunciata alla conferenza stampa di bilancio del primo anno di mandato dell’amministrazione Finco
Pubblicato il 03-07-2025
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Stai Serena.
Non lo dice Matteo Renzi ma - interpretando liberamente quanto appreso oggi in conferenza stampa - il CdA di Isacc (Istituto Servizi Assistenziali Cima Colbacchini), l’istituto che amministra e gestisce la Casa di Riposo pubblica ovvero comunale di Bassano del Grappa.
Il riferimento è a Villa Serena, la sede “numero due” della Casa di Riposo, il cui complesso immobiliare è di proprietà del Comune di Bassano del Grappa e su cui da anni pende il punto interrogativo del suo futuro, non essendo più una struttura idonea ad ospitare un centro di servizi per gli anziani concepito secondo gli standard moderni per le RSA.
Sindaco e giunta in conferenza stampa (foto Alessandro Tich)
Ma ecco che, per l’appunto, il nuovo CdA di Isacc nominato dall’amministrazione Finco si è messo in testa la sua idea meravigliosa in stile Cesare Ragazzi (chi ha più o meno la mia età sa a cosa mi riferisco): un piano di rilancio e di riqualificazione di Villa Serena, evitandone in questo modo l’alienazione o la demolizione, per trasformarla in un “centro servizi per il territorio bassanese” al passo coi tempi.
È questa la notizia di gran lunga più importante della conferenza stampa convocata nella Sala degli Specchi di Palazzo Sturm dal sindaco Nicola Finco, affiancato dalla sua giunta comunale che in questa stessa sala era stata ufficialmente presentata il 5 luglio 2024, per presentare il bilancio del primo anno di mandato amministrativo.
E non a caso, per l’occasione è presente l’intero Consiglio di Amministrazione di Isacc (col presidente Fernando Antonio Compostella assieme ai consiglieri Roberto Volpe, Giancarlo Andolfatto, Giovanni Meneghetti e Giovanni Reginato) oltre alla nuova direttrice dell’istituto Dania Bertinazzi, nominata dal CdA alla fine dello scorso aprile.
Le cose, in sostanza, stanno così: Villa Serena è composta per l’80% di camere a letto singolo e dispone di 280 posti letto accreditati, di cui oggi è occupata meno della metà.
Lo scopo della proposta del Cda di Isacc - che dovrà essere opportunamente vagliata ed approvata dal consiglio comunale, passaggio necessario prima della redazione di un progetto vero e proprio - è quello di mantenerli.
Cosa assai più vantaggiosa rispetto alla costruzione di una struttura completamente nuova, a cui gli attuali standard regionali non concederebbero più di 120 posti letto.
Tenendo soprattutto conto del contesto demografico, sociale e assistenziale che si prospetta da qui ai prossimi trent’anni, visto che, come sottolinea il presidente Compostella, “oggi solo a Bassano ci sono circa 3.600 ottantenni e fra vent’anni saranno raddoppiati”.
La proposta, elaborata con l’importante contributo del componente del CdA Roberto Volpe, riguarda anche la fattibilità dell’intervento in relazione ai servizi erogati.
“Villa Serena è composta da nove edifici ovvero nove blocchi - spiega Compostella -. È possibile eseguire la riqualificazione per blocchi, a uno o due blocchi alla volta, senza interrompere l’attività assistenziale.”
L’ipotesi del Cda ha compiuto ovviamente una valutazione anche sui costi di realizzazione dell’intervento.
“Attualmente i costi di costruzione di una nuova struttura ammontano a 140.000 euro a posto letto - spiegano Compostella e Volpe -. Con la riqualificazione i costi si abbassano a circa 50.000 euro a posto letto.”
Prendendo la calcolatrice, 50.000 euro a posto letto x 280 posti letto fa 14 milioni di euro, spanna più spanna meno.
La cifra verrebbe totalmente coperta da Isacc in questo modo: 4,5 milioni di risorse proprie già a disposizione, 1 milione derivante da alienazioni di altri edifici, 1 milione di contributo dalla Regione e il resto attinto da un mutuo rimborsabile in 30 anni.
In più altri finanziamenti potrebbero arrivare dall’Unione Europea che, come rileva Roberto Volpe, “si è accorta del grande errore di non aver destinato neanche un centesimo alle strutture per anziani nel PNRR”.
Fondamentale, per il prosieguo della storia, sarà il rinnovo della convenzione tra il Comune di Bassano del Grappa e Isacc per la concessione della struttura di Contrà San Giorgio, in scadenza nel 2027.
Stai Serena, dunque: stiamo lavorando per te.
La notizia del piano di Isacc per la risoluzione di uno dei più aperti tra i problemi aperti della città di Bassano viene resa nota nella parte conclusiva della conferenza stampa di Nicola Finco & Friends sul bilancio di questo primo anno di mandato amministrativo e, inevitabilmente, copre per importanza ed attualità tutto il resto.
Perché “tutto il resto” è composto da notizie, elencate dal sindaco, già note e già ampiamente riportate dagli organi di informazione e nella fattispecie dal nostro portale.
A cominciare dalle due ecopiazzole del XXV Aprile e di quartiere San Vito che “dopo un anno di polemiche limitate a due gruppetti di persone” (Finco dixit) sono entrate a regime, con “appena 32 persone da fuori Bassano” che ne hanno usufruito e con la possibilità di usufruirne anche se non residenti a Bassano che a partire dai prossimi giorni non sarà più tale.
E poi ancora l’accordo con Veneto Lavoro per la ristrutturazione della nuova sede dell’ente di Palazzo Pretorio (inizio lavori, ottobre 2025), i 6 milioni di euro ottenuti per la realizzazione del nuovo Commissariato (inizio lavori nel 2026), l’edilizia scolastica con la nuova scuola Canova inserita nel Piano delle Opere Pubbliche (inizio lavori nel 2028), il nuovo “front office” ovvero sportello comunale per i cittadini all’ex Ospedale, più 41 progetti nei Lavori Pubblici completati per oltre 10 milioni di euro e 50 interventi in fase di affidamento per oltre 11 milioni.
Finco cita anche l’abbattimento del 30% delle tempistiche delle pratiche in Urbanistica, i risultati delle grandi mostre e la nomina di Bassano a “Città Veneta della Cultura”, il Tavolo sulla riorganizzazione scolastica e inoltre - ovviamente - il rientro in Comune della Polizia Locale a partire dal 1 gennaio 2026.
Ultime tre citazioni su questo primo anno amministrativo: la celerità dei pagamenti comunali ai fornitori con una media di soli 18 giorni, l’attivazione di un ufficio per i bandi europei e della domiciliazione a Bruxelles e infine la conclusione della prima parte del lavoro per la costituzione dell’ATS, il futuro Ambito Territoriale Sociale.
Questo, egregi lettori, è quanto.
Riguardo invece al nuovo piano per la Casa di Riposo, qui si conclude la puntata speciale di Serena Variabile.
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