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Marco PoloMarco Polo
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Bassano dimezzato. Ci pensa ancora Grandolfo

Il Soccer Team impatta contro il SudTirol in con pareggio che lascia l’amaro in bocca ad entrambe. Grandolfo risponde sul finire di partita a Gliozzi. Rantier sbaglia un rigore. Giallorossi secondi con il Venezia

Pubblicato il 13-09-2016
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BASSANO-SUDTIROL 1-1

Bassano Virtus (4-4-2): Bastianoni 5; Formiconi 6,5, Barison 6,5, Bizzotto 7, Lancini 6,5 (st 35’ Maistrello 6,5); Falzerano 6,5, Cavagna 5,5 (st 26’ Laurenti 6,5), Proietti 6,5, Minesso 5,5; Rantier 5,5 (st 18’ Fabbro 6,5), Grandolfo 6,5.

Nel finale di partita i giallorossi sono diventati estremamente ficcanti nelle palle inattive (foto Claudia Casarotto)

A disp. Piras, Pasini, Bianchi, Soprano, Bortot, Crialese. All. D’Angelo

FC SudTirol (4-3-3): Marcone 6,5; Tait 6, Baldan 6,5, Bassoli 6,5, Sarzi 5,5; Furlan 6, Obodo 6,5, Fink 5; Ciurria 6,5 (st 44’ Packer sv), Gliozzi 7 (st 36’ Sparacello sv), Tulli 6 (st 30’ Di Nunzio 5,5).
A disp. Fortunato, Martinelli, Vasco, Spagnoli, Torregrossa, Brugger. All. Viali.

ARBITRO: Prontera di Bologna
RETI: st 22’ Gliozzi (S), st 41’ Gandolfo (BV)
NOTE: -
SPETTATORI: 1000
AMMONITI: Falzerano, Fortunato, Bassoli
ESPULSI:
ANGOLI: 8-7
RECUPERO: pt 0’; st 3’

Bassano del Grappa. Se fosse durata altri cinque minuti staremmo scrivendo di una vittoria. La sensazione che rimane in bocca ai sostenitori giallorossi al triplice fischio è nitida e ridondante. Aggiungiamo noi che escludendo il primo giro di lancetta d’orologio, ossia senza l’azione in cui Formiconi per tre volte salva sulla linea di porta (!), la mancata vittoria sarebbe un’atroce beffa. Non basta perché una squadra prova a fare la partita, pur dimenticandosi di giocare l’intero primo tempo, ed è il Bassano. L’altra dopo i primi dieci minuti erige una muraglia chiamata 4-5-1 con undici giocatori dietro la linea della palla. Altri elementi: Rantier sbaglia un rigore concesso per una spinta veniale ai suoi danni, Fabbro vede annullarsi un gol per fuorigioco millimetrico, il gol sudtirolese è sulla coscienza di Bastianoni e negli ultimi minuti l’assedio del Soccer Team con in campo tutti insieme Minesso, Falzerano, Laurenti, Maistrello, Grandolfo e Fabbro rischia di portare all’ennesima estasi in salsa giallorossa. Eh già, sarebbero bastati cinque minuti in più.

Le scelte. Il turnover è una gran bella parola. Nel caso del Bassano che mica deve giocare in campionato e coppa ogni tre giorni per tanti mesi probabilmente nemmeno serve a livello fisico. Però è estremamente salutare per il gruppo. Plauso a D’Angelo per il coraggio (e anche un pizzico d’incoscienza) di stravolgere una squadra che avrebbe bisogno di cambiare meno possibile per cementare un amalgama tutta da costruire. Il fatto è che tutto ciò è secondario: affiatare gli uomini è molto più rilevante che affiatare i calciatori. E non c’è niente di meglio che dare spazio e minuti a più ragazzi possibili (quando lo meritano come nel caso in esame) per averli tutti sulla corda e pronti a sacrificarsi per un obiettivo comune. L’avvio sbilenco, peggio se possibile che ad Ancona, è dovuto solo in parte ad una partenza assatanata del SudTirol, favorito anche alla necessità di trovare gli equilibri in campo tra i giallorossi e comunque un difetto da estirpare immediatamente. Su questo argomento si esprimono all’unisono sia D’Angelo che Grandolfo: «Come ad Ancona non siamo partiti con l’atteggiamento giusto. Dobbiamo cambiare registro altrimenti rischiamo di compromettere le partite. Tra l’altro abbiamo dimostrato di avere le qualità caratteriali per riacciuffare la partita anche in condizioni disperate e non è poco». Il mister conclude: Bene la reazione ma ci sono tante cose da migliorare.

Film horror 2.0. Pronti via e va in scena un cortometraggio degno di Paperissima ossia una scena tragica (per i protagonisti) e comica (per chi guarda) insieme. Per i giallorossi prevale la comicità perché la palla incredibilmente non entra. Davanti alla porta di Bastianoni si scatena l’inferno. Due volte calcia a porta sguarnita Ciurria, due volte si oppone Formiconi. La palla «flipperando» arriva a Tulli che calcia da un paio di metri e ancora una volta si intromette il santo stinco del terzino giallorosso. Neanche il tempo di pensare scampato pericolo che di nuovo il SudTirol assalta l’area giallorossa. L’avvio di un Soccer Team con quattro elementi diversi dall’undici più collaudato (debutta anche Lancini) è da manicomio. Bene le emozioni della prima frazione si concentrano qua perché poi la gara diventa molto più tattica. I biancorossi senza pallone arretrano dando vita ad un 4-1-4-1 con il solo Gliozzi sopra, e nemmeno sempre, la linea della palla. I giallorossi cercano di ragionare ma sono troppo lenti, farraginosi, le punte sono poco e male servite anche perché la muraglia eretta da Viali è troppo compatta e concentrata. Sul fronte opposto gli ospiti sono sempre pronti a schizzare via in contropiede.

Dalla ninna nanna al rock. Chiusa la lunga litania dei primi 45’ si apre un capitolo molto più interessante, quantomeno molto più emozionante. I giallorossi sono più reattivi, un po’ più veloci nel produrre gioco, pur nella difficoltà di dover scardinare un’ottima squadra corta, chiusa e compatta. All’11’ l’episodio che può far girare la partita. Rantier viene spinto in area, per l’arbitro è rigore (per chi scrive no) ma lo stesso attaccante spedisce la sfera sul palo vanificando l’opportunità. Tocca poi a Ciurria ad approfittare di un rimpallo sbilenco, aggirare Lancini che è bravo a chiudere la diagonale e calciare in porta con Bastianoni reattivo ad opporsi. Obodo ci prova di testa, Formiconi di destro ma a segnare è Gliozzi. Al 22’ il talentuoso attaccante viene servito in profondità e molto defilato calcia. Bastianoni sembra sulla traiettoria ma la palla si infila in rete. Tocca ancora a D’Angelo suonare la scossa: dentro Fabbro, Laurenti e Maistrello. Il SudTirol colpevolmente si abbassa, a volte si dice «paura di vincere». Barison stacca di testa, Fabbro è lesto nel tap in ma la rete viene annullata per fuorigioco (molti molti dubbi, per noi più regolare che no). Adesso si gioca ad una sola porta, l’ingresso di Maistrello fa si che ogni pallone in area e ogni seconda palla diventa preda dei giallorossi. Finché al 40’, sugli sviluppi di un corner il numero 9 si porta via un paio di uomini , la palla arriva a Grandolfo che caparbiamente la devia in rete. Gli ultimi minuti sono frenetici, il SudTirol vive terrorizzato di subire l’ennesima beffa, il Soccer Team è galvanizzato. Ma il tempo è tiranno. La prossima volta converrà utilizzare appieno tutti e novanta i minuti e non solo i secondi quarantacinque.

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