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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Robe di Tappa

Restaurata e valorizzata la facciata dello storico Comando Tappa di Vallonara, baluardo di testimonianza della Prima Guerra Mondiale. Oggi l’inaugurazione dell’intervento inserito nel progetto “Alta Via della Grande Guerra”

Pubblicato il 25-02-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Si chiama Comando Tappa, ma il Giro d’Italia non c’entra.
C’entra invece la Prima Guerra Mondiale, che da queste parti ha sconvolto e spezzato la vita di migliaia di persone.
È la gloriosa sede, ubicata a Vallonara, di un comando militare che fungeva per l’appunto da tappa di sosta per le truppe in movimento da e per l’Altopiano.

Le autorità intervenute all’evento inaugurale

Dopo più di un secolo il vecchio edificio mostrava i segni dell’usura del tempo.
E così l’amministrazione comunale di Marostica, su iniziativa del Gruppo Alpini Vallonara e in collaborazione con la Sezione Alpini di Marostica, si è adoperata per restaurare e valorizzare la facciata storica del Comando Tappa che fu.
L’intervento, inaugurato oggi alla presenza di un nutrito plotone di sindaci e amministratori del circondario, è stato realizzato dalla Provincia di Vicenza all’interno del progetto “Alta Via della Grande Guerra”.
Oggi il Comando Tappa di Vallonara si presenta in una nuova veste che rende omaggio alla sua storia e ne rispetta l’importanza per tutto il territorio veneto e nazionale.
Sulla facciata restaurata si stagliano le scritte originarie, opportunamente ripristinate, che dicono già molto dell’organizzazione del punto di sosta e smistamento in tempo bellico. Come “I reparti in arrivo o in partenza debbono annunciarsi al Comando Tappa” o “Fermata autocarri. Eventuale carico militari isolati”.
E poi le indicazioni sul muro, antesignane di Google Maps: “Per Conco Asiago”, “Per Ortigara, Bocchetta Sisemol, Valbella, Granezza”.
Oggi ci si va per passeggiare, ieri ci si andava per combattere e morire.
Si tratta, a suo modo, di una lezione di storia che viene raccontata in presa diretta.
L’edificio è stato testimone dei fatti della Grande Guerra che si verificarono tra il 1916 e il 1918 e che qui videro un grande andirivieni di reparti militari, automezzi e artiglierie.
Nella primavera del 1016, quando gli austroungarici scatenarono sulle Prealpi Vicentine la Strafexpedition, la frazione di Vallonara e il Comando Tappa conobbero un convulso accorrere di uomini e mezzi, inviati a contrastare la gravissima minaccia alla pianura veneta, mentre dai monti scendevano a frotte con le loro povere cose i profughi dall’Altopiano.
Come molte altre località del pedemonte anche Vallonara costituì una delle immediate retrovie del fronte dell’Altopiano e fu luogo di soggiorno di grandi unità militari che salivano ai campi di battaglia o ne riscendevano per il riposo dopo mesi di aspri combattimenti.
Il “palmares degli ospiti” del Comando Tappa è a dir poco prestigioso.
Nel 1915, all’inizio della Guerra, vi sostò la Brigata Treviso. Nel 1916 vi furono le Brigate di Fanteria “Catanzaro” e “Arno”, nel 1918 la “Teramo”, la “Lecce” e il 3° reggimento Bersaglieri.
Ma la presenza più significativa fu senza dubbio quella leggendaria “Brigata Sassari”, che era accantonata nel maggio del 1917 a Vallonara e a Marostica (151° Rgt) e a San Michele e a Bassano del Grappa (152° Rgt).
Robe di Tappa.

Oggi a questa storia e a questo edificio che la rappresenta, è stata data la giusta valorizzazione che inserisce di fatto il Comando Tappa di Vallonara nell’itinerario di circa 200 km dell’"Alta Via della Grande Guerra", collegando da ovest a est i quattro sacrari militari, simboli della Provincia di Vicenza.
Un lavoro che la Provincia di Vicenza, l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, con la Regione Veneto e 24 Comuni del territorio hanno deciso di mettere in rete per non dimenticare ciò che hanno subito migliaia di giovani soldati e tante famiglie per la nostra libertà.
“Il restauro della facciata di Comando Tappa a Vallonara - dichiara il sindaco di Marostica Matteo Mozzo - è stato un grande gioco di squadra che ha visto attori principali la Provincia di Vicenza, Veneto Agricoltura, i nostri Alpini e l’amministrazione comunale. Grazie alla collaborazione tra enti il costo del restauro è stato inferiore ai 20.000 euro ma, ripeto, soltanto perché abbiamo collaborato altrimenti il costo sarebbe stato ben maggiore.”
“Valorizzare Comando Tappa e i luoghi della nostra storia e della nostra memoria è un'ulteriore possibilità di crescita che diamo a tutto il territorio - aggiunge l’assessore al Turismo di Marostica Ylenia Bianchin -. Far conoscere il nostro passato è un modo per costruire insieme un futuro di turismo, di iniziative culturali, di collaborazione con scuole e con associazioni.”
“L’Alta Via della Grande Guerra è uno dei progetti che meglio ci rappresenta - sottolinea il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin - non solo perché i quattro sacrari sono riportati nello stemma della Provincia, ma anche per il valore storico, culturale, paesaggistico dei territori che il percorso attraversa. Il Comando Tappa e i fatti di guerra che questo luogo e la stessa Marostica possono raccontare sono una tappa preziosa del progetto.”
Anima e cuore del progetto “Alta Via della Grande Guerra” è il consigliere provinciale Valter Orsi, che per la cronaca è anche il sindaco di Schio, che con il Bacino Imbrifero Bacchiglione, di cui è presidente, si sta occupando ora della promozione del percorso in Italia e in Europa.
“L’Alta Via della Grande Guerra - afferma Orsi - ha ricadute locali importanti, visto che i sentieri conducono il camminatore nei Comuni, nelle contrade, nelle baite e nei rifugi, ma ha un respiro europeo, perché si inserisce nella rete europea dei grandi percorsi transnazionali dedicati alla memoria della Prima Guerra Mondiale, di cui, da oggi, entra a far parte anche Marostica con il Comando Tappa.”
Dalla War Room di Vallonara è tutto, a voi la linea.

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